Capitolo 25

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Christian's pov
Dopo essere tornato da scuola, ero esausto e quindi mi sono steso sul letto per dormire un po'. "Dormirò per una mezz'oretta e poi inizierò a prepararmi" mi sono detto. Purtroppo, ho dormito più di una mezz'ora e adesso sono già le cinque meno venti. Non voglio arrivare sempre tardi! Mi alzo così di scatto che inizia a girarmi la testa, ma non ci bado e apro l'armadio per cercare qualcosa da mettere. Dopo circa cinque minuti di ricerca dentro un caos infernale, prendo una maglietta e dei jeans. Ci avrei messo di meno se tutte le robe non fossero state in disordine. Devo sistemarle al più presto.
Finito di prepararmi, mi avvio verso il motorino e quando arrivo a casa di Denise, controllo l'orario. Sono le cinque precise, sono ufficialmente in orario. Sospiro dal sollievo e busso alla porta. Aspetto qualche minuto e dopodiché mi viene ad aprire Denise, con addosso il suo orrendo pigiama. Non posso evitare di ridere. Lei mi guarda torvo. :"Vuoi venire così?" Le chiedo senza smettere di ridere. :"Non credevo saresti venuto." Perché non sarei dovuto venire? Mi ha mandato un messaggio dicendomi di annullare l'appuntamento, ed io non l'ho letto? Spero vivamente di no. :"Non avevamo appuntamento alle cinque?" Lei mi guarda e si accende qualcosa nei suoi occhi. :"Sì, o almeno così credevo. Voglio dire, devi prendere solo degli appunti che mi hai prestato, non è vero?" Mi guarda serissima e quasi mi fa paura. Ma che le prende? :"Fai sul serio? Era solo un modo per liquidare Sofia. Oggi voglio passare tutto il pomeriggio con la mia amica." Le faccio un occhiolino e lei sorride scuotendo la testa. :"Va bene, ma la devi smettere di farmi l'occhiolino." Io annuisco ridacchiando. Ovvio che non smetterò, sapevo che le avrebbe dato fastidio. :"Adesso vatti a cambiare, non voglio che mi scambino per il tuo babysitter." Le dico e le faccio un rapido occhiolino, lei mi punta il dito addosso e mi guarda con aria di sfida, poi entra in casa, lasciandomi fuori ad aspettarla. Credevo mi facesse entrare, ma va bene. Mi toccherà aspettarla per una o due ore, minimo.
Sto giocherellando con l'anello di metallo che ho sul dito fino a quando non sento aprirsi la porta dietro di me. Mi alzo e mi volto. Lei è...bellissima.. :"Wow." Riesco a dire. Lei sorride imbarazzata e si avvicina a me. :"Andiamo?" Mi chiede e riesce a distrarmi solo per un po', dal guardarla. Arrivati in spiaggia, parcheggio il più lontano possibile, per poter passare più tempo con lei. Non so che mi prende, è troppo bella. :"Hai detto che mi volevi far vedere una cosa. Di che si tratta?" Mi fa lei curiosa di sapere. Io la guardo per un secondo, poi mi volto verso la spiaggia ed inizio a camminare. :"Lo vedrai dopo. Adesso vieni, sediamoci in riva al mare." Lei sbuffa ed io sorrido. :"Guarda, è già tramonto, il panorama non è bellissimo?" Le chiedo guardando all'orizzonte. Lei fa lo stesso e dopo qualche secondo di contemplazione, mi risponde :"Sì, è bello, ma ho visto di meglio." Il mio cuore inizia a battere forte. Sta parlando di me? :"Cioè? Il tuo ragazzo?" Le chiedo malizioso. Lei ci pensa due volte e poi mi risponde di sì. :"Certo, come no." Le faccio un occhiolino e poi mi siedo sulla sabbia. Lei fa una faccia schifata e mi guarda male. Io scoppio in una risata fragorosa. :"È solo sabbia Denise!" Le dico contorcendomi dalle risate. Lei fa movimenti a rallentatore ed infine, si siede. :"Visto, non è niente di chè." Lei mi ignora ed inizia a guardare il mare. :"Quando mi porti a vedere quella cosa?" Non smetterà mai di chiedermelo, quindi mi tocca portarcela al più presto. Mi metto in piedi e le porgo una mano per farla rialzare. Lei l'afferra e si tira su. :"Sono cinque chilometri di strada." Mento e lei mi guarda sbalordita. :"Cinque chilometri?! Dovevamo partire subito allora, sbrighiamoci Christian!" Così dicendo, si incammina a passo veloce verso una direzione qualsiasi. :"Non è quella la direzione." Grido per farmi sentire, lei si gira e mi si avvicina. Io sto sorridendo come un ebete. Si ferma a pochi passi da me. :"Mi stai prendendo in giro?" Mi chiede esaminandomi in volto. Io annuisco e lei mi tira uno schiaffo sulla spalla. :"Scusa amica, ma sei troppo divertente." Lei si siede di nuovo sulla sabbia ed io controllo l'orario. Sono le sette e mezza, se ci incamminiamo adesso, per le otto siamo già tornati qui. :"Non c'è tempo per riposarsi, avanti soldato, si metta in marcia." Lei sorride per il modo in cui le ho parlato ed iniziamo a camminare.
:"Posso chiederti una cosa?" Le dico per rompere un silenzio imbarazzante che si era formato. :"Sì, dimmi pure." Io guardo per terra, poi guardo il mare, ed infine guardo lei. Nel farlo mi accorgo che mi sta fissando. :"Ecco, com'ero prima dell'incidente?" Faccio questa domanda tutta d'un fiato e lei mi guarda sorpresa. Esita per un secondo, sembra che ci stia riflettendo e poi risponde. :"Eri come questo pomeriggio. Divertente, gentile, anche un po' fastidioso, ma sicuramente migliore di qualche giorno fa." Io accenno un sorriso e le faccio un'altra domanda. :"Ma..tu, mi amavi veramente?" Lei si ferma. Mi guarda negli occhi e non riesco a capire se stia per scoppiare a piangere o mi stia per tirare un ceffone ed andarsene. :"Sì, ti amavo. Più di ogni altra cosa. E non importa se adesso non ricordi niente e mi reputi stupida a pensarla così. L'importante è che io sappia, che tu, un giorno, un giorno remoto, mi abbia amata come io, ho amato te." Le sue parole mi stupiscono, come può avermi amato così tanto? Cos'ho fatto per farla innamorare di me? Io sono solo un povero cretino. :"Scusa, non sapevo..pensavo ti fossi inventata tutto e..non lo so..so solo che mi dispiace.." Mi sento così distrutto, ho fatto del male ad una ragazza che non lo meritava, sono un'idiota insensibile. :"Tranquillo, è tutto okay..ti perdono." Mi prende la mano e me la stringe con fare protettivo. Se fossi stato in lei, non mi sarei perdonato. Ho fatto un grosso errore. Un grossissimo errore.
:"Quanto manca? Mi fanno male i piedi." È già la seconda volta che si lamenta, alla terza, giuro che la prendo in braccio. :"Siamo quasi arrivati, resisti." Lei sbuffa ed aumenta il passo. Superiamo qualche tronco di albero caduto a terra ed arriviamo a delle scale, che portano su una piattaforma. :"Ci sei mai venuta qui?" Le chiedo. Lei scuote il capo e fissa la quantità di scale da salire. :"Sono tantissime!" Si sta di nuovo lamentando. :"Forza, ne vale la pena." Lei butta la testa indietro in segno di stanchezza e poi iniziamo a salire. Arrivati in cima, Denise non si accorge di niente finché non riprende fiato. :"Oddio. È stupendo!" Rimane a bocca aperta appena vede com'è il panorama. Il mare con il tramonto è più bello visto dall'alto. :"Questa vista non è meglio del tuo ragazzo?" Le chiedo e per risposta, ricevo un'occhiataccia. :"Scherzavo..vieni, sediamoci." Mi avvicino ad una panchina e mi rilasso, aspettando che venga anche lei. Quando arriva, si siede a sua volta e si rannicchia vicino a me, poggiando la testa sul mio petto. :"Grazie amico. Ho trascorso un pomeriggio bellissimo." Io mi limito a sorridere. Vorrei che il tempo si fermasse e che noi due rimanessimo in questa posizione per sempre.

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