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Uscì dalla finestra di casa mia, fortunatamente c'era la scala anti-incendio attaccata al muro.
Avevo appena litigato con mia madre e vederla di nuovo era l'ultima cosa che avrei voluto fare.
Uscì dal giardino a camminai fino alla casa accanto. Suonai al campanello, e come la prima volta sentì tanti passi correre, mi allontanai dalla porta terrorizzata: sembravano bufali.
Mi trovai tutti e tre davanti, nessuno cadde a terra, avrei riso troppo se erano convinti di atterrare sopra di me.
"Cosa ti porta da queste parti?" chiese Ashton con il suo solito sorriso, non aveva gli occhiali come tutti i giorni, avrà esso le lenti.
Lo sguardo di Luke era insistente. "Io... Mi annoiavo.. Tutto qui..." feci spallucce guardando i loro piedi, erano veramente enormi.
Mi fecero entrare. "Chi ti ha fatto piangere?" Luke mi fermò davanti alla porta chiusa, il suo sguardo era fisso nel mio, ci avevo pensato nel periodo in cui non mi scriveva, provavo qualcosa per lui? "Nessuno.." mormorai, ma continuò ad aspettare una risposta come se non gli avessi risposto. "Ho litigato con mia madre" sospirai guardando di nuovo a terra: ha dei piedi veramente enormi.
"Ora non pensarci più okay? Ti facciamo divertire noi" sorrise, mi stava tenendo il viso tra le mani, e non l'avevo sentito. Mi baciò la testa e circondò le mie spalle con un braccio stringendomi a lui.
Loro tre erano gli unici amici che avevo, mi trovavo benissimo tra di loro, erano stupidi, si, ma sapevano sempre come farti sorridere.
"Bhe insomma, noi ci stavamo guardando un programma di cucina" parlò Calum prendendo il telecomando in mano, "Da quando siamo qui non abbiamo ancora cucinato, siamo proprio negati" aggiunse Luke. Perfetto direi. Guardai tutti e tre i loro volti. Sul serio? Nemmeno un piatto di pasta?
La mia espressione divenne delusa verso loro tre, "Mi deludete" incrociai le braccia al petto.
"Non mi metto a cucinare per voi!" scattai vedendo Ashton aprire bocca, ma dopo la mia esclamazione tornò bravo e buono nella stessa posizione di prima.
Ci fissammo per un po' senza proferire parola. Picchiettavo il dito sulla mia guancia, non ero annoiata stranamente, fissare i loro volti era divertente.
"Oddio!" quasi urlai sentendo poi trasalire Luke al mio fianco che a quanto sembrava aveva la gamba vicino alla mia.
Rimasi con le braccia a mezz'aria per qualche secondo. "Non ricordo più" e tornai a ponderare sul divano. Mi appoggiai alla spalla di Luke, portai la gamba sopra la sua, e mi fece mettere più comoda sul suo petto, si sentiva un po' di colonia e l'ammorbidente della maglia. Fanno il bucato ma non sanno cucinare?
Aveva un ciondolo al collo, un plettro di metallo, non vi era inciso nulla, era molto carino lo stesso.
Sentì Calum e Ashton battibeccare tra di loro, ma non ci feci più caso dopo aver sentito "sei tanto bravo a cucinare come sei tanto bravo a letto, nessuno te la da" da Calum, insomma, tirano fuori frasi ovunque e comunque.
Luke prese la mia mano che teneva ancora il plettro e la portò alle sue labbra lasciandoci un dolce bacio.
I suoi occhi erano fissi sui miei e sorrideva. Avrei dovuto chiederglielo, ma forse quello non era il momento più opportuno.

So di far schifo a scrivere in prima persona, e che tutti i capitoli che non sono chat sono pieni di errori.
Scusatemi tanto😫

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