<<Sono cambiate tante cose dal primo anno,quasi sento nostalgia di quei momenti>>disse Scott con in mano una foto di noi due il primo giorno del primo anno di liceo
<<Già anche a me mancano quei momenti,quando eravamo i perdenti e nessuno ci rivolgeva la parola,mi manca persino...persino Jackson,non lo sentiamo e vediamo da tre anni,l'unica cosa che non mi manca sono i miei capelli,dio come facevo a tenerli così?>>risposi io sorridendo
<<Stiles...mi chiedevo come sarebbe stata la nostra vita se noi non fossimo mai andati in quel bosco>>
<<Scott non pesare a questo ti torturerai solo>>
<<Invece ci penso da un po',magari lei...>> fece un respiro profondo<<..Allison non si sarebbe mai interessata a me,sarebbe viva,Jackson sarebbe ancora il più popolare e arrogante della scuola, e Lydia ci avrebbe trattato come aveva sempre fatto>>
Scott strise i pugni era così triste,sopratutto per Allison,da quando era morta a malapena riusciva a pronunciare il suo nome,nonostante stesse con Kira sentiva così tanto la sua mancanza,non avrebbe mai amato nessuna come amava lei, ed io mi sentivo in parte responsabile della sua morte.
Volevo dire qualcosa per tirarlo su,ma in quel momento senza volerlo il mio sguardo si incupì..<<Stiles,ehi...va tutto bene,conosco quello sguardo,ma non è colpa tua e tu lo sai benissimo,lei non vorrebbe che tu stia male capito?>>
<<Si lo so, ma--...>>
<<Ma niente!>>mi interruppe<<Andiamo da tuo padre e vediamo come si sente>>.
Arrivammo in ospedale e Melissa,la madre di Scott,ci venne incontro sorridendo
<<Buone notizie Stiles,tuo padre sta molto meglio, come già sai, ma ora possiamo dimetterlo,domani può tornare a casa>>
Ero così felice di sentire quella notizia,abbracciai Melissa istintivamente e corsi nella stanza di mio padre,lui era sveglio e mi sorrise appena mi sedetti vicino a lui
<<Sono così felice che domani torni a casa>>
<<Anch'io lo sono,non vedo l'ora di stare sul mio divano con la mia tv e con te>>
<<E guarderemo il baseball insieme, come sempre>>
<<Ma se tu odi il baseball!>>si mise a ridere
<<Bhe farò uno sforzo per te>>gli risposi ironicamente,per poi ridere insieme a lui.
La giornata passò in fretta e tornai a casa.
Feci una doccia,cenai e andai a dormire;quella notte feci un sogno stranissimo:Ero a scuola e sentivo qualcuno chiamarmi da dietro,mi girai e Theo era lì,con il suo solito sorriso malizioso si avvicinò a me e iniziò a parlare come se sapessi quello che lui voleva:
<<Tu sei più di questo Stiles,sei molto prezioso>>
<<Smettila.>>dissi<<Io non sono più il Nogitsune,basta!>>
<<Oh ma non questo,perché credi che abbiamo mandato Donovan da te eh? Chi credi gli abbia detto cosa fare?!Tu verrai presto da me Stiles,mi supplicherai di aiutarti perché solo io posso farlo!>>
<<Perché dici noi?! Non c'è nessun noi qui.>>
Mi svegliai in preda al panico,il morso di Donovan che avevo sulla spalla mi faceva malissimo e non riuscii più a prendere sonno;mi ripetevo che era un incubo e che era normale che il morso mi facesse male,ero stato morso da un windigo,dovevo solo aspettare che si cicatrizzasse,eppure quelle parole mi tormentavano "tu sei più di questo" era davvero un sogno o c'era qualcosa di reale? Decisi di non pensarci e cercai di riprendere sonno.
Il giorno seguente non c'era scuola e decisi di rimanere a casa e iniziare a studiare per il compito della settimana prossima.
Quando, dopo qualche minuto di studio qualcuno mi chiamò dall'altra parte della stanza:<<Stiles..>>
mi alzai e aprii la porta della mia stanza, ma lì non c'era nessuno;mio padre non era nemmeno uscito dall'ospedale che era già tornato a lavoro lasciandomi da solo e quindi pensai fosse la tv ,ma niente.
Stavo tornando di sopra quando mi sentii di nuovo chiamare:<<Stiles..sono qui..>>
mi concentrai su quella voce e le sue parole divennero sempre più vicine,alzai lo sguardo e vidi in fondo al corridoio,una bambina sui cinque anni dai capelli biondo cenere e dagli occhi verdi fissarmi impaurita:
<<Hey piccolina>>le dissi cercando di addolcire il più possibile la voce<<..sei tu che mi chiamavi?>>
lei annuì e si guardava intorno spaventata stringendo il peluche che aveva in mano,quasi come se potesse proteggerla,era così piccola e dolce,non mi importava da dove venisse e come aveva fatto ad entrare io volevo soltanto aiutarla.
Così mi avvicinai a lei e mi inginocchiai in modo che potesse guardarmi negli occhi e tranquillizzarsi un po' col mio sorriso<<Va tutto bene okay?Ora mi dici come ti chiami?>>le chiesi
<<I-io?>>
<<Si piccola,così posso aiutarti>>
<<Sally..>>
<<Hai davvero un bel nome tesoro>>
<<P-posso tornare dalla mia mamma adesso?>
i suoi occhi divennero gonfi e iniziò a piangere, mi faceva così tanta tenerezza voleva aiutarla con tutto me stesso
<<Va bene piccola,ora dimmi,sai dove abitavi? Ricordi qualche cosa che mi possa aiutare a trovare la tua casa?>>
mi descrisse alcuni dettagli che mi fecero capire dove lei abitasse e in pochi minuti arrivammo nel quartiere descritto.
Dopo un po' la bambina si fermò davanti ad una grande casa ed intuii che fosse casa sua,bussai alla porta dove,pochi secondi dopo aprì una donna dai capelli biondi raccolti in una coda bassa e due occhi verdi come quelli della bambina mi fissavano,ma erano così tristi, quasi come se a malapena avessero la forza di vivere<<Posso aiutarti?>>mi chiese con voce malinconica
<<Ehm..si,mi dispiace disturbarla signora,ma le ho riportato sua figlia. Penso che si fosse persa>>
mi spostai per mostrarle la bambina che stava dietro di me,ma lei non c'era più era sparita,sbiancai di colpo e vidi la donna guardarmi paralizzata,subito dopo però la sua espressione dal dolore si trasformò in rabbia pura e i suoi occhi divennero blu come quelli di un omega,era...era un licantropo?!
<<CREDI SIA DIVERTENTE?!>>esclamò tra la rabbia e le lacrime che uscivano dai suoi occhi,notai che stringeva forte le mani talmente tanto da far uscire il sangue e capii che stava usando tutto l'autocontrollo che aveva per non squarciarmi in due,anche se aveva tutti i diritti per farlo.
Dopo continuò a parlare, stavolta con una voce colma di dolore:<<Mia figlia....lei-lei...è morta mesi fa>>concluse chiudendomi la porta in faccia.
E io rimasi immobile fuori all'uscio di casa,non sapevo se essere confuso,spaventato o terrorizzato a morte da quello che mi era appena successo,ma dopotutto è Beacon Hills qui succedono cose strane tutti i giorni,ed io ne ero più che consapevole.
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Damn Touch.[Al momento sospesa]
FanficBeacon Hills non è mai stata una città normale e questo Stiles lo sapeva. Nessuno dei suoi amici era normale,ma quello che lui non aveva immaginato era che in realtà...neanche lui era un semplice umano. Sapeva di essere intelligente e molto intuitiv...