Capitolo 17

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Più si avvicina al nostro tavolo, più io sono agitata e nervosa, non per quello che succederà con Sean e la scenata che farà con Antonio, ma per il fatto che sta venendo qui e io non so che diavolo fare.

D'istinto, mi verrebbe da salutarlo e abbracciarlo, ma qui c'è anche il mio ragazzo, quindi eviterei di farlo, per il mio bene e quello di tutti.

"Ciao ragazzi" ci saluta Antonio, Co  quel suo sorriso che ogni volta mi scioglie come un ghiacciolo al sole.

A 'peggiorare' le cose, è il fatto che Antonio prende una sedia e si siede al tavolo con noi, vicino a me, e noto come a Roman di tanto fastidio.

"Come state?" ci domanda, fissandomi.

"Bene dai, non mi lamento" dico io con una voce tremante, come quella di una ragazza a cui il ragazzo per cui ha una cotta le rivolge la parola per la prima volta.

A Sean questo non piace per niente.

"Bene" dice con tono seccato Roman, guardando Antonio con uno sguardo che non lascia certo spazio all'immaginazione.

"Hai ricevuto il regalo? Sono venuto da te perché mi sono dimenticato di dartelo l'altro giorno al lavoro e quindi sono andato a casa tua ma non ti ho trovata, quindi l'ho dato a tua madre" dice, facendo una risata nervosa.

Anche lui è nervoso? E perché? Forse perché ha avvertito nell'aria che non è molto gradito? È la cosa molto più probabile.

"Detective, sta parlando con la mia ragazza, le ricordo" dice Sean, non potendo più tollerare la situazione che si era creata.

"Guarda Roman che lo so benissimo, è inutile che me lo ripeti in continuazione. Volevo darle quel piccolo pensiero a Val per quello che ha fatto per mio figlio, non per provarci con lei!" risponde Antonio alla provocazione che il mio ragazzo gli ha fatto.

Ora la situazione non sta andando affatto bene. Come avevo preveduto, è un disastro.

"Sì certo come no. Ho visto come volevi esserle riconoscente Dawson" dice Sean con un tono che a me sta incominciando a dare molto fastidio. Non pensavo che si potesse comportare in questa maniera. Lo facevo una persona matura.

Non mi vengono le parole per rispondere ai due ragazzi, perciò mi dirigo verso la cassa, pago la mia colazione ed esco dal bar, incavolata nera.

Sono fuori di me. Odio quando la gente fa così  e l'unica che ci rimette davvero nella situazione sono io, non loro.

"Val!" mi urla Antonio, ma io non ho la ben che minima voglia sti stare a sentirlo visti che mi ha messo nei casini con Sean.

"Aspetta!" mi dice ancora, prendendomi per un braccio "mi dispiace. Non pensavo reagisce in questa maniera. Ti accompagno al lavoro, per farmi perdonare" mi dice, facendomi quel suo solito sorriso.

Lo vorrei prendere a pugni. Vorrei tanto dirgli di no, ma è impossibile.

"Ok" dico, dirigendomi velocemente alla sua macchina, per non farmi vedere da Sean.

"Hai fretta per caso?" mi dice, ridendo.

"Beh, non vorrei farmi vedere da Sean che vado al lavoro con te. Sai, non è di buon umore" dico, facendogli notare che cosa è appena successo cin Roman.

Saliamo in macchina e mi sento strana.
Non è uno strano negativo, ma positivo.

Arriviamo al Distretto. Scendiamo dalla macchina e in quel momento vedo Roman scendere dalla macchina, che mi vede scendere dalla macchina di Antonio.

"Complimenti. La prossima volta che avrai un problema o vorrai un po' di compagnia, vai dal tuo nuovo fidanzatino!" mi urla Sean arrabbiato nero.

"Ma che problemi hai Roman!" incomincia Antonio "ti sembra il modo di parlare così alla tua ragazza. Mi sembra di essere stato abbastanza chiaro che io e Val siamo solo amici e tra noi non potrà che esserci solo amicizia. È inutile che ti comporti da bambino!" conclude.

CHICAGO || #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora