Capitolo 41

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Ti prego, Dio. Non ucciderlo, non lasciare che muoia.

<<Nikita! oh cristo!>> Mi voltai verso la porta e vidi mio padre sporco di sangue, il suo sguardo dileguava tra me, Darko e Dimitri.

<<Papà aiutami, aiutami ti prego...io..sta diventando freddo perde sangue>> gli urlai tra le lacrime. Rikon corse prima da Dimitri cercò di tirarlo su e lo adagiò sul letto. Poi venne verso di me si strappò un pezzo della sua t-shirt  e avvolse tutto l'addome di Darko. Si portò l'orologio vicino alle labbra e premendo un pulsante parlò.

<<Yori ho bisogno di te al primo piano!>> Yori era lì, con lui?

<<Non guardarmi così bambina, poi ti spiego..Darko ha bisogno di cure urgenti e anche tuo fratello>> annuì ma le lacrime mi annebbiarono la vista e rimasi immobile tenendo la mano del mio uomo.

Yori lì arrivò sembrava una specie di ninja in tuta nera e con i capelli legati. 

<<Oh mio Dio! Ma cosa è successo qui?>> Yori si precipitò dall'altro lato del corpo di Darko.

<<Yori devi portare Niki e Dimitri fuori di qui, ho paura che arrivino altri uomini di Kovac..>> arpionai il braccio di Rikon e gli urlai <<Non lo lascio da solo, non lo lascio>> Rikon strabuzzò gli occhi vedendomi così disperata, prese il mio volto tra le mani e mi fissò.

<<Bambina mia ti prego devi stare calma, porterò io Darko fuori di qui..devi iniziare ad uscire di qui, tuo fratello ha anche bisogno di te>>mi diede un bacio in fronte, poi mi sentì sollevare da sotto le braccia: era Yori. Non appena fui in piedi sentì qualcosa scivolare lungo le mie gambe.

<<Dio no!>> esclamò all'improvviso Rikon, seguì il suo sguardo puntato sulle mie gambe. Poggiai la mano tra le mie cosce e mi portai le dita davanti agli occhi: oh no. Rimasi ferma lì a guardare la peggior cosa che potesse capitarmi. Deglutì, sbattei gli occhi e decisi di non pensarci, dovevo dimenticare per un momento di quello che stava succedendo. 

Andai verso Dimitri e cercai di coprirlo prendendo un pantaloncino lì per terra poi lo tirai su appoggiandolo a me. Yori si affiancò e mi guardò per un momento, vidi la tristezza e la compassione, voltai lo sguardo verso Rikon.

<<Ti aspetto fuori di qui con lui>> dissi risoluta e poi uscì da quella infernale camera da letto.

Entrammo in un furgone tutto nero adagiai Dimitri su una coperta e aspettai con impazienza Darko e Rikon, dopo minuti interminabili vidi mio padre uscire da quella dimora con Darko sulle sue braccia. Lo faceva apparire come un bambino ma sapevo che stava facendo uno sforzo immane per portarlo, lo adagiò di fianco a Dimitri poi si voltò e urlò ordini ai suoi uomini. Salì sul furgone e partimmo. Yori era di fianco a lui, io dietro  tra mio fratello e Darko, mi distesi fra di loro presi le loro mani e le appoggiai sul mio addome e in silenzio piansi.

***

Forse mi ero addormentata o forse ero svenuta, sta di fatto che quando aprì gli occhi ero in un letto di ospedale. Aprendo gli occhi notai dei fiori vicino al mio letto e poi su di una poltrona di fianco al letto c'era Rikon che dormiva beatamente. Lo svegliai piano chiamandolo.

<<Rikon..>>

<<Si ridestò lentamente e poi mi fece un piccolo sorriso>>

<<Ehi bambina mia..come ti senti>> Si sedette sul bordo del letto e mi diede un bacio sulla testa.

<<Debole, dove siamo?>>

<<Novgorod, siamo in una clinica privata..il proprietario è un mio amico. Preferivo non arrivare a San Pietroburgo>>

Sei mia, Nikita. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora