Capitolo 14- Un clandestino a bordo

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Devo dire che l'aria di Ponza non è male. E anche le gattine ponzesi hanno il loro fascino. Lorenzo non si è accorto che prima che partissero ho avuto modo di infilarmi nella sua sacca. Appena arrivati, mi sono liberato, e ho girovagato per l'isola. I pescatori, al porto, mi hanno lasciato qualche acciuga, buonissima! Poi mi sono fatto un pisolino all'ombra, e ora, passando dal tetto, mi sto infilando nella camera di Alessia. Come dite? Se conosco Rosa? Ma certo che l'ho conosciuta, e, se lo volete sapere, non mi è mai piaciuta. Ecco perché, ogni volta che si avvicinava per accarezzarmi, le soffiavo contro. E sento nelle mie vibrisse che potrebbe creare ancora problemi. Rosa è così: pensa solo a se stessa. Finché Lorenzo le ha fatto comodo, è stata ben felice di starci. E poi, un bel giorno, tanti saluti. Alessia, invece, potrebbe rendere felice davvero il mio padrone. Ecco, un bel salto e puf! Sono nella camera di Alessia. "Cornelio?!" esclama lei, sorpresa. Salto sul suo letto facendo le fusa, facendole capire che voglio le coccole. Lei capisce e mi accarezza, piano piano, intorno al collo. La guardo: il suo viso mi fa capire che è preoccupata. Deve essere successo qualcosa con Lorenzo, tanto per cambiare. Uffa, ma ci mettono così tanto a capire che sono fatti l'uno per l'altro. "Miao miao" dico, e Alessia ride. "Hai fame?" capisce al volo, e scende giù in cerca di qualcosa per me. Nell'attesa mi acciambello sul suo letto, schiacciando un pisolino. State tranquilli, ragazzi: pensa a tutto il vostro Cornelio!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 26, 2016 ⏰

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