Capitolo 13

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Christian's pov
Busso alla porta. All'inizio con molta calma,poi inizio ad agitarmi. Mi ha chiesto lui di venire a casa sua e non si fa trovare? Quando sto per andarmene,sento aprirsi la porta dietro di me. Mi giro velocemente e lo vedo a torso nudo,con i capelli bagnati e con solo un asciugamano addosso. :"Scusa,stavo facendo la doccia." Dice tremando per il vento freddo che gli arriva dritto al petto. :"Dovevi farti proprio adesso la doccia? Sapevi che sarei venuto,voglio dire, mi hai chiamato tu." Sono leggermente irritato dal suo comportamento, però non voglio rovinarmi la giornata per colpa sua. :"Okay,va bene. Ti dispiace entrare,così ne discutiamo al caldo? Sai,mi si stanno congelando parti del corpo che nemmeno immagini." Io sbuffo e cerco di nascondere un sorriso,per via del suo doppio senso. Quando entriamo,si mette la prima maglietta che trova,dei pantaloni della tuta e si siede sul divano con tutti i capelli grondanti. :"Potresti anche asciugarli." Gli faccio notare le goccioline d'acqua che cadono sulla pelle bianca del divano. :"E tu potresti anche farti i fatti tuoi." Christian mantieni la calma. Ti conviene. Lo guardo storto e mi siedo accanto a lui, lasciando uno spazio per evitare di spaccargli la faccia alla prossima provocazione.
:"Allora,ti è tornata la memoria?" Mi dice sorridendo e incrociando le braccia. :"No." Mi limito a dire. Non voglio più tornare su questo argomento. :"Perché mi hai invitato?" Gli chiedo continuando a guardarlo storto. :"Christian,calmati,ti ricordo che sei il mio migliore amico,anche se penso che in questo periodo,tu mi abbia allontanato. Quell'incidente è stato così tragico da averti cambiato?" Leggo nei suoi occhi l'amarezza. È vero,prima dell'incidente, non c'era un giorno che non lo passavamo insieme. Giocavamo sempre ai videogiochi e mi ricordo che lo battevo sempre. Sarebbe tutto più facile se quel camion non mi fosse arrivato addosso.
:"Non lo so,vorrei poter ricordare bene quello che è successo. Anche se da una parte sto bene così." Mento,per nascondere qualcosa che non riesco a definire. Non voglio rimuginare sul passato. Alla fine quello che è stato,è stato. Non possiamo farci niente. :"Sinceramente sei più difficile da sopportare adesso. Sei molto sicuro di te. Non è che quella Sofia.." Scoppio a ridere. Sta insinuando che sia lei a rendermi così? :"Pensi veramente che Sofia possa farmi diventare uno stronzo egoista?" Lui fa una smorfia che dovrebbe essere una specie di sorriso e mi risponde. :"Più o meno. Cioè non lo so. Non la conosco nemmeno! Anche se magari.." Non gli faccio finire la frase e gli tiro un cuscino in faccia. Sta morendo letteralmente dal ridere quando mi azzardo a dire :"E io magari,potrei iniziare a conoscere Mia.". Appena  la nomino si rabbuia. Non ha capito che è uno scherzo? :"Oh,guarda che non dico sul serio. Non mi interessa la tua ragazza." Lui annuisce e inizia a fissare il pavimento,il suo sguardo è diventato triste. :"Lorenzo,tutto okay?" Gli appoggio una mano sulla spalla per cercare di confortarlo,da non so cosa. :"Non proprio e diciamo che è questo il motivo per cui ti ho chiesto di venire. So che tu te la cavi bene con queste cose." Sorrido leggermente al pensiero che lui mi stia chiedendo consigli sulle ragazze. :"Qual è il problema fratello?" Ma perché uso questi termini? Mi hanno sempre dato fastidio,non sarà che mi ha contagiato?
:"Ecco,una volta,quando siamo usciti,io e lei,abbiamo incontrato la mia ex,Margaret." Fa un sospiro e poi continua. :"A Mia non ho detto che prima stavamo insieme,anche perché Margaret aveva detto che era solo di passaggio. Adesso però,ho saputo che si è trasferita qui e che vuole continuare a vedermi." Che storia complicata. L'analizzo velocemente per poi fargli alcune domande. :"Ma,a te piace ancora?" Lui si gira verso di me,mi guarda perplesso ed esclama :"Certo che no! Sennò non starei con Mia,adesso!" Quando finisce di parlare,tornare a fissare il pavimento. :"E allora perché non hai detto a Mia che era la tua ex?" Gli chiedo confuso. Se fosse la mia ragazza,io non avrei problemi a dirle tutte le ragazze con cui sono stato. Beh,ne uscirebbe una lista lunghissima,ma resta il fatto che lo farei. :"Perché lei è gelosa,molto gelosa, e volevo evitare di litigare. La amo,non vorrei perderla." La ama? Amare qualcuno mi sembra un po' esagerato. È così attratto da lei che pensa di amarla. Succede sempre così. :"Non puoi semplicemente lasciar perdere Margaret e dedicarti alla tua ragazza?" Gli chiedo con tono ovvio. :"Fosse facile,Margaret mi obbligherebbe ad uscire con lei,usando la scusa degli "amici", e riuscirebbe a convincermi,dandomi del "fifone" o dicendomi che non deve essere Mia a decidere chi posso frequentare o meno. Perché lo sai benissimo che non sopporto quando mi istigano." Su questo non posso che dargli ragione,in fondo io sono uguale a lui. Non tollero che mi istighino e quando lo fanno, dimostro di essere superiore e mi faccio vincere dall'orgoglio. Così facendo, mi faccio convincere facilmente. :"Cerca di evitarla,falle capire che non ti interessa,neanche come amica,non per forza essendo una tua ex,deve rimanere una tua amica. Bene,ora che ho fatto chiarezza nella tua mente,posso stracciarti un po' a calcio?" Gli torna il sorriso e distoglie finalmente lo sguardo dal pavimento. :"In questo periodo,ho giocato più spesso e devo dire che sono migliorato." Io gesticolo con la mano,per fargli capire che per quanto si possa allenare,il migliore rimango io. Lui mi da una spinta leggera e va ad accendere la console. Giochiamo per più di due ore,anche se il tempo non sembra passare mai.

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