22 ~ Dopo

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            Another day and I'm somewhere new

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Another day and I'm somewhere new

Ma l'amore non basta. Non nella mia storia. O meglio, non nella storia mia e di Stefano. Storia che, lo sapevo, non era destinata al lieto fine.

***

Dicembre
Londra, Inghilterra

«È una bellissima lettera, non c'è che dire.»

Trent strappa il foglio ingiallito dalle mani di Cather per dargli un'occhiata. «Te la sei scritta da sola?»

Strappo di mano la lettera dalle sue mani lunghe e pasticcione, e tiro su con il naso. La boutique deve risparmiare e Cather, che la gestisce, non ha avuto la decenza nemmeno di comprare una stufetta per le mie povere chiappe congelate. Alex, sua sorella di diciassette anni, è la più furba, si porta appresso una coperta di lana dentro lo zaino e sebbene Trent la prendi per il culo per questo, finisce sempre per approfittarne anche lui. Come adesso; sono entrambi rannicchiati sul divanetto verde della sala principale della boutique, stretti sotto il telo quadrato di lana. Alex non fa che lamentarsi delle gambe troppo lunghe di Trent.

«Sì, l'ho scritta alla me del futuro, ovvero di adesso» rispondo al ragazzo dagli occhi chiari. Trent fa una smorfia ma credo stia solo tirando su col naso.

«E quando l'hai scritta?»

«Tre anni fa, quando ho deciso di cedere e di lasciarmi amare.»

Nessuno di loro fa una faccia stupita, conoscono la storia a memoria. Cather si sporge in avanti e poggia i gomiti sul tavolino, facendo cadere delle ciocche castane sul viso. Mi ricorda moltissimo Maggie, per il suo volto tondo e gli occhiali quadrati che le calano sul naso. Se non fosse per gli occhi scuri, quei venti centimetri in più di altezza e l'accento inglese, direi che potrebbero essere scambiante per parenti. Alex, la sua vera sorella, è il suo completo opposto. Ha i capelli più chiari e il mento più aguzzo, gli occhietti vispi e un chilo di trucco sulla faccia. Trent la prende per il culo anche per questo.

«Come ti senti?» mi chiede Cather, con una certa malizia nello sguardo. Generalmente è difficile capire cosa passa per la mente della ragazza ma, dato che pochi giorni fa le ho chiesto un passaggio per andare all'aeroporto, si è dovuta subire anche tutte le mie motivazioni e io ho dovuto confessare le mie future intenzioni. Di conseguenza, posso dedurre a cosa alluda.

«Eccitata» rispondo subito, con la voce un po' acuta.

Trent ridacchia. «Se un foglio di carta ti fa questo effetto, vorrei proprio sapere cosa... »

Alex lo interrompe mordendogli un braccio e lui grida. «Devi smetterla di fare così, Alex!»

«È l'unico modo per zittirti prima che dica qualcosa d'imbarazzante o completamente inappropriato» si giustifica lei, impassibile. I suoi occhi non si sono nemmeno girati nella sua direzione, anche perché i loro nasi si sarebbero toccati e sono piuttosto scura che Alex preferisca mantenere una certa distanza dalla faccia di Trent. Per lui, invece, è l'opposto.

Senza di te mai || 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora