Hope"Smith preparati. Oggi la tua Alex torna a romperti le scatole! xx"
Il pensiero di quel massaggio mi fece finalmente tornate il sorriso.
Un sorriso sincero, non un sorriso teso di cortesia come quelli che avevo dovuto sfoggiare la sera precedente.
Come ogni mattina, raggiunsi la scuola a piedi.
Mi ritenevo fortunata, ancora non avevo mai beccato nessun acquazzone.
Presa dall'euforia attraversai pimpante il corridoio senza nemmeno far caso a tutti quegli occhi scrutatori.
Prima o poi sarei sbottata, finendo con il dire cose poco fini ed idonee per una ragazza.
-Che massa di caproni..- borbottai a me stessa sotto voce, tappandomi subito dopo la bocca. Sperai davvero che nessuno avesse sentito.
Mentre sistemavo i libri nella tracolla il mio sguardo cadde sui polsi.
Abbassai subito la manica, coprendoli.
Quella mattina mi ero quasi scordata di Harry, troppo presa dal ritorno di Alexandra.
Le immagini della sera precedente si susseguirono nella mia mente come una serie di flash.
Il comportamento di Harry suggeriva tutt'altro che un ragazzo violento e sicuramente non sano di mente, eppure ero sicura che oggi le cose sarebbero ritornate come prima.
Uno come Harry Styles non poteva provare nessun tipo di sentimenti.
Nemmeno senso di colpa o compassione.
Non eravamo in uno stupido film dove la povera ed innocente ragazza avrebbe fatto cambiare il cattivo ragazzo.
Mi sarebbe tanto piaciuto, ma era una cosa più che impossibile.
Così accantonai quei pensieri, concentrandomi su una presenza dietro di me.
Sicura che fosse Alexandra, mi voltai gettandomi subito tra quelle braccia.
Mi accorsi però di aver sbagliato.
O Alex aveva fatto palestra ed era cresciuta di venti centimetri, o avevo abbracciato la persona sbagliata.
Mi ritrassi immediatamente, scoprendo due occhi verdi che mi scrutavano stupiti.
-Non riesci proprio a resistermi, eh?- chiese strafottente.
Come non detto.
-Uhm, credevo fossi qualcun altro..- borbottai in imbarazzo.
Due mani decisamente più grandi delle mie si poggiarono sui miei fianchi, attirando il mio corpo il più vicino possibile.
-Non mi è certo dispiaciuto- fece malizioso.
Preferivo di gran lunga l'Harry Styles che mi aveva accompagnata a casa e baciata delicatamente. Ma, come già detto, era da dimenticare.
Due soffici labbra mi distrassero dai miei pensieri, riportandomi alla realtà.
Come al solito il mio corpo, così esile a confronto con il suo, venne avvolto dalle sue braccia mentre faceva vagare indisturbato una mano lungo la mia schiena.
-Buongiorno, piccola-
Mi infastidiva terribilmente il soprannome che mi aveva affibbiato.
Non aveva nulla di dolce o tenero, come suggeriva, ma solo tanto scherno e, soprattutto, malizia.
Farfugliai un 'buongiorno' in risposta, guardandomi intorno in preda all'imbarazzo.
Non solo perché come al solito i nostri corpi dovevano essere a stretto contatto, ma anche perché buona parte degli studenti guardavano nella nostra direzione.
Forse non erano abituati a vedere Harry Styles baciare una ragazza senza, insomma, 'farle del male'.
-Che hanno da guardare?- chiesi sottovoce, rifugiando la testa sul suo petto.
Mi stupii quando Harry strinse la presa ancora di più, abbracciandomi in modo possessivo.
Sembrava quasi volesse proteggermi dal resto del mondo.
Parola grossa 'proteggermi', visto che era lui l'unico da cui dovevo tenermi alla larga.
Eppure non potetti fare a meno di lasciarmi cullare da quelle due forti braccia e dal suo profumo.
-Dovrei restituirti la giacca- fu l'unica cosa che riuscii a dire, per rompere quel silenzio.
Alzai di poco la testa, incontrando le sue iridi verdi.
-Ti ho detto che devi tenerla- disse, scrollando le spalle.
-Oh, okay-
Un leggero colpo di tosse, palesemente finto, attirò la nostra attenzione.
Appena scoprii che una chioma rossiccia e due occhi azzurri ci fissavano, non per niente contenti, sciolsi immediatamente l'abbraccio.
Harry, che probabilmente aveva riconosciuto Alexandra, sbuffò scocciato.
-Qualche problema?- le chiese aggressivo.
Alex non si fece smuovere.
-Si, Styles- rispose sicura. -Va a farti un giro con i tuoi amichetti-
La fulminai con lo sguardo per farla smettere.
Era stata lei la prima ad avvertirmi di non far arrabbiare Harry Styles, invece adesso sembrava tanto che volesse fare il contrario.
-Ehm, Harry..- riportai l'attenzione su di me.
Il ragazzo, che prima fissava in cagnesco la mia amica, riportò lo sguardo su di me.
Sembrò quasi calmarsi, ma sicuramente era solo una mia impressione.
-Ci vediamo a lezione, piccola- mi sussurrò all'orecchio, in modo che solo io lo sentissi.
Annuii, completamente rossa in viso e sotto lo sguardo infuriato di Alexandra.
-Adesso mi spieghi un po' di cose- mi impose, non appena Harry sparì dalla nostra visuale._______________________________________________________
Come era d'abitudine, Harry, Louis, Niall, Liam e Zayn si ritrovarono insieme nel cortile.
Harry si stese comodo sull'erbetta, incurante delle numerose occhiate che riceveva.
Non gliene importava molto, fino a quando quegli occhi non venivano puntati su Hope.
Potevano benissimo mettersi a fissare lui, ma lei no.
Louis si posizionò accanto ad Harry, mantenendosi però seduto e con le gambe incrociate.
Stessa posizione assunsero Niall e Liam, di fronte ai due.
Zayn si poggiò invece al tronco dell'albero, mettendosi a fumare.
-Allora, com'è andata ieri con la tua ragazza?- chiese quest'ultimo, sapendo quello che si era inventato il suo amico.
Harry, in risposta, fece spallucce.
Lo faceva sempre quando non aveva niente da dire, oppure perché non sapeva cosa rispondere.
Questa volta era indubbiamente il secondo caso. E troppe volte succedeva che Harry si trovava a fare spallucce quando si parlava di quella ragazza.
-La tua cameretta tutta messa a lucido ha portato i suoi risultati?-
Niall prese la parola, con tanto di sorrisetto malizioso.
-Decisamente si-
I ragazzi si misero a battere ironicamente le mani, congratulandosi con Harry.
-Hai capito Styles come ci da dentro!- aggiunse Liam.
Harry si irrigidì. -Ma che avete capito?!- borbottò.
Louis gli diede una pacca amichevole.
-Piccolo ed innocente Styles- e suonava tanto come una presa in giro.
-Non me la sono scopata solo perché c'era mia madre al piano di sotto- disse rude.
Non era sicuro di pensare davvero quelle parole, in realtà voleva solo zittire i suoi amici.
Louis, quello che davvero riusciva a capire ogni sfumatura di Harry, si accorse di quanto non stesse dicendo la verità. Non del tutto, almeno.
Lo aveva visto mentre quella mattina aveva abbracciato la ragazza.
Lo aveva notato il modo in cui la stringeva protettivo.
Non riusciva a capire che piega stava prendendo la situazione.
E anche Harry si trovava nella stessa situazione.
-Ma l'avete vista la sua amichetta barra guardia del corpo?- chiese all'improvviso proprio il riccio.
Non l'aveva certo dimenticato quel tono impertinente che aveva usato con lui.
Non aveva chiarito le cose solo perché sapeva che, se mai avesse scelto di farlo, Hope non si sarebbe più avvicinata a lui.
-Però c'è da dire che è davvero carina- disse l'irlandese, che negli ultimi tempi prestava un po' troppa attenzione a quei capelli rossicci e quel paio di occhi tremendamente azzurri.
Si dette immediatamente dello stupido.
Era solo una tipetta scorbutica da cui stare alla larga.
Harry, che aveva cacciato fuori l'argomento solo per tirarsi fuori dalla conversazione, portò un dito sulle sue labbra.
Gli sembrava ancora di avvertire quelle morbide e rosee di Hope.
-E' così bello baciarla..- si lasciò sfuggire, riprendendosi subito dopo.
Per fortuna nessuno lo aveva sentito.
Nessuno, tranne Louis.
Lo aveva sentito, eccome.
Aveva visto la sua espressione sognante mentre si accarezzava da solo le labbra, immaginando quelle di un'altra persona. Lo aveva visto mentre pronunciava quella frase, per poi riprendere subito dopo i suoi atteggiamenti da duro.
Louis Tomlinson notava tutto.
Così come da lontano notò una testolina biondina guardare nella loro direzione per poi distogliere subito lo sguardo.
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BAD OR GOOD?
FanfictionGià da tempo ormai, Harry aveva fatto capire chi era agli studenti della Holmes Chapel High School. Al primo anno era lo sfigatello preso di mira dai ragazzi più grandi. Al secondo era un ragazzino che iniziava a ribellarsi. Al terzo era il brutto...