4 ~ Prima

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The way that you hold me tight


Arrotolo il filo bianco delle cuffiette attorno al dito finché non diventa viola e non passa più il sangue, poi srotolo e ricomincio da capo. Dopo aver piazzato mia sorella davanti al televisore nella sua camera con La carica dei cento uno, ho chiuso la porta e mi sono seduta sulle scale.

I We the Kings pompano nelle mie orecchie tanto forte che sono sicura questa sera mi verrà l'emicrania ma finché tengono altre voci lontane da me, tanto meglio. Sono riuscita a sentire giusto qualche rantolo di frase. Sono stanco. Io sono stanca da tantissimi anni! Non me lo hai mai detto. Tu non capisci mai!

Quindi ho chiuso Nora nella sua camera, cercando di distrarla con un cartone e ho distratto me stessa con la musica, come sempre. Così rannicchiata sulle scale, con i pensieri vaganti ma gli occhi vigili, mi sento come Minosse che fa la guardia al secondo cerchio dell'Inferno di Dante. Il quinto canto celebra l'amore di Paolo e Francesca, due amanti sventurati, e non mi sfugge l'ironia della situazione.

Mentre cambio per l'ennesima volta la canzone, noto il nome di Maggie sullo schermo del cellulare e accetto la sua chiamata.

«Maggie?»

«Ehi, scusa, nessuno mi viene ad aprire. Sono davanti alla porta.»

Attacco subito e mi fiondo giù per le scale, felice che Maggie abbia deciso di venire e salvarmi da quest'inferno. Quando apro la trovo lì, nella sua dolcezza. Mi regala un sorriso anche se noto che ha il volto increspato da uggiosi pensieri. Non la vedo così esausta da quando ha finalmente confessato tutto a me e Lavinia. Quando ci ha parlato di Christian e della segreta relazione di letto che hanno intrapreso, non ho potuto non essere felice per lei. Maggie è sempre stata timida e riservata, ha sempre voluto aspettare il momento adatto per cominciare a vivere e nel frattempo fingeva di osservare la realtà attraverso le pagine dei libri che leggeva. Ci è voluto un ragazzo per farle aprire gli occhi ma sono comunque felice che l'abbia fatto.

A parte quei rari momenti in cui qualcosa la preoccupa, è più serena e più rilassata di quanto l'abbia mai vista. So che Chris le sta facendo bene, in un modo misterioso e intrigante. Ma so anche che i ragazzi e le questioni di cuore danno problemi. La sua faccia grida a gran voce che c'è qualche problema. Per questo mi è facile chiudere la porta alle spalle e lasciarmi condurre dalla mia migliore amica verso l'Angels, per una bella pausa. Camminiamo in silenzio l'una affianco all'altra e, arrivate al locale, occupiamo un tavolo anonimo. M'infilo le cuffiette nella tasca con un sospiro, non saprei quantificare quanti ne ho prodotti nel giro di un paio d'ore. Maggie deve avermi sentito e deve essersi irritata perché un attimo dopo esclama: «Si può sapere che ti prende? Qual è il problema?»

Mi aspettavo che capisse ma non mi aspettavo che chiedesse. Scuoto il capo, demoralizzata che le emozioni si leggano sulla mia faccia.

«Non è niente, davvero.»

Non è una bugia completa, oggi non ho nessuna motivazione per stare così giù. Suppongo che capiti, ci sono giorni sì e ci sono giorni no. Questa mattina mi sono svegliata un po' fiacca e questi sono i rimasugli.

Maggie sbuffa e i suoi occhi si fanno irriverenti. «Ok, me lo merito perché non ti ho parlato subito di Chris. Hai ragione, ma non stavo male come te quindi ti ordino di dirmi tutto.»

Sono ulteriormente stupita dalle sue parole. Un conto è credere di star male, un conto è sentirsi dire di essere ridotti così. Però la sua caparbietà le fa onore e non posso non sentire una stretta al cuore.

«Non è una ripicca Maggie.»

È vero, non m'importa che abbia dovuto aspettare per rivelarci i suoi segreti. Sarei un'ipocrita ad avercela con lei perché neanche io le sto dicendo cosa mi tormenta. Non posso farci niente, non mi vengono le parole. È come se volessi proteggere Maggie e me stessa, così come cerco di proteggere Nora.

Senza di te mai || 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora