2º. Wickery Bridge

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In macchina decido di sedermi dietro e lascio a mio fratello il sedile anteriore. Per questo mio gesto, mia madre pensa che non mi senta bene . Di solito scoppia sempre un litigio per quel sedile, ma oggi no.
Appena mia madre mette in moto la macchina e superiamo casa Salvatore, io accendo il mio
I-Pod e mi abbandono al dolce suono della musica.
Il viaggio sarà breve : l'amica di mamma, la signora Giusy Turner, abita a quaranta minuti di macchina da Mystic Falls.
Appena usciamo dalla città, io appoggio la fronte al vetro del finestrino e osservo gli alberi, le strade e il paesaggio cambiare velocemente. È ormai un'abitudine che ho da quando ero solo una bambina.
Quando arriviamo , all'entrata della villa troviamo un uomo vestito di tutto punto , che indica a mia madre dove puó parcheggiare l'automobile.
«Questa mi mancava...» commenta Brandon, aprendo lo sportello della macchina.
Io ridacchio e scendo dall'auto. L'aria calda mi investe il volto ed io mi sventolo con la mano .
«Eleonor!- mi sussurra mia madre , un po' irritata- Non è un gesto elegante, smettila».
Alzo gli occhi al cielo e incrocio le braccia al petto «Non mi sembra di aver ucciso qualcuno».
Lei scuote il capo e insieme ci dirigiamo verso l'entrata della villa. Il giardino è immenso e i preparativi sono terminati. Devo ammettere che la proprietaria di casa ha buon gusto.
I tavoli sono apparecchiati con tovaglie bianche e blu scuro e delle graziose composizioni floreali di gerberi e gigli decorano i centrotavola. Alcuni degli invitati sono già pronti e indossano vestiti dai colori sgargianti .
Mi soffermo a guardare una signora dal vestito blu scuro a pois bianchi , che si lamenta del caldo eccessivo con il povero marito e sorrido un po'.
«Adele! Che piacere vederti, come stai?» urla una voce squillante. Mi volto e vedo una donna dai capelli rosso fuoco e una corporatura minuta correre verso di noi. Deve essere la festeggiata, così le sorrido e mi avvicino a mia madre. «Giusy! Sto bene, grazie... E tu?» dice mia madre , abbracciandola. La donna dice che le cose non potrebbero andare meglio , poi si accorge di me e mio fratello e chiede a mia madre «Sono i tuoi figli? Mio Dio, sono cresciuti così tanto! Eleonor e Brandon , mi sbaglio?».
«In effetti sì, sono cresciuti in fretta. Quando li guardo mi sento vecchia» scherza mia madre.
Brandon mi lancia un'occhiata da povero disgraziato condannatoad essere torturato a vita ed io ridacchio. Mi sento in dovere di salvarlo , così afferro la mia borsa e gli faccio segno di seguirmi.
«Signora Tomson, scusi il disturbo , ma vorrei sapere dove io e mio fratello possiamo cambiarci per la serata.» dico , fingendomi allegra. Giusy chiama una cameriera e le ordina di scortarci nella camera degli ospiti.
Seguiamo la gentile signora per i corridoi decorati con quadri e tappeti costosi e giungiamo finalmente alla nostra camera.
Ringrazio la donna e apro la porta . La stanza è gigantesca e illuminata dai raggi del sole calante che entrano dalla grande finestra aperta.
«È proprio un buco, non trovi?» dico in tono scherzoso a mio fratello.
Lui ride e si butta sull'enorme letto a baldacchino . Alzo gli occhi al cielo e incrocio le braccia al petto «Ti devi sempre far riconoscere?» commento .

Dopo essermi cambiata in un abito bianco con le bretelle sottili e un paio di sandali del medesimo colore, mi dedico al trucco e ai capelli.
Nonostante l'idea di passare una serata a festeggiare con persone di età non inferiore ai quarant'anni sia alquanto deprimente, voglio comunque essere presentabile.
Quando ho finito, mi alzo ed esco dalla camera per raggiungere il giardino. Mio fratello è già di sotto e mia madre sarà sicuramente qui intorno a chicchierare con le sue amiche.
Non appena raggiungo il giardino , un cameriere mi porge un flûte di champagne ed io lo accetto volentieri. Magari l'alcool mi aiuterà a ridere.

La serata passa velocemente e ben presto si fanno le due di notte. Mio fratello dorme in piedi ed io lo aiuto a raggiungere la nostra stanza.
«Ricordatevi di svegliarvi presto domani mattina. Alle otto voglio vedervi pronti» dice mia madre, accarezzandomi una guancia.
Sorrido e le auguro un buon proseguimento di serata.
Quando entriamo di nuovo nella nostra camera, mio fratello si butta sul letto senza nemmeno spogliarsi e cade in un sonno profondo.
«Ti pareva» sussurro io , accarezzandogli i capelli delicatamente. «Dormi bene, fratellino» dico, allontanandomi da lui.
Mi cambio e indosso il mio pigiama azzurro con le lune e le stelline disegnate sopra e , guardandomi allo specchio, mi rendo conto di quanto sia imbarazzante ... Ma , pensandoci bene, chi potrebbe mai vedermi in pigiama?
Sospiro e mi infilo sotto le coperte, abbandonandomi tra le braccia di Morfeo.

I'm in love with a psychopathDove le storie prendono vita. Scoprilo ora