Il ritorno della serenitá

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I raggi del sole entravano dalla finestra lentamente ed io ero già giù, a preparare la colazione. Mattia era stato molto dolce con me, mi aveva  consolato e mi aveva  assicurato che fino a quando ci sarebbe stato lui, Josh non mi avrebbe fatto più del male e io gli credevo.  Mi sentivo di nuovo sicura e protetta,  anche se il mio amore mi stava distruggendo,  sentivo che avevo  qualcuno che poteva aiutarmi a recuperare i pezzi di me stessa , e quel qualcuno mi conosceva davvero bene .
"Buongiorno bimba!". Il ragazzo biondo che dormiva al piano di sopra, era lì e mi salutava con un forte bacio sulla fronte: " più tardi esco, devo passare da uno zio che ha una biblioteca in centro. Forse posso dargli una mano a lavorare lì " , gli sorrisi dolcemente e poi, dopo aver ingoiato la mia fetta di pane con la marmellata, lo risposi " certo che hai fatto un bel cambiamento: da ragazzo militare a bibliotecario!". Lui scoppió a ridere ma non commentó quella piccola battuta.

" Cloe, vuoi un passaggio da qualche parte ?" Vidi Mattia prendere le chiavi dell'auto da sopra il mobile e pensai che forse era il caso di raggiungere Lucas in palestra per chiedergli scusa.... "Si, mi dovresti accompagnare in palestra dello zio di Josh, ti spiego la strada appena saliamo in macchina! " lui annuì subito e dopo poco eravamo già arrivati lì, lo salutai e gli promisi che sarei tornata a casa presto .
Le luci erano tutte spente ed era strano: a prima mattina non sarebbe dovuto  essere così. Provai a digitare il numero di Lucas, ma come sospettavo, non mi  rispose; poi finalmente, vidi uscire qualcuno dalla porta sul retro e gli andai subito  incontro:
"Lucas!" , lo vidi girarsi di scatto e subito dopo voltarmi le spalle per continuare a camminare. Feci una corsa per raggiungerlo e lo fermai: "lo so che sei arrabbiato con me e mi dispiace tanto, ma non potevo venire lì e prenderti in giro quando il mio cuore è già impegnato!!" , i suoi occhi rimasero fissi a terra, ma almeno riuscì a dire qualcosa : " non chiedermi scusa... si è vero, sono deluso più che arrabbiato, ma in fondo l'ho sempre saputo che amavi lui ...." , non dissi nulla, decisi solo  di abbracciarlo e stranamente lui ricambió , poi all'improvviso fummo  distratti da qualcuno che sbatté  la porta dell'entrata secondaria, mi girai a guardare ed era  proprio Josh.... la persona che non avrei voluto vedere per nessuna ragione al mondo , ci stava venendo incontro anzi, mi stava venendo incontro e mi prese per un braccio: " cosa diamine ci fai qui ?" , decisi di non rispondere.  " Cloe sei davvero una deficiente! non devi venire qui!". Sentii Lucas avvicinarsi e dire: " Smettila Josh!, era venuta solo a parlare con me " , le mie mani si chiusero formando due pugni , ma lui senza calcolare minimamente Lucas, continuó a parlare: " non voglio più vederti qui !" , le lacrime stavano per scendere ma poi una voce familiare mi rincuoró: " Ti credi sempre così potente quando parli con lei, non è vero ?" , lo vidi avvicinarsi. Era Mattia. Josh si giró di colpo e rimase sbalordito.  Forse aveva capito chi fosse : " tu ?" , Mattia mi venne vicino e mi prese per mano, facendomi andare dietro di lui: " io , stranamente mi hai riconosciuto , ma questo poco mi interessa , voglio solo che la lasci in pace e che non ti rivolgi più a lei così" mi sporsi a vedere che faccia avessero  sia lui che Lucas che era lì immobile, senza che capisse niente. "E'  arrivato il guerriero dell' Africa, che viene e va quando vuole e si sente in diritto di parlare! " , Josh stava utilizzando le sue cattiverie migliori e speravo davvero che tutto questo sarebbe finito  presto , " io sono andato via per lavoro ma tu sei andato via perché eri troppo immaturo per stare accanto a lei e lo sei ancora ora, quindi almeno fino a quando ci sarò io, tu non la sfiorerai più " , lo vidi girarsi e prendermi per mano per dirigersi al parcheggio, Josh continuó a farfugliare qualcosa ma noi ormai eravamo già troppo lontani. Salii in macchina e lui chiuse le portiere; lo vedevo nervoso e arrabbiato ma nonostante ciò, non gli chiesi di rimandare la partenza . Rimasi in silenzio per un po' prima di parlargli " sei arrabbiato con me ?" , lui si giró a guardarmi prima di fermarsi fuori il vialetto di casa " no, voglio solo proteggerti ed ho paura che ti abbia potuto dare fastidio ciò " , mi slacciò la cintura e lo strinsi forte, appoggiando la mia testa sulla sua spalla " ti do il permesso di proteggermi quando vuoi e come vuoi! " , lo sentii sorridere e finalmente io riuscii a sentirmi serena .

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