Capitolo 46 - Penultimo capitolo

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Capitolo 46 - Penultimo capitolo

Come tutte le volte precedenti in cui io e Marco eravamo stati fotografati assieme, ricevetti diversi messaggi entusiasti da parte di chiunque.

Erano passati già due giorni da quando eravamo arrivati in Alto Adige e mancavano meno di quarantotto ore a Capodanno. Per quanto Marco cercasse di incrociare il famigerato Claudio in qualsiasi momento possibile, si rese conto che era una battaglia persa in partenza, visto che a quanto pareva era molto abile a sparire nel nulla ogni qualvolta entrassimo nella spa. Sembrava che Marco avesse deposto le armi, ma sapevo che era ancora molto vigile a riguardo, soprattutto quando il mio telefono vibrava e lanciava sguardi incuriositi e sospettosi verso di me, chiedendomi senza troppi problemi chi fosse a cercarmi. Comunque sembrava anche consapevole che non nutrissi alcun interesse per Claudio. E figuriamoci, non rientrava propriamente negli standard che potevano portare alla mia attenzione.

"Giulietta hai intenzione di farti viva, prima o poi?" Cristina sembrava alquanto inacidita dal fatto che non la avessi informata del mio viaggio con Marco. Sapevo di essere svanita nel nulla per quanto riguardava le relazioni d'amicizia che avevo tra Torino e Milano, ma non lo facevo apposta. Era come se il mio incoscio responsabile delle mie amicizie ogni tanto andasse in stendby, a volte per giorni, altre volte settimane. Sapevo di comportarmi come una merda a volte, ma non era davvero nei miei intenti quello di ferire le persone a me più vicine.

"Ciao Cri. Dovremmo tornare domani a Milano, giusto in tempo per l'ultimo dell'anno. Che programmi hai per domani notte? Pensavamo di fare una festa a casa mia ... ti andrebbe di venire?" a dire il vero ero parecchio scocciata dal fatto che Cristina si fosse fatta viva proprio alla vigilia dell'ultimo dell'anno, perché era ovvio che avesse saputo dei nostri piani di festeggiamenti, perché Marco non aveva ancora imparato a stare zitto e ne aveva parlato con i suoi nuovi amichetti conosciuti in hotel. Evidentemente dovevano aver detto troppo in giro.

Per lo meno, visto il casino che aveva combinato -e per una volta lo aveva riconosciuto- aveva ben pensato bene di farmi invitare chi volessi, Andrea in primis. Avevamo optato per casa mia, perché ovviamente era più libera e in fin dei conti gente a caso era meglio a casa mia che a casa sua. A casa mia avrei nascosto le mie poche cose in camera e chiuso a chiave; a casa sua avrebbe rischiato che potesse sparire anche la carta igenica.

Comunque ero disposta ad invitare Cristina anche se persino lei aveva l'abitudine di sparire, a patto che non mi rinfacciasse niente. Andrea, che mi aveva già dato l'ok la sera prima, si era addossato l'intenzione di programmare la cosa e di ingaggiare Silvia e qualche amico fidato per sistemarmi casa. Mi fidavo di Andrea, sapevo che potevo lasciargli una mia chiave senza paura di trovarci i rom dentro.

L'ultima notte con Marco in hotel prima del ritorno fu bellissima. Sembrava che nessuno dei due avesse troppa voglia di ritornare in città, ma non avevamo alternativa.

-Volevo aspettare domani notte, ma visto che avremo tremila persone a farci compagnia penso sia più opportuno adesso- disse Marco mentre ero ancora appoggiata sul suo petto nudo, le sue mani tra i miei capelli.

-Per far che?- gli chiesi continuando a tenere gli occhi chiusi. Lo sentii sporgersi oltre il letto per prendere qualcosa.

-Guarda- mi sussurrò. Mi sollevai appena e lo trovai con sguardo impaurito ad osservarmi, forse mentre cercava di capire se quanto stesse facendo fosse corretto o meno. Stretta tra due dita teneva due chiavi argentate. Cercai di captare il suo sguardo, ma non sembrava trasparire niente se non paura.

-E' quello che penso io?- gli chiesi sedendomi e accennando un sorriso.

-Portone del condominio e porta del mio appartamento. Che ne dici?- mi chiese. Il mio petto sembrò come in espansione mentre la gioia cresceva in me. Le chiavi di casa sua. Non mi sembrava possibile.

A UN PASSO DA TE - UNO DEI TANTI SEQUEL || MARCO MENGONI FFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora