~It might seemes like a crush~
Mila continua a muovere braccia e gambe a ritmo di musica ma io non riesco a starle dietro. I miei piedi implorano pietà ed è tutta colpa delle scarpe nere alte che ho dovuto comprare per i jeans attillati di questa sera. Dovevo presentarmi decentemente per l'unico weekend del mese che mia cugina viene a far visita, poiché è l'unico barlume di speranza nella mia famiglia, escludendo mia sorella.
Mi ha chiesto di uscire da qualche tempo, avevamo già programmato tutto prima ancora che riuscisse a partire, quindi non mi sono voluta tirare indietro, nonostante questo lunedì abbia un compito in classe e non so nulla di latino. Mi toccherà chiedere aiuto a Lavinia.
«Vado a prendere da bere» esclamo accanto al suo orecchio per farmi sentire sopra questa musica assordante. Adoro ballare, adoro scatenarmi, ma ho sempre detestato il tipo di musica con cui sono costretta a farlo. Andare in discoteca non è una mia priorità, lascio andare un po' la mano solo quando Mila è in città, o quando sono particolarmente giù.
Non aspetto che mi faccia un segno con il capo, ho la gola secca e male ai piedi, lei è troppo presa dalla musica e dai saltelli. Arranco fino al bancone dove stendo le braccia e mi prendo la testa tra le mani, sentendola sudata. Vorrei tanto avere un elastico al polso per legarmi i capelli e tirarli su dal collo, dove sono appiccicati. Osservo la mia immagine allo specchio di una mensola dove sono contenute parecchie bottiglie di liquore e aspetto che un barman mi noti. Non sono ridotta tanto male, capelli da pazza e sudore a parte. Il trucco non è calato sulle guance regalandomi l'aspetto di un tenero panda, la maglietta non mi si sta appiccicando troppo al petto e le labbra non sono tanto screpolate. In effetti, ho gli occhi un po' da pazza ma tutti qui dentro li hanno così. Unisco indice e medio, mi pulisco i piccoli residui di trucco sotto gli occhi e sono pronta a chiedere un bicchiere d'acqua ghiacciata.
Mi viene servito dopo pochi secondi e il barista mi ammicca, io gli sorrido.
«Posso esserti utile in qualcos'altro?»
Sembra un bel ragazzo, con la maglia scura e i capelli altrettanto mori alzati in spuntoni sul capo. Anche lui sembra truccato, come gli emo di una volta, ma soltanto con matita nera intorno agli occhi a mandorla. Ha l'aria sexy.
Mi porto il bicchiere alle labbra e sorseggio, non distogliendo gli occhi da lui. Adoro flirtare, specialmente con i ragazzi con l'aria da diavolo, perché contrasta con la mia. Con i capelli biondi, chiarissimi, e le gambe lunghe, mi sento l'emblema della purificazione. Anche se non c'è un minimo di padronanza della lussuria in me.
«Se così fosse» rispondo, posando delicatamente il bicchiere davanti a me «Te lo farò sapere»
Viene chiamato da un altro cliente, dall'altra parte del bacone, e mi fa l'occhiolino prima di andarsene. Mi scuoto i capelli e mi bagno un po' il collo con l'acqua che mi è stata servita.
«Sei un cazzone»
Mi giro vero la voce di un ragazzo che ho riconosciuto e osservo la scena che mi si staglia davanti agli occhi.
«Andiamo, Lorenzo, ero tutto sudato!»
«Non le sarebbe importato, credimi.»
Marco Cavalieri e Stefano Bianchi si poggiano al bancone accanto a me senza rendersi conto della mia presenza. Io inghiottisco a vuoto.
«Che figura ci avrei fatto!» continua a dire Stefano. I capelli ricci, di un castano caldissimo che si riconoscono anche dentro questa buia e puzzolente discoteca, gli pendono sulla fronte e sfuggono alla bandana nera che ha incastrato sulla testa.
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Senza di te mai || 3
RomanceC'è un istante, nella propria vita, in cui perdersi è troppo semplice. Lo sa bene Elena, una ragazza carismatica, impulsiva e senza peli sulla lingua. Conscia di essere bella e femmina, ha sempre sentito la necessità di affermarsi, di essere potente...