Capitolo 23

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Abbassai lentamente la canotta, il respirò accellerò, incrociai lo sguardo di Dimitri poi quello di Rikon. Mi sentì ancora più sporca, capì che Rikon sapeva già del mio marchio probabilmente Maria l'aveva informato, fu lo sguardo di mio fratello a intimidirmi: rabbia e ribrezzo, un mix micidiale. In un attimo si avventò su Darko da dietro le spalle e lo scaraventò a terra. Lo riempì di pugni, una raffica di pugni. Darko non accennava a difendersi. Rikon corse per dividerli io rimasi ferma, bloccata in piedi a guardare quella scena che mi dilaniava in due.

<< avevi promesso...avevi promesso di proteggerla>> gridava tra un pugno e l'altro e inizia a vedere il sangue sulle nocche di Dimitri, il sangue di Darko.

<<Bastardo, ..guarda cosa le ha fatto...avevi promesso!>> continuò.

<<Basta! Basta Dimitri..o lo ucciderai!>> gridò Rikon cercando di fermarlo.

Mi avvicinai, mi inginocchiai vicino la testa di Darko e di fronte a Dimitri. Intercettai il pugno di mio fratello e lo fermai.

Ci guardammo in silenzio, lui sorpreso e intravidi due lacrime scendere sul corpo di Darko che a sua volta guardava stupito me.

<<Basta..>> dissi con calma <<..Non è colpa sua>>

<<Doveva proteggerti da quel mostro..me l'aveva promesso>> sussurrò. Gli feci una carezza e lo guardai attentamente. Il corpo tremava, le nocche insaguinate..non osavo guardare Darko.

<<Lo ucciderò..>> dissi soltanto e capì che mi riferivo a Kovac.

<<No..no! io lo ucciderò, te lo prometto..tu devi stargli lontana..>> rispose.

<<Lo ucciderò...perchè ha ucciso i nostri genitori, perchè ha fatto del male a te, perchè ha sporcato il mio corpo..perchè avrò la mia vendetta!>> gli risposi di rimando poi continuai <<..Rikon porta mio fratello a medicarsi e a riposare, penserò io a Darko>> Rikon annuì, Dimitri si fece trascinare quasi in trance fuori dalla camera. Lentamente abbassai lo sguardo sul volto di Darko: era una maschera di sangue, i lividi iniziavano a comparire. Riusciva a guardarmi a malapena, l'occhio destro si era gonfiato spaventosamente, mi alzai e andai in bagno presi l'occorrente per medicarlo, presi la cassetta del pronto soccorso e tornai a inginocchiarmi vicino al suo volto. Cercai di levargli quel sangue senza toccare più di tanto la sua pelle, volevo toccarlo ne avevo bisogno ma c'era qualcosa che me lo impediva come se ciò che mi aveva fatto Kovac potesse contaminarlo in qualche modo.

<<Perchè..lo fai?..tuo fratello ha ragione..>> mugugnò.

<<No non ha ragione...non è colpa tua, ne di Dimitri ne di Rikon. E' colpa solo di Kovac è lui che mi...mi ha..>> lasciai la frase in sospeso e ritornai a pulire e medicare il volto di Darko.

<<Ti prego..non lasciarmi Niki, ti prego... ti amo, non ho mai amato una donna tanto quanto amo te..>> il suo tono di voce era disperato, un uomo grande e dal carattere forte distrutto per una donna. Non merita questo.

<<Mi dispiace..ma è finita, non perchè è colpa tua quello che mi è successo...ma perchè non possiamo stare insieme non accetterei mai di esser toccata da un uomo non più..>> mentì spudoratamente, il suo tocco mi avrebbe guarita con il tempo e il suo amore avrebbe aiutato; ma da quando stiamo insieme la sua vita si è complicata la mia pure.

<<Perdona Dimitri...vorrei che lavorasse ancora per te...sempre se adesso non mi odi!>> prese il mio polso e subito cercai di liberarmi dalla prese.

<<Non potrei mai odiarti, odio me stesso ora. Capisco la rabbia di tuo fratello, se vorrà potrà continuare ad essere al mio fianco..ma vorrei che ci fossi anche tu! Ti prego Niki...>> dovetti abbassare gli occhi, non avrei potuto continuare altrimenti.

Sei mia, Nikita. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora