Hope
"Mai sai che mi manchi un sacco? Massimo due giorni e sono a scuola, promesso. xx"
Rilessi per la millesima volta il messaggio di Alexandra, sperando che mi avrebbe tirato un po' su il morale.
Lo rilessi mentre salivo sbrigativa i gradini della scuola, mentre mi dirigevo verso gli armadietti, mentre sospiravo di sollievo per non aver visto Harry, mentre raggiungevo la classe e mentre prendevo posto.
Ovviamente non era servito a molto, il mio umore rimaneva comunque a terra.
La scorsa notte non avevo dormito, troppi pensieri per la testa.
Aggiustai meglio la manica lunga, in modo da coprire i polsi rossi.
Come avevo già intuito, Harry aveva lasciato il segno in tutti i sensi.
Non solo per quelle due macchione rossastre sui polsi, ma anche perché la mia mente era turbata dagli eventi del giorno precedente.
Mi ero cacciata in un guaio da cui era impossibile uscire.
Dovevo controllare le mie azioni dalla nostra prima 'conversazione' in palestra. Sarebbe bastato rimanere zitta ad ascoltarlo, per quanto le sue parole mi facevano ribrezzo.
Oppure le cose sarebbero andate comunque in quel verso.
Li avevo notati da tempo quegli occhi verdi che non mi mollavano un attimo.
In un certo senso avevo sempre saputo che quel momento sarebbe arrivato.
Forse avrei dovuto preparare la mia mente, adesso ero quasi traumatizzata.
La professoressa di Scienze fece il suo ingresso, la classe si alzò.
Prese a fare l'appello, ma un ritardatario lo interruppe.
Non feci caso a chi fosse, troppo assorta nei miei pensieri.
Mi accorsi che dalla finestra avevo una vista completa del cortile.
Si vedevano gruppetti di studenti che se ne stavano seduti a ripetere tra di loro, qualcuno che ne approfittava per fumare una sigaretta all'insaputa dei professori, e c'era anche chi limonava indisturbato.
A quel punto feci una faccia disgustata.
-Non si saluta?- chiese una voce al mio fianco.
Una voce che conoscevo fin troppo.
Feci un cenno con il capo, grattandomi nervosamente il braccio.
Mi mossi con attenzione, non doveva notare le 'ferite'.
Non avrebbe avuto questa soddisfazione.
-Qualcosa non va, piccola?- sussurrò al mio orecchio, attento a non farsi sentire.
E il modo in cui parlava lasciava intendere quanto mi stesse prendendo in giro.
Scossi la testa, fingendo di prestare attenzione alle parole -per me incomprensibili- della professoressa.
Una mano si poggiò sulla mia coscia, stringendo forse un po' troppo.
A quel punto mi voltai verso di lui, scoprendo che mi fissava già da un po'.
Notai che i suoi ricci quella mattina erano particolarmente scompigliati.
Indossava uno dei suoi soliti jeans neri attillati e una maglia che non faceva altro che mettere in risalto il suo fisico già di per se statuario.
Harry Styles era indubbiamente il ragazzo più bello che avessi mai visto.
Tralasciando il suo fisico a dir poco perfetto, aveva due smeraldi al posto degli occhi e quei ricci gli conferivano un'aria ancora più sexy.
Nei pochi sorrisini strafottenti che mi aveva rivolto, non avevo potuto fare a meno di notare due magnifiche fossette.
-Così mi consumi- mi schernì, evidenziando quanto lo stessi fissando.
Mi ripresi immediatamente, riportando la mia attenzione -in realtà solo gli occhi- sull'insegnante.
-Non ho detto che mi dispiaceva- continuò a sussurrare, la mano imperterrita sulla mia coscia e il suo fiato sul collo.
Mi morsi il labbro inferiore, la mia faccia stava assumendo tutte le tonalità di rosso del mondo.
Harry ridacchiò, soddisfatto del risultato ottenuto, rimettendosi composto sulla sedia.
Dopo nemmeno quindici minuti, tirò fuori un quaderno dal suo zaino malridotto.
Strappò disordinatamente un pezzo di foglio, prendendo a scriverci sopra.
Osservai ogni suo movimento.
La sua espressione concentrata, il labbro inferiore fra i denti, la mano che scriveva fluida su quel pezzo di carta.
Appena concluso il suo lavoretto, mi passò il foglietto.
"Perché non vieni a farmi un po' di compagnia oggi pomeriggio? Non ci vuole niente ad attraversare la strada"
Repressi l'istinto di scagliargli un pugno nel bel mezzo di quel visino adornato da un sorriso che di innocente aveva ben poco.
"Sai dove abito?"
Ripassai il foglietto, sviando l'argomento.
"Ovviamente, piccola" fu la sua risposta.
Lo vidi strappare un altro pezzo di carta, scrisse frettolosamente qualcos'altro.
"Sto ancora aspettando una risposta.."
Giocai con il tappo della penna, trovando una scusa plausibile per non accettare.
Gli avvenimenti però parlavano da soli, non potevo rifiutare.
"Oggi pomeriggio proprio non posso..."
Con la mano tremante glielo passai, sperando in una reazione contenuta.
Harry lesse attentamente ciò che avevo scritto per un paio di volta, poi afferrò la penna e scrisse ancora più veloce.
"Faccio finta di crederti. Domani, allora"
Stavolta fui io a leggere ripetute volte ciò che aveva scritto.
Ormai ero in trappola, nessuna via di scampo.
"Bene, allora domani.."
Il ragazzo sorrise maliziosamente, continuando a scrivere.
"Non vedo l'ora, piccola"
La conversazione finì lì._______________________________________________________
Alexandra continuava a fare zapping cercando una qualunque cosa che non fosse quello stupido programma spazzatura che stava guardando.
Iniziava a sentirsi meglio, ma non era ancora in condizioni per andare a scuola.
Lei e Hope si stavano tenendo in contatto tramite messaggi.
Alexandra era preoccupata, sapeva quanto Hope stesse rischiando con Harry.
Sentì il cellulare vibrare, segno dell'ennesimo messaggio da parte della sua amica.
"Cosa succede se Harry Styles ti invita -obbliga- a passare un pomeriggio a casa sua?"
Per poco l'aggeggino elettronico non le cadde dalle mani.
"Stai scherzando?" rispose alla svelta, sperando davvero che tutto fosse uno scherzo.
"Purtroppo no :("
Alexandra, che probabilmente aveva ancora più paura di Hope stessa, pensò a qualcosa per consolarla.
Nemmeno il tempo di risponderle, che già era arrivato un altro messaggio.
"Ho paura"_______________________________________________________
Abigail prese finalmente posto sul divano, attendendo l'arrivo di sua figlia.
Quel giorno le era venuta voglia di pulire a fondo tutta la casa, finendo con l'essere ovviamente sfinita.
-Mamma- Hope fece il suo ingresso in casa, salutando con un cenno del capo la madre.
Quest'ultima, stranita dal fatto che sua figlia salì direttamente le scale senza nemmeno guardarla in faccia, richiamò la sua attenzione.
-Hope?-
-Si?- si affrettò a dire, frenando la sua corsa.
-Vieni- disse semplicemente Abigail, invitandola a farle compagnia sul divano. -Tutto okay?-
Hope avrebbe tanto voluto urlarle quanto fosse nei casini, quante ne doveva sopportare, ma stette in silenzio.
-Certo- fece poi spallucce.
-E' da un po' che non passiamo un pomeriggio solo madre e figlia..- iniziò la donna. -Che ne dici se domani andiamo a farci un giro?-
La bionda si grattò nervosamente la nuca.
Domani.
-Ehm, a proposito di domani..-
Non sapeva proprio che scusa trovare.
Sua madre la incoraggiò con un cenno del capo a continuare.
-Io, uhm, devo..hai presente gli Styles?-
Abigail annuì. Non gli era certo sfuggita quella casa dalle dimensioni abnormi.
-Io, ecco.. Suo figlio mi ha invitato ad andarci domani- disse tutto d'un fiato, arrossendo.
La donna sorrise intenerita, vedendo la sua bambina così in difficoltà.
Perché, nonostante i suoi diciassette anni, la vedeva ancora come una bambina.
-Oh, allora sarà per un'altra volta- disse, sorridendole.
Si fidava di sua figlia, le aveva sempre lasciato i suoi spazi.
-Bene- fece Hope, prima di risalirsene in camera sua.
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BAD OR GOOD?
FanficGià da tempo ormai, Harry aveva fatto capire chi era agli studenti della Holmes Chapel High School. Al primo anno era lo sfigatello preso di mira dai ragazzi più grandi. Al secondo era un ragazzino che iniziava a ribellarsi. Al terzo era il brutto...