18.Avvertimenti

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Eiko era stesa sul divano,immobile ormai da ore,avevo chiamato Scott, ma ancora non arrivava ed era normale erano le tre del mattino.

Mi avvicinai a lei, le misi una mano sulla fronte e successe qualcosa.

Era buio.

Tutto buio.

Cercai di guardarmi attorno ma non vedevo niente,avevo paura, faceva freddo.

Poi tutto intorno a me si fece più chiaro,a chiazze e capii che questa doveva essere una di quelle visioni di cui parlava Peter.

Mi trovavo in una foresta,vicino a quella dannatissima casa degli Hale,quello che ne restava almeno.

Camminai per un po' e avevo sempre più freddo.

<<Fa sempre più freddo Stiles..>>

Quella frase. No,doveva essere uno scherzo.

<<Ti piacciono gli indovinelli?>>

Ero terrorizzato,mi guardavo intorno,il mio respiro era sempre più affannato e non sapevo che fare.

<<C—chi è?>>chiesi tremante<<Non è divertente..>>

<<Sei tu che cerchi me...>>

<<Di cosa stai parlando?>>

<<Se vuoi trovarmi devi superare le tue paure più grandi>>

E poi sparì tutto,ero di nuovo in casa mia,Eiko era ancora priva di sensi ed io stavo per cadere all'indietro,mi girava la testa.

Alzai lo sguardo e Scott era pietrificato a guardarmi.

<<Stiles...>>esitò<<Che hai?>>

<<Che è successo..?>>chiesi confuso

<<Sangue...stai piangendo sangue..>>

Corsi in bagno e un urlò strozzato mi fuoriuscì dalla bocca,avevo del sangue che colava dai miei occhi,si era fermato ma era terrificante.

Ero sul punto di crollare,stava diventando troppo per me,chiusi la porta a chiave,aprii l'acqua e iniziai a piangere crollando a terra.

Ero disperato,mi rialzai e cercai di ripulirmi la faccia, ma ovviamente era inutile,più mi pulivo e più sangue usciva, non sapevo che fare.

Preso da un collasso nervoso presi una lametta e iniziai a incidermi sul braccio il simbolo del branco di Scott, lo feci per darmi forza, così ogni volte che avrei guardato quel simbolo non mi sarei mai sentito solo.

Riuscii a ripulirmi da quel dannatissimo liquido rosso e il mio amico dall'altra stanza iniziò a preoccuparsi.

<<Stiles...>>

Ma io non risposi.

<<Stiles?!>>

Ancora nessuna risposta.

E Scott entrò sfondando la porta e trovandomi a terra al lavandino con i polsi tagliati.

<<Cosa diavolo hai fatto?!! Avevo sentito qualcosa, ma non immaginavo questo. Non farlo mai più capito?>>

<<Mi dispiace, l'ho fatto per darmi coraggio..>>

<<Oh mio dio..>> si mise le mani fra capelli<<Coraggio per cosa?!>>

<<Perché così ogni volta che mi sento triste,solo o disperato mi sentirò parte di qualcosa, parte di un gruppo, qualcosa da cui posso sempre tornare...>>

Damn Touch.[Al momento sospesa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora