Hope si girava e rigirava nel letto.
La sveglia era suonata da almeno un quarto d'ora, la voglia di alzarsi però stava ancora in letargo.
O forse era semplicemente agitata per la 'visita' a casa Styles di quel pomeriggio.
Dopo aver finalmente trovato una posizione comoda ed essersi coperta tutta, decise che quel giorno non sarebbe andata a scuola._______________________________________________________
Harry si svegliò, come sempre di malavoglia.
Quel giorno però aveva qualcosa che lo spingeva a uscire fuori da quel letto e godersi la giornata.
Quel qualcosa corrispondeva ad un paio di occhi verdi e una chioma bionda.
Sul suo viso si fece spazio un sorrisino malizioso, pensando che a distanza di poche ore qualcun altro sarebbe stato insieme a lui in quella camera.
Ma, pensando alla camera, andò improvvisamente nel panico.
Magliette e altri vestiti sparsi ovunque, resti di cibo, carte da buttare.
In quel momento Harry si pentì di aver proibito alla domestica di mettere piede nella sua stanza.
Avrebbe dovuto ripulirla lui.
-Momento.. Perché mai dovrei farlo?- si chiese, dandosi del matto in quanto stava parlando da solo.
Era solo una ragazza, non c'era certo bisogno di mettere la camera a lucido per lei._______________________________________________________
-Quindi verrà a casa tua?- chiese Louis, mentre il resto della combriccola seguiva la conversazione.
-Già- rispose Harry.
-E' vedrà la tua obbrobriosa camera ridotta ad un porcile?- s'intromise Niall, con il suo solito tatto.
-Già- si ripete il riccio, facendo spallucce indifferente.
-Ma tu vuoi proprio farla scappare?!- anche Liam disse la sua.
-Non riuscirai nemmeno a fregarle un bacio in quella spazzatura detta 'stanza'- Zayn non poteva mancare.
Harry odiava l'ordine.
Anche il solo sentire quella parola gli dava fastidio.
-Mi state indirettamente dicendo che dovrei mettere a posto la camera? Io dico che è un inutile perdita di tempo-
Non avrebbe mai perso tempo ed energie solo perché una perfettina non avrebbe sopportato quel 'porcile', per citare Niall.
O forse era l'orgoglio da stronzo a parlare.
Cosa avrebbero detto i suoi amici nel vedere Harry Styles tutto indaffarato a mettere in ordine solo per l'arrivo di una ragazza?
Eppure adesso erano loro stessi ad implorarlo di farlo.
Così Harry decise di dargliela vinta, nonostante sarebbe sicuramente finito col farlo anche senza le loro prediche._______________________________________________________
Hope si ritrovò davanti al massiccio portone in legno della umile dimora degli Styles.
Con il dito ancora in aria, non si decideva a suonare.
Avrebbe tanto voluto svignarsela e nascondersi per sempre da Harry, ma quest'ultimo interrupe la sua fuga immaginaria aprendole improvvisamente la porta.
Nemmeno il tempo di chiedere come aveva fatto, che lui si giustificò con un "Ti ho vista dalla finestra"
Perfetto, adesso era anche uno Stalker.
Harry si scostò per lasciarle lo spazio per entrare, con il solito sorrisino che tanto le dava fastidio.
Hope rimase incantata dallo spettacolo che le si presentò davanti.
Mentre i loro passi rimbombavano sul parquet e lei si perdeva osservando incantata i costosissimi quadri sulle mura dai colori caldi, una voce attirò la sua attenzione.
-Harold, non mi avevi detto di aver visite-
Una donna dai capelli neri raccolti in un elegante chignon prese la parola.
-Adesso lo sai- si congedò Harry, prendendo la mano della ragazza con l'intensione di defilarsi.
-Non mi presenti la tua amica?-
Hope sentì la presa sulla sua mano farsi ancora più forte.
-Mamma, lei è Hope ed è la mia ragazza-
Anne sbarrò gli occhi per la sorpresa.
Lo stesso fece Hope.
A quanto pare Harry voleva lasciare intendere quanto ormai fosse di sua proprietà anche a sua madre.
-Ehm, salve signora- fece un lieve cenno con la mano, totalmente in imbarazzo.
Harry fece un ultimo sorrisino alla madre, poi trascinò Hope nella sua camera.
Nella sua ordinata e pulita cameretta.
La ragazza non fece nemmeno in tempo a formulare qualche pensiero sulla gigantesca stanza che sentì la chiave girare nella porta.
Non si agitò più di tanto, la madre di Harry era al piano di sotto.
Un urlo e sarebbe accorsa a vedere cosa stava succedendo.
Si maledì mentalmente per essere così pessimista, ma la paura e la preoccupazione non l'abbandonavano mai quando era in compagnia di Harry.
-Siamo soli- sussurrò, prendendola per i fianchi mentre ancora gli dava la spalle.
Hope sentì due labbra muoversi lentamente sul suo collo, mentre le braccia del ragazzo la avvolgevano completamente tenendola stretta a lui.
Trovava ogni suo gesto estremamente possessivo.
Harry fece voltare la ragazza, facendo scontrare i loro petti per il continuo modo di stringerla.
Catturò le sue labbra in un bacio che di casto aveva ben poco.
-Penso che dovremmo metterci più comodi- le sussurrò all'orecchio.
Senza alcuno sforzo la sollevò, facendo sì che le sue gambe si avvolgessero intorno al suo bacino.
Hope sentì la guancie andare a fuoco quando Harry poggiò una mano sui suoi glutei per tenerla meglio.
Mentre riprendeva a baciarla, camminò cercando di non inciampare fino al letto.
Finirono entrambi stesi su di esso, la ragazza sotto di lui.
Quest'ultima non si accorse della manica che si alzò leggermente. I segni sul polso erano quasi scomparsi, ma ancora si vedeva chiaramente quel leggero rossore ora tendente al nero.
Il ragazzo si poggiò sui gomiti per non schiacciarla sotto il suo peso.
Continuava a baciarla con foga, accarezzando ogni parte del suo delicato corpicino.
-Mi ecciti da morire..- si lasciò scappare mentre si dedicava al suo collo, sospirando su di esso.
La ragazza si sentì avvampare.
Harry portò una mano sui lembi della sua maglietta, carezzando leggermente il fianco per poi sollevare il tessuto.
Hope portò cautamente una mano sulla sua, bloccandolo.
Sperò vivamente di non aver scatenato, con quel gesto, una reazione spropositata da parte del riccio.
E quella reazione sarebbe arrivata, se a fermarlo non ci avessero pensato i segni che aveva tanto cercato di coprire.
Harry prese uno dei suoi polsi fra le mani, guardando cosa aveva fatto.
Sentì una sana sensazione allo stomaco, quasi come se si sentisse in colpa.
Accantonò quello stupido ed insensato pensiero, ma non potette fare a meno di preoccuparsi.
-Ti fa male?- chiese in sussurro.
Per la prima volta non aveva usato un tono aggressivo o malizioso nei suoi confronti.
Hope negò, scuotendo la testa in silenzio.
Il ragazzo lasciò qualche lieve bacio sulla porzione di pelle 'ferita', portandosi poi il braccio della ragazza attorno al proprio collo.
Compì le stesse ed identiche azioni anche con l'altro braccio.
La bionda non riusciva a capire quel suo improvviso cambiamento.
Pensò di goderselo, sapendo che non sarebbe più capitata una cosa del genere.
Quasi in automatico portò una mano tra i suoi ricci, dando soddisfazione a tutte le volte in cui aveva immaginato di toccarli.
Erano sorprendentemente morbidi, proprio come si aspettava.
Vide il ragazzo chiudere gli occhi, rilassato sotto il suo tocco, mentre faceva sfiorare i loro nasi.
Per un attimo aveva dimenticato quanto Harry la terrorizzasse.
Lo dimenticò anche quando il ragazzo incastrò nuovamente le loro labbra, lasciandosi andare per davvero a quel bacio stranamente..dolce.
E mettere 'Harry Styles' e 'dolcezza' in un'unica frase sembrava tanto un'utopia.
Eppure stava succedendo.
Quel momento di tenerezza venne interrotto da qualcuno che bussava alla porta.
Harry borbottò qualcosa prima di alzarsi e andare ad aprire.
Hope si sedette, sistemandosi i capelli leggermente arruffati e la maglia stropicciata.
-Harold, perchè non facciamo rimanere la tua fidanzata a cena? Così ci conosciamo per bene-
Riuscì a sentire, sbarrando successivamente gli occhi.
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BAD OR GOOD?
FanfictionGià da tempo ormai, Harry aveva fatto capire chi era agli studenti della Holmes Chapel High School. Al primo anno era lo sfigatello preso di mira dai ragazzi più grandi. Al secondo era un ragazzino che iniziava a ribellarsi. Al terzo era il brutto...