Capitolo 20

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Erano passati quasi due giorni da quando Kovac mi aveva presa, l'avevo capito dai pasti che mi venivano portati. Me li portava un ragazzo sui 20 anni, non mi rivolgeva mai la parola e sembrava anche che non mi ascoltasse minimamente. La porta del bagno si apriva circa tre volte al giorno e altre tante volte si allungava la catena. Non c'era nulla da usare per scappare e comunque non avrei potuto fare nulla: se la catena veniva forzata partiva una scossa.

Entrarono di uomini che mi issarono dal pavimento, mi legarono le braccia al soffitto con un altra catena e mi tolsero l'accappatoio, rimasi solo con una canotta che copriva a malapena le mie coscie. Cercai di opporre resistenza ma fu inutile erano grandi e grossi, uscirono senza proferire parola e aspettai l'arrivo di quel bastardo. Arrivò poco dopo con una maglia a maniche corte e un jeans logoro, sempre con quel sorriso da arrogante.

<<buonasera Nikita..>>
<<vaffanculo Kovac!>> risposi tranquilla. Vidi le sue labbra curvarsi all'insù, abbassò un attimo lo sguardo e poi mi rifilò uno schiaffo. Cazzo che dolore! Sentì quasi l'odore ferreo del sangue in bocca.
<< sei Una bella donna, non dovresti dire certe parole..>>
<<vaffanculo.bastardo.>> sibilai
Alzò gli occhi al cielo e iniziò a gironzolarmi attorno, se pensava di farmi paura si sbagliava.
<<renderti docile sarà una cosa divertente...>> mi sussurrò nell'orecchio.
<< se credi di potermi addomesticare ti sbagli..>> gli risposi
<< tu credi?! Be..perché non incominciare subito..>> sentì le sue mani dietro di me e in un attimo strappò in due la canotta che rimase appesa sulle braccia.
Sentì qualcosa sferzare nell'aria poi un dolore bruciante sulla mia schiena. Mi stava frustrando?! Da dove era uscita una frustra?
<< la tua pelle si sta colorando..mia bellissima Nikita...>> ad ogni sferzata buttavo fuori aria, non volevo gridare, non potevo gridare...non mi sarei mostrata debole, potevo sopportare il dolore!
<< ohh avanti! Grida! Grida mia stupenda ragazza!>> Kovac aveva il fiato corto, non mi sarei stupita se in quel momento avessi visto la sua erezione; avevo capito fin da subito che era un sadico.
<< vaffanculo!>> sibilai senza fiato, non avrebbe avuto nient'altro se non il mio disprezzo. La pelle bruciava, le braccia erano doloranti e le gambe tremavano per la tensione.
Arrivò una sferzata più forte e sentì qualcosa scivolare sulla mia schiena probabilmente nel sangue. Kovac si posizionò di fronte a me e mi sollevò il volto, era eccitato come immaginavo.
<< ti farò male...molto male, piegheró il tuo spirito combattivo, prenderò tutto di te Nikita>> il suo sguardo gelido e deciso mi trafisse, si avvicinò e cercò di baciarmi. Disgustata gli morsi forte il labbro e vedere il sangue sgorgare mi fece sentire vittoriosa.
<< sei felice ora? Mi hai fatto uscire il sangue ...siamo pari>> sogghigno e si Lecco il sangue.
<< tornerò domani, giusto il tempo di farti riposare un po, ti voglio combattiva! Mi eccito di più se mi combatti, se mi respingi...>> uscì dalla porta e subito rientrarono i due uomini di poco prima e mi slegarono mi posarono a pancia in giù e vidi comparire il ragazzo dei pasti con garze e unguenti. Quel bastardo di Kovac mi faceva curare così che potesse ritornare a frustare il mio corpo senza mai lacerarlo più di tanto. La schiena bruciava,il ragazzo era delicato ma sentivo un forte dolore. Il ragazzo uscì in silenzio ed io rimasi sdraiata a pancia in giù cercando di dormire un pochino. Ma il pensiero andava sempre a lui: Darko. Dove diavolo era?!

***
Darko Pov

Dov'è, dove cazzo è Nikita?! Erano giorni che questo pensiero mi logorava dentro.
Appena finita la riunione ero corso in macchina per chiamarla ma il volto rigido di Bjorn fuori dall'auto mi fece capire tutto. Ero rientrato e chiesto a qualcuno se l'avesse vista ma nulla..ero andato da Rikon a dirgli ciò che stava succedendo e vidi nei suoi occhi un lampo omicida. Aveva attivato i suoi uomini nella ricerca fin da subito,ero andato perfino da Kovac a chiedergli se avesse visto Nikita ma come avevo previsto ha recitato una parte molto convincente..ma sapevo, io sapevo che lui aveva la mia Nikita.

<< Darko sono passati due giorni! Dobbiamo trovarla...più passa il tempo e peggio sarà per lei, ti prego fa qualcosa...>> Dimitri era in evidente stato di angoscia, non l'avevo mai visto in quelle condizioni, non era da lui esser così sconvolto.
<< sto facendo tutto il possibile...anche Rikon, non sappiamo più dove cercare..sembra sparita nel nulla..>> mi afferrò per le spalle e mi guardò dritto negli occhi.
<< devi trovarla! Subito!>> digrignó. Presi le sue braccia e delicatamente le abbassai.
<< Dimitri calmati! Sto facendo il possibile... Sono agitato quanto te, ma devi rimanere calmo..>>
<< mandami da lui!>> sgranai gli occhi.
< cosa??>>
<< lasciami andare da lui..potrei fare uno scambio, qualcosa...>>
<< sarebbe inutile, tua sorella poi mi ucciderebbe....non me lo perdonerebbe mai!>> risposi concludendo la conversazione.
<<fidati di me la troveremo>> uscì dalla mia casa e mi recai da Rikon forse lui aveva delle risposte.

<< vieni Darko accomodati..>>
<< ciao Rikon, dammi notizie ti prego..sto impazzendo e Dimitri non aiuta con il suo comportamento>>
<< dobbiamo mantenere la calma..forse so dove sta Nikita!>> il mio cuore iniziò a battere freneticamente.
<< dove..>> sussurrai
<< black Hill>> mi impietrí! La dimora di Kovac, quella dove entri in modo e ne esci in un altro. Entrare è difficile e pericoloso e dove è stato torturato Dimitri.
<<come ci muoviamo?>> dissi
<<noi..in nessun modo, ho qualche uomo lì devo avere la certezza e poi possiamo muoverci>>
<<potrebbero passare altri giorni!>>
<< Forse..ma è necessario, sta tranquillo..Nikita è addestrata a sopportare il dolore>> Rikon sembrava così tranquillo.
<<non è il dolore che mi preoccupa...mi preoccupa se dovesse abusare di lei>> sussurai e mi presi la testa fra le mani.

Capitolo un po più corto, mi dispiace ma ho delle scadenze universitarie se riesco ne farò un altro.

Sei mia, Nikita. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora