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LOLI...

-Sarò la tua ombra da oggi in poi- queste furono le ultime parole che mi disse mio fratello prima di uscire dall'auto e dirigerci in classe. Cosa voleva dire? Cosa intendeva fare? Cavolo, Jay alcune volte e davvero una persona misteriosa e abbastanza protettiva nei miei confronti.

Adoro quando mio fratello mi protegge ma alcune volte esagera proprio, ma-

-Signorina Heaven! Signorina Heaven!- mi urlò contro la professoressa di Inglese

-S-si prof-dissi balbettando

-Sta ascoltando la lezione? Sa com'è a me non sembrava affatto!-

-Ha ragione Prof, mi scusi- ammisi timidamente

-Bene!Cerchi di stare attenta o la prossima volta la mando dalla preside è stata avvisata poi non venga a lamentarsi-

Annuì semplicemente, non sono una persona che si lamenta sempre o che contraddice qualcuno, ma a quanto pare la prof non lo aveva capito, va bene non importa, vorrei tanto che sia i professori sia i miei compagni non mi guardassero male e la finissero di farmi sentire quella strana, quella particolare, quella non adatta, ma a quanto pare questo sarà solamente un sogno.

Le ore di lezione passarono velocemente e arrivò l'ora di pranzo, mentre uscivo dalla classe intravidi un ragazzo somigliante a mio fratello ma scacciai subito quel  pensiero e continuai a camminare nella direzione della mensa, quando mi accorsi che quel ragazzo era davvero mio fratello. Cazzo! Cosa Faceva qui?

-Jay!?!- esclamai nervosa, ma lui non rispose

-Jayy!?!?- ritornai ad urlare

-Che vuoi? Lo sai che non puoi parlare con la tua ombra?-  mi disse in tono convinto, era distratto e pensieroso a cosa stava pensando?

-L-La m-m-mia o-o-ombra? che vuoi pedinarmi? eh!?!-

- A vita se c'è ne sarà bisogno, si è pedinarti l'intenzione se è quello che vuoi sapere- mi disse.

Rimasi a bocca aperta,non ero ancora riuscita a capire cosa stamattina intendeva dire con l'affermazione -Sarò la tua ombra da oggi in poi-  Adesso l'avevo capita però, intendeva tenermi d'occhio, ma più che tenere d'occhi me lui voleva tener sott'occhio le persone che mi insultavano, cioè i bulleti, okay,okay, mio fratello era diventato un agente segreto.

-Andiamo a pranzare?- chiese mio fratello  con una mano sullo stomaco, il solito mangione, io annuì e andammo in sala mensa.
Il pranzo per me ogni giorno era molto duro, tutti, e quando dico tutti intendo dire anche i tavoli,le sedie, i piatti e le posate iniziano ad insultarmi e a dire cose che ovviamente non sono vere ma fanno male, spero che oggi sia un pranzo diverso anche perché qui con me c'è Jay pronto a sbranarsi chiunque si avvicini o parli. -O almeno lo spero-

-Ehy,puzzona- ed ecco l'oca di Marika seguita dalle altre oche. Vidi mio fratello guardarmi con sguardo interrogativo ma io non risposi alla sua affermazione, Infatti lei non perse tempo e mi diede uno schiaffo sulla nuca.

-Non mi devi evitare e questo lo sai,puzzona!- esclamò lei, alzando la mano per andare a darmi un altro schiaffo sulla nuca ma, Jay si alzò e le bloccò il braccio, forzandola ad abbassarlo

-Qui prima che tu arrivassi non c'era nessuna puzza-disse Jay in tono cauto, dieci secondi di silenzio e dopo  tutta la mesa scoppiò a ridere.

-Ma chi ti credi di essere? Qui quella che puzza e la signorina qui, forse non hai un buon olfatto-  ribattè Marika ocheggiando.

-Ah!Ah!Ah! pussa via cagnolina- disse imitando il suo tono e i suoi gesti,ed ovviamente Marika se ne andò con passo nervoso.
Finimmo di pranzare e ognuno di noi si diresse nelle proprie aule.

JAY...

Io e Nick arrivammo in classe e ci accomodammo ai propri posti.
Stavo pensando che, non è male fare l'ombra di Loli sembra molto più felice e sicura se le sto intorno, ne sono proprio felice.

-Jay, Jay!- esclamò Nick, che cazzo aveva da urlare ogni volta che doveva dirmi qualcosa  ad un centimetro dal mio orecchio ancora non l'ho capito, che ragazzo strano questo qui.

-Che cazzo ti urli? Ancora sento! Che cazzo vuoi?- gli dissi con enorme delicatezza.

-Ma, se organizziamo una giornata al mare?-chiese

-A Febbraio?- chiesi in tono interrogativo

-No, no,non per questo mese, a Marzo, c'è per il primo Marzo, tanto si muore di caldo-

-È una cazzata a parer mio, ma  per me va bene- dissi ridacchiando.  

Qualche minuto dopo bussarono alla porta della classe ed ecco il collaboratore scolastico che entra in classe mezzo spaventato e dice- Professoressa, scusate il disturbo, ma mi mandano a chiamare dal plesso di sotto un certo Jason Heaven per una certa Loli-

Mi alzai di scatto dalla sedia urlando -COSA È SUCCESSO A MIA SORELLA?- mentre la prof mi fece segno di uscire e seguire il bidello.

Quando arrivai nel plesso di mia sorella davanti all'aula  di arte, il bidello stava per bussare mentre io, spalancai la porta violentemente e andai subito in cerca di mia sorella, ritrovandola piangente in un angolino tutta imbrattata.
Tutta la classe che prima stava ridendo e chiacchierando si azzittì compresa la prof. Nelle vene il sangue mi scorreva a 100km/h per il nervoso che avevo, mi avvicinai lentamente per poi abbassarmi al suo livello, le misi due dita sotto il mento e le alzai la testa. Vidi che era terrorizzata ma quando notó che ero io si tranquillizzó per poi saltarmi addosso e abbracciarmi, la presi in braccio e la portai fuori dall'aula.

-H-h-hanno chiamato mamma- mi disse lei singhiozzando

-Cosa è successo?- le chiesi preoccupato

-Marika, quella di stamattina-disse, stronfinandosi al mio torace -in classe ha iniziato a tirarmi i capelli, io ho cercato di farla smettere facendo forza ma...-

-Ma cosa ?continua-

- Ma si sono messe anche le sue amiche e hanno iniziato a rovinarmi il disegno ed a imbrattarmi con la pittura-disse lei standosene appoggiata  al mio petto

-Cazzo!- imprecai

-Jay- iniziò a piangere di nuovo - Non voglio più venire a scuola, li odio e loro odiano me, guarda come mi trattano non c'è la faccio più!-

-Piccola- le diedi un bacio sulla fronte - Sta tranquilla ci sono io qui e ti prometto che non ti faranno più del male-

- Promesso?-

-Promesso- e le stampai un altro bacio sulla fronte. Non so spiegarmi come mi sentivo in quel momento, ero distrutto, triste e con tanta voglia di stendere qualcuno, avevo bisogno di sfogarmi e di far sì che le cose cambino nei suoi riguardi, farla stare bene e farle ritornare il sorriso, ma cosa potevo fare? Forse una cosa la potevo fare ma...

-Jay, a cosa stai pensando?- mi chiese lei preoccupata

- A nulla- risposi semplicemente

- Non è vero! Non voglio che tu ti metta nei guai per me, Capito?-

-Loro sono già nei guai con me-

-No! Voglio che tu sia la mia ombra perché sono sicura che se tu sarai sempre con me le cose piano piano cambiano-  disse lei convita di questo.
Io annuì semplicemente, sarei per sempre stato la sua ombra anche contro la sua volontà ma il problema era che tutto questo doveva finire, e per far terminare la cosa, il problema doveva   essere troncato.

- Ragazzi c'è vostra madre, vi aspetta all'entrata - disse un uomo alle nostre spalle, io annuì, scesi Loli a terra e ci incamminammo verso l'uscita di scuola, mia madre era venuta a ritirare sia me che Loli.

-Jay, io vado in auto con mamma- mi disse Loli facendomelo sapere, io come al solito annuì e salì in macchina poco dopo. Appena arrivato a casa scesi dall'auto e mi chiusi in camera mia a riflettere un pò su cosa fosse successo quella mattina.

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