8º. Devi ignorarla

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Punto di vista di Kai

Sento il rumore delle onde che si infrangono sulla riva e un leggero vento mi accarezza la pelle. Mi trovo in una spiaggia deserta e guardo l'orizzonte sconfinato.
«Kai» sento dire da qualcuno. Mi volto e vedo una ragazza dai lunghi capelli castani ed un sorriso dolce poco distante da me.
«Eleonor» dico io, cominciando a camminare verso di lei. Ben presto mi trovo davanti a lei.
Siamo così vicini che posso sentire il suo respiro sul mio petto . È di un palmo più bassa di me così , per poterla guardare in faccia, sono costretto ad abbassare leggermente la testa.
«Sei venuta» sussurro io. Lei annuisce e allunga una mano verso di me. Con la punta delle dita mi sfiora la guancia destra ed io chiudo gli occhi.
«Io e te, ricordi? La bella e la bestia, la spina e la rosa, il giorno e la notte... Siamo l'una l'opposto dell'altro, ma ci completiamo» mi dice lei.
A questo punto non resisto più e , sporgendomi verso di lei, la bacio .

«Ah!» grido , svegliandomi . Il cuore mi batte all'impazzata e sono fradicio di sudore. Che cavolo mi prende? Guardo l'orologio appeso alla parete dell'appartamento che ho temporaneamente preso in affitto.
«Le 03:00 del mattino» sussurro , passandomi una mano sul viso. «Basta!» sibilo , alzandomi di scatto dal letto. Sono arrabbiato con me stesso! Come posso aver sognato una cosa del genere? «Lei non è nessuno! Eleonor non è nessuno! Non posso provare qualcosa per lei... Non posso provare dei sentimenti!» grido.
Senza nemmeno rendermene conto , ripenso a ció che Eleonor mi ha detto prima e mi tranquillizzo. Ha affermato che non potrebbe mai innamorarsi di me. È una cosa buona , considerando il fatto che nemmeno io potrei mai perdere la testa per lei. Fare una buona azione salvandola , morire dalla voglia di rivederla e averla quasi uccisa , penso che sia già abbastanza. Vado al bagno e mi sciacquo il viso con l'acqua fresca.
«Ti sta facendo provare qualcosa...» bofonchio poi, guardando il mio riflesso allo specchio.
«Ti sta facendo pensare. Lei ti vuole cambiare, ti vuole aiutare!» urlo , perdendo il controllo di me stesso. Colpisco lo specchio con un pugno e guardo il sangue che , uscendo dalle nocche ,cola sul dorso della mia mano .
«Mi sta distraendo. Devo sbarazzarmi di lei» affermo . Senza pensarci due volte, torno in canera e chiamo Liv .
Dopo qualche squillo a vuoto , finalmente risponde.
«Bellimbusto, sono le tre del mattino...» comincia lei.
«L'accordo è rotto. - dico - Voglio unirmi a Jo domani notte. Mi hai sentito? Se Jo non sarà al cimitero per le 21:00 , giuro che stermineró l'intera popolazione di Mystic Falls! Mi hai sentito?!».
Liv degludisce rumorosamente «Che diavolo ti ha fatto quella ragazza...» sussurra.
Chiudo gli occhi e interrompo la comunicazione. «Tutto ció che voglio è diventare potente. Ho bisogno del potere di Jo ... I-Io non posso continuare a distrarmi!» urlo, ripensando al mio stupido sogno.
«Non c'è motivo al mondo per cui lasceró avverare quel sogno» sussurro.
Mi dirigo verso la credenza e ne tiro fuori una bottiglia di vodka. La stappo ed inizio a bere «Lei non è nessuno. Non è ció che voglio. Non farà mai parte della mia vita» . Bevo un altro sorso «Devo assolutamente evitarla . E se la uccidessi? N-no... No! Non posso. Ignorarla? Non dovrebbe essere difficile» . Mi fermo un secondo poi scaglio con forza la bottiglia a terra . Il vetro va in mille pezzi e mi passo una mano sul volto «Non dovrebbe essere troppo difficile! N-non dovrebbe...» urlo, lasciandomi cadere sul divano.

Punto di vista di Eleonor

Il giorno dopo la chicchierata con Kai , mi sveglio presto e trovo Bonnie ed Elena intente a parlare in cucina.
«Hey, ragazze» dico , sorridendo allegra.
«Ciao, Eleonor... Come va?» mi chiede Bonnie.
Alzo le spalle «Cerco di andare avanti. Il dolore che provo è molto, ma non posso permettermi di buttarmi giù del tutto» rispondo, bevendo una tazzina di caffè.
«Bonnie ha incenerito i corpi dei tuoi genitori con i suoi poteri e , non appena tutto si sarà risolto , potremo celebrare i funerali dei tuoi cari» mi dice Elena. Sapevo che prima o poi avrei dovuto affrontare anche il funerale e penso che se non fossi aiutata da queste straordinarie persone a superare questi momenti tragici della mia vita, non ce la farei a sopportare tutto questo con le mie sole forze.
Mi volto verso la strega e sorrido ancora «Grazie Bonnie. Grazie sul serio» dico , per poi lasciarle chiacchierare un po'.

Punto di vista di Elena

Eleonor ci lascia sole e Bonnie mi guarda subito con una faccia perplessa.
«Come fa ad essere così forte? Ci conosce appena eppure si fida di noi» dice.
«Le abbiamo detto che puó rimanere qui con noi finchè vorrà. La sto aiutando a superare tutto perchè so come si sente... E poi, ci sta aiutando a mantenere Kai lontano da Jo e dai suoi psicopatici propositi» rispondo io, sbucciando una mela.
«Non pronunciare il suo nome in mia presenza- , dice Bonnie disgustata - Perchè la state lasciando in balia di quel malato? Per cercare di calmarlo? È pazzesco , Elena. Se le cose andassero oltre il neccessario o sfuggissero di mano, ti giuro che mi sbarazzeró di lui con le mie mani. Senza esitazione».
È impazzita per caso? Non le lascerei compiere una follia del genere... È la mia migliore amica , non potrei sopportare di perderla un'altra volta.
La guardo negli occhi e scuoto il capo «Non dire stupidaggini. Ti ho già persa una volta, non voglio perderti ancora».
Bonnie alza gli occhi al cielo ed insieme ci dirigiamo in salotto. Eleonor è immobile davanti alla finestra.
«Eleonor?» dice Bonnie. La ragazza si limita ad alzare le spalle e correre fuori di casa , dopo aver mormorato un piccolo «Scusate».
Stefan entra in salotto proprio in quell'istante e , voltandosi verso di me , mi chiede «Dove sta andando?».
«Lasciala stare , Stefan. Ha bisogno di un po' di spazio» gli rispondo io.

Punto di vista di Eleonor

Sono uscita in quel brusco modo da casa Salvatore solo perchè avevo bisogno di stare un po' da sola. Non mi sento troppo triste e questo pensiero mi tormenta. Forse Elena mi ha soggiogata a non piangere per i miei famigliari.
Perdendomi in questi pensieri, rimango tutto il giorno fuori casa . Quando arrivo al parco , decido di fermarmi un po'. Finalmente , dopo aver vagato per un po' , trovo una panchina libera . Mi siedo e noto subito che il sole sta lasciando il posto a delle grosse nuvole nere cariche di pioggia. Sono le 19:00 e , probabilmente, dovrei ritornare da Elena e gli altri... Ma non voglio ancora farlo.
Nel giro di poco tempo comincia a piovere forte e tutti corrono a ripararsi nelle proprie case, mentre io rimango qui da sola. Mi sdraio sulla panchina e mi godo le gocce di pioggia che si infrangono sul mio viso, sulle mie mani, sui vestiti. Avevo bisogno di questo.

I'm in love with a psychopathDove le storie prendono vita. Scoprilo ora