Cazzo! Ma come si fa a sparare al proprio figlio, ma che figlio di puttana!? Noo, ma che diavolo di libri leggeva mia sorella? Io non lo so, questi non sono libri da leggere, ti fanno solo salire il nervoso a livelli estremi.
-Jay, dovresti andare a dormire, invece di perdere tempo con quel telefono e quella maledettissima applicazione- mi riprese Palù
-Sto leggendo!- esclamai
-Oh, woow, sono le due e trenta di notte non ti sembra ora di andare a dormire? Ti ricordo che domani ti devi alzare presto per andare a scuola!-
- Cazzo! Domani non ci vado-
-È il tuo primo giorno di scuola e ci vai e come, adesso a letto e muoviti!-
-Che palle!- esclamai posando il telefono sul comodino e addormentandomi.
Il mattino seguente...
Driin Driin
Che palle sta sveglia, maledetto Palù.
Spensi la sveglia e rimasi ancora sotto le coperte, non avevo voglia di alzarmi e soprattutto di andare a scuola.-Dormiglione, su muoviti!- esclamò Palù euforico come sempre battendo le mani.
- Zitto! Va a dormire! - esclamai io ancora sotto le coperte.
-Muoviti! Alzati! Oggi ti divertirai un sacco!-
-Ma che cazzo dici? Ti sei fumato qualcosa? Vai a dormire!-
-Jason amore di papà, dai è ora di andare a scuola- disse mio padre.
-CHE COSA!? AMORE DI PAPÀ? - mi alzai urlante dal letto, ma l'unica cosa che vidi fu un Palù che si stava sbellicando dalle risate. -Mi prendi per il culo? Dico! Mi stai prendendo per il culo?- dissi quasi nervoso, ma lui continuava a ridere -IDIOTA!-esclamai tirandogli il cuscino.
Non avevo voglia ne di alzarmi dal letto e ne di andare a scuola, ma a quanto pare a Palù non puoi dire di no. Mi alzai dal letto, presi dall'armadio dei boxer, un paio di skinny neri, una canotta bianca e le vans nere,e mi diressi in bagno.
-Molto colorato, insomma!- Sentì Palù urlare dalla mia camera da letto.
Dopo essermi preparato, passai dalla cucina presi un croissant e mi diressi in garage dove, ovviamente mi aspettava Palù, sempre con molta euforia. Salì in macchina direzione scuola. Il tragitto casa/scuola fu silenzioso, forse anche più del solito ma, non era un mio problema.
-Ciao Jay, sarò qua ad aspettarti all'uscita da scuola- gridò Palù mentre io chiudevo lo sportello dell'auto.
Bene! Questo posto mi mette una grande angoscia, i miei vecchi compagni di classe non ci sono più, Nick è andato a studiare in conservatorio, Loli è morta ed io ancora devo praticare questo posto, che cosa triste.Entrai a scuola e a dir la verità non mi ricordavo un atrio più bello e accogliente di questo, presi le scale dirigendomi al piano superiore, piano in cui avrei dovuto trovare la mia classe, e così fu.
Nulla era cambiato se non le persone che adesso popolavano quel piano.
Andai in cerca del mio armadietto sperando fosse sempre lo stesso, ma io non ricordo neanche quale fosse e dove si trovasse 《che bello!》. Dopo un anno cosa potevo pretendere? Nulla. 《Jay, manco è passato un anno!》 Ma adesso io mi chiedo, da quando ho iniziato a parlare solo? Vabbe, non facciamo domande inopportune.Dopo un paio di minuti ritrovai il mio vecchio armadietto ma ci trovai attaccato una foto, più che uno fato sembrava una locandina di qualcosa, la staccai e osservai la ragazza che veniva ritratta, e sopra chiaramente a caratteri cubitali si leggeva un "MERDA,SFIGATA!"
Stavo osservando ancora la ragazza che veniva ritratta e più la guardavo e più pensavo che quella ragazza splendesse di una bellezza tutta sua e che assomigliava molto a mia sorella.
Continuai a guardare la foto fino a quando non sentì degli schiamazzi e dei fischi, la cosa mi incuriosì e mi voltai. Quello che vidi fu un dramma, i bulleti della scuola presunti giocatori di basket erano intenti a bullizzare la ragazza della foto che stavo guardando.Tra quei bulletti c'era anche Roman, 《Ma una volta i gay,non venivano bullizzati più delle altre normali persone? 》
"Hai ragione, vocina interiore ma a quanto pare adesso i gay fanno anche da bulli, c'è woow, nulla contro i gay però... "
《Jay, ricorda che non sei omofobo! 》, "infatti non ho detto nulla di male, ma era solo un commento tra me e te."
Osservai la scena standomene in disparte, praticamente uno dei bulli la distraeva e un altro cercava di attaccarle qualcosa dietro la schiena a lavoro finito i bulletti alzarono i tacchi e ridendo se ne andarono. In quel preciso istante mi sentivo impotente ma, io una volta ero il bullo più temuto della scuola!
《Sì okay, ma adesso stai esagerando》
" Sta zitta!"
Mi avvicinai a lei lentamente, non avevo paura delle critiche ma avevo paura di come lei potesse reagire , anche se non credo avrebbe reagito.
《È sempre na femmina》
"Già"-Ciao- le dissi, lei mi guardò con gli occhi pieni di lacrime, stava piangendo? -Scusa, io n-no-non...-inspirai cercando di calmarmi -Volevo toglierti solo quello che ti hanno attaccato dietro la schiena- buttai fuori tutto d'un fiato, non è che sono diventato timido tutto in un colpo solo e che quei farabutti mi hanno fatto innervosire!
《Sì, come no》
Mi maledissi e le tolsi la cartaccia, mi fermai a leggerla ma forse era meglio evitare.Il corpo del messaggio attacatogli dietro la schiena era questo:
'Cessa, cessa, non avvicinatevi a me sono una cessa puzzolente, ahahha 'Okay, io di cose esagerate ne avevo fatte, ma non ero mai arrivato a livelli così elevati, sta ragazza se non si è ancora suicidata e sull'orlo del precipizio!
- G-g-g-grazie- disse lei con una voce flebile e balbettando, la guardai inarcando un sopracciglio, ero talmente nervoso e perso nei miei pensieri che mi ero momentaneamente dimenticato di lei.
-Prego - le dissi, mentre lei era intenta a buttare quegli insulti nella spazzatura. - Io mi chiamo....-
Ed ecco il suono della campanella e lei che corre via, ma... Vabbe.Arrivai in classe avendo, più o meno dieci minuti di ritardo,entrai senza bussare e in classe mi ritrovai la professoressa Evan, lei si irrigidì un momento per poi rilassarsi.
-Ragazzi questo è il vostro nuovo compagno- fece un sospiro e continuò -Jason Heaven- ammettiamolo, si aspetta il peggio di me anche quest'anno ma non credo la cosa sia così.
Mi guardai un po in giro e mi ritrovai coi bulletti in classe compreso Roman e soprattutto c'era anche Lei.
-Jay, puoi tranquillamente sederti accanto ad Aurora- disse tranquillamente la prof, ed io presi posto.
Appena mi avvicinai al banco iniziarono ad alzarsi dei chiacchiericci, sapevo che loro sapevano della mia esistenza, ma loro non immaginavano minimamente che, a me di loro non fregava un emerito cavolo.
Mi voltai verso Aurora e le sorrisi, lei mi guardò interrogativa come per dire:-"Mi prendi per il culo? ", ma, la cosa che lei non sapeva era che, io la trovavo stupenda.La prof inizió a spiegare come era suo solito fare, ma io come era mio solito fare non la ascoltai minimamente, anzi ero intento a fissare Aurora, ma lei ovviamente non ricambiava e si sentiva in soggezione.
-Che vuoi?- mi domandò nel bel mezzo della lezione.
-Chi io? Nulla - risposi
-Allora cos'hai da guardare?-
-Nulla, mi scoccio a sentirla parlare!- risposi io.
-Dovresti ascoltarla però, invece di pensare ad altro e guardare ciò che ti è proibito!- esclamò lei.
-Ciò che mi è proi...- non riuscì a concludere la frase che la prof ci riprese.
-Signorino Heaven e signorina Giampelli, fuori dall'aula!?- esclamò infuriata
- M-m-ma p-p-prof- provò a difendersi lei, ma subito venne attaccata dai bulletti.
-Prof, non credo sia il caso di mandarci fuori non abbiamo fatto nulla di male- dissi io cauto, non era una sfida ma era una dimostrazione .
-Jay, stavate parlando durante la lezione!?- iniziò ad urlare
-Vabbè prof non si alteri però- ed ecco che, piano piano stava venendo a galla il bastardo che c'era in me .
-Uscite fuori senza fare polemiche prima che vi metta una nota!?-
-S-s-si prof, u-u-usciamo- disse balbettando Aurora, ci alzammo e uscimmo fuori dall'aula.
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Death Or Glory?
RandomJay un ragazzo adolescente come tanti insegue il proprio sogno, quello di diventare un pilota di Rally. Ma, tra scomparse inaspettate, amori, cambiamenti e colpi di scena,il nostro giovane amico riuscirà ad avere la gloria che si aspetta? Riuscirà...