Capitolo 11- Travolti da un insolito destino (tanto per cambiare)

50 9 0
                                    

"Come sarebbe a dire che vai a Ponza?" è stata la domanda unanime di Francesca, Paolo, mia madre, mio padre, l'inquilina del piano di sotto, il panettiere. Tutto il mondo vuole sapere.

Le risposte, in realtà, sono state diverse:

"Ѐ per lavoro, ma torno presto" (Ai miei)

"Ho bisogno di una vacanza" (A mio fratello Paolo)

Solo a Francesca ho detto la verità. La mia amica non ha mosso ciglio, e con il suo aplomb è riuscita a farmi raccontare anche del bacio.

Un attimo prima stavo esclamando "Ѐ a Ponza, è a Ponza!" e il minuto dopo avevo le labbra di Lorenzo incollate sulle mie. Ѐ stato il bacio più bello della mia vita. Un bacio pieno, intenso, che conteneva tutto il sollievo e l'urgenza di comunicarlo. "Scusami... Era da tanto che desideravo farlo" ha sussurrato lui, con voce roca. "Hai fatto bene a farlo, allora" ho risposto io, facendogli una carezza. "Alessia, io..." ha iniziato, ma io l'ho interrotto. "Anche io. Ma parleremo al nostro ritorno. Ritrovare Lidia è più importante."

Lui ha annuito e mi ha abbracciato. E io che pensavo di aver messo in soffitta il cuore.

"Hai fatto come ti ho detto? Hai chiamato Paolo?" chiedo a Francesca, mentre, trascinando il trolley, sto imbarcandomi sul traghetto che ci porterà a Ponza. Essere amiche, amiche vere, è anche questo: ho in una mano la valigia, nell'altra il biglietto che sto porgendo al controllore, e sto cercando Lorenzo, che mi ha preceduto per prendere i posti. Ma sotto al mio orecchio tengo incastrato il cellulare, per controllare che la mia amica stia bene. Non partirei tranquilla, altrimenti.

"Si" dice Francesca, in un soffio. "E?! Non lasciarmi sulle spine!" dico, impaziente. "...Usciamo domani sera. Ho paura."

Finalmente scorgo Lorenzo, che mi fa cenno di andare verso di lui.

"Paura di cosa, Fra? Siete fatti l'uno per l'altra!" esclamo, mentre continuo a camminare. "Che sia troppo tardi, forse." Mormora Francesca, a disagio.

Lorenzo mi aiuta a sistemare la valigia, mentre ascolto lo sfogo della mia amica. "Fra, ascoltami: che senso avrebbe incontrarvi solamente per dirvi addio? Fatti forza e butta il cuore oltre l'ostacolo, come si dice. E fammi ovviamente sapere!" dico, mentre Lorenzo mi guarda interrogativo. Francesca mi saluta e chiudo la chiamata. "Era la mia migliore amica. Domani sera ha un appuntamento importante", spiego, mettendomi finalmente seduta. Sono davvero contenta per quei due. E poi, in caso di bisogno, potrei sempre strozzare Paolo.

"Sei sempre pronta ad aiutare tutti. Io non so ancora come ringraziarti." Dice, intrecciando una mano alla mia. "Piuttosto, ti va bene stare qui su? Se c'è troppo vento, possiamo scendere." Scuoto la testa, beandomi della vista sul mare azzurro. Il traghetto segnala la partenza e dolcemente si stacca dal porto.

"No, è perfetto. Ѐ tutto perfetto." Dico, stringendomi a lui.

"Ma come ha fatto Lidia a raggiungere Ponza? Voglio dire, è una ragazzina di diciassette anni..." chiedo, curiosa. Lorenzo mi sorride. "Fino a qualche anno fa avevamo una casa, a Ponza. Poi mio padre l'ha voluta vendere, ma siamo continuati ad andare, per gite di qualche giorno, sull'isola. Un'isolana, Maria, ci affittava la sua casa. Lidia è molto legata a lei, sono sicuro che Maria l'ha ospitata senza problemi." "Si, ma il viaggio? Da Firenze a Ponza ci vuole un bel po'..." ribatto. Lorenzo mi stringe più forte, guardando un gabbiano che plana sull'acqua. "Vedi, Lidia è sempre stata un po' ribelle: ha da subito preteso i suoi spazi, e si è resa indipendente molto presto. E poi, mia madre ci litiga ma alla fine gliele dà tutte vinte. Lidia non ha paura di niente, insomma. Al contrario di me" conclude, con un sorriso amaro. "Che vuoi dire?" chiedo, aggrottando le sopracciglia. Lorenzo fissa le nostre mani, evitando il mio sguardo. "Ne parliamo in un altro momento, d'accordo? Non voglio rovinare questo momento." Dice e mi bacia delicatamente sulle labbra. Ogni mio dubbio svanisce con quel contatto e rimaniamo solo noi, circondati dal mare.

Ponza, in primavera, è forse più bella che in estate. Infatti non è piena di turisti come nel periodo estivo e il clima gradevole la rende un'oasi quasi segreta.

Maria, una donna bassa e grassottella dal marcato accento ponzese, ci accoglie a braccia aperte. "Lorè, che bello che sei qua!" esclama, abbracciandolo. Poi si rivolge a me: "Buongiorno signorì! Sono Maria" si presenta, tendendomi la mano con un sorriso. "Piacere, Maria. Può chiamarmi Alessia." Dico, conquistata dai suoi modi veraci. "Senti, Maria, hai per caso due camere libere?" chiede Lorenzo, con i suoi soliti modi distaccati. Da quando siamo sbarcati, ho come l'impressione che si sia irrigidito ulteriormente. Ѐ guardingo, teso e temo che non c'entri solo la questione di Lidia.

Maria si apre in un sorriso. Evidentemente è abituata ai suoi modi. "Ma certo, vi metto a disposizione la solita casa che affitto ai turisti. Siamo ancora in bassa stagione, ci sono tutte le camere che volete!" dice allegramente. "Aspettate che prendo le chiavi" aggiunge, ma Lorenzo la blocca. "Vedremo la casa dopo, Maria. Come avrai capito, non siamo qui per fare una vacanza. Dov'è Lidia?" chiede, incrociando le braccia. La donna guarda in terra, sfuggendo al suo sguardo. "Si, ho capito che siete qui per lei. Ѐ a Chiaia di Luna, sta facendo una nuotata." Dice, lievemente in imbarazzo. Mi dispiace un po' per lei, in fondo non ha colpe: che poteva fare? Cacciare una ragazzina? E poi sono sempre più convinta che Lorenzo mi stia nascondendo qualcosa. Ha un livore contro questa donna che sembra avere radici profonde. Lei non ha paura di niente, al contrario di me. Le parole che ha detto poco prima mi tornano in mente all'improvviso. Che cosa intendeva dire?

"Ale?" alzo lo sguardo: persa nei miei pensieri, non mi sono resa conto che si sta incamminando senza di me. Lo seguo, rivolgendo a Maria un tiepido sorriso. Sono ormai certa che mi sta nascondendo qualcosa, e che questo qualcosa è legato a quest'isola.

E potete starne certi che lo scoprirò.

Gioco di squadraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora