23º. Alle undici e un quarto

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Punto di vista di Kai

Se ho mai compiuto follie per amore? Assolutamente no. Non ho mai avuto a che fare con i drammi adolescenziali. L'amore, le cotte estive e le fughe romantiche non rientravano nei miei piani, quando dovevo affrontare un'intera congrega di streghe che mi voleva vedere morto.
Ma, adesso, credo che sia diverso. Non sono combiato affatto, per intenderci. Sono sempre il malefico Malachai Parker, con gravi disturbi comportamentali e problemi a gestire la rabbia, ma il mio egoismo e l'istinto di sopravvivenza hanno subito qualche modifica.
Sono sempre stato abituato a pensare per una persona sola, per me stesso, ma ora penso per due. Penso anche per lei.
Forse la ragazzata che si compie a diciotto anni, l'ho compiuta qualche ora fa per lei, per poterla vedere felice, per poterla vivere e mostrarle un lato di me che nemmeno io ho ancora conosciuto.
Esplorare il mio lato umano, quello rinchiuso in un angolo remoto del mio cuore, sarà un'esperienza che non sono pronto ad affrontare da solo.

Ho bisogno di lei. Ho bisogno di lei più di quanto mi piaccia ammetterlo. Sempre e comunque, io avrò bisogno di lei.

E mentre io sono seduto sulla sabbia ad osservarla ballare in riva al mare, capisco che mi sono scavato la fossa con lei mie mani. Non mi libererò mai di lei e non intendo farlo.
Voglio renderla felice, voglio essere in grado di farlo davvero. Fallirò, forse, ma voglio che lei sappia che ci tengo. Non la lascerò andare.
Dio abbia pietà di tutti quelli che oseranno farla soffrire.

«Kai! Kai, vieni a vedere» mi chiama Eleonor, improvvisamente.
Sorrido e mi dirigo verso di lei, godendomi la vista di un panorama mozzafiato , la cui attrazione principale è costituita da lei.
«Guarda che cosa ho trovato!» grida entusiasta, mostrandomi una stella marina.
«Mi hai davvero fatto scomodare per una stella marina?» commento, alzando gli occhi al cielo.
Lei mette il broncio e mi sorpassa, dandomi una spallata di proposito.
Quando fa la ragazzina mi fa impazzire.

L'afferro per la vita e la sollevo da terra, stringendola stretta tra le mie braccia «Come osi voltarmi le spalle?» sussurro, baciandole la fronte.
Lei cerca di divincolarsi e ride «Oso, eccome! Mettimi giù, scimmione» scherza, mentre io ,assecondandola, la lascio andare.
Eleonor si siede a terra e mi fissa sorridendo.
Questo è il Paradiso, almeno per me.
«Non voglio più tornare indietro. Dico sul serio. Perché non ce andiamo da Mystic Falls? Io posso continuare i miei studi in un'altra città» afferma poi lei, spiazzandomi.
«Molleresti tutto pur di vivere con me?» le chiedo, passandomi una mano tra i capelli.

Lei annuisce e si avvicina a me, prendendomi il volto tra le mani «Certo che sì. Sei l'unico che mi fa stare bene, Kai. È assurdo, lo so... Ma forse , a questo punto, è vero quello che si dice» mormora, distogliendo lo sguardo dal mio con timidezza.
«Cosa si dice?».
«È una stupidaggine, dimenticala».
«Voglio saperla!» insisto, costringendola a guardami in faccia di nuovo.
«Chi ti distrugge la vita è sempre chi ti dà la forza di ricominciarne una nuova» mi risponde lei. Non proferisco parola, ma la bacio.
Quando le nostre labbra si incontrano lei sussulta, per poi sciogliersi completamente e lasciarmi il comando della situazione.
Sa di sale, di fragola e di innocenza. È un mix esplosivo di vita. È fantastica.

Con delicatezza, la spingo sulla sabbia e le bacio il collo, chiudendo gli occhi. Non voglio combinare disastri. Non voglio demolire la sua gioia. Ma se invece lo facessi? E se le arrecassi soltanto nuove sofferenze, nuove paure e un lacerante dolore? Sono davvero io quello giusto per lei?
Esitante, forse per la prima volta in tutta la mia vita, mi soffermo a scrutarle il volto alla ricerca di una possibile smorfia di disapprovazione, ma non la trovo.

«Che succede?» mi domanda lei.
Io mi stringo nelle spalle e prendo un respiro profondo «Sei sicuro che quello giusto per te sia io? Non sono l'esempio perfetto di gentleman... Sono un sociopatico, un assassino e un narcisista egoista. Come puoi stimarmi? E se ti ferissi in futuro? E se tu mi dovessi maledire per averti rovinato nuovamente la vita? Non credo che potrei mai essere in grado di accettarlo. Lo sai, vorrei poter essere diverso solo per poterti far capire quanto in realtà ti-ti... Quanto in realtà io ti-...» dico, sentendo una strana sensazione allo stomaco.

Cazzo, non mi dire che esistono davvero. Le emozione patetiche non erano abbastanza.
Sto veramente sentendo le farfalle nello stomaco? Ho bisogno di un insetticida.

«Vai avanti, ti prego. Dillo, Kai» mi incita Eleonor, sorridendo debolmente.
«Io ti amo» sussurro infine.
«Sono le undici e un quarto, Malachai Parker, e io ti amo» risponde lei, con gli occhi che brillano per le lacrime.
Ridacchio e ci baciamo di nuovo, non curanti dei passanti curiosi che ci scrutano o delle urla fastidiose dei bambini che scorrazzano per la spiagga come bestie lasciate libere di conquistare nuovi territori.

«Kai, perché non andiamo da qualche altra parte? Voglio dire, andiamo in un posto meno affollato? Vorrei stare un po' sola con te» dice improvvisamente Eleonor, sollevandosi sui gomiti.
Mi inumidisco le labbra «Perché?» le chiedo come un idiota.
Lei arrossisce «È pieno di gente qui. Stiamo dando spettacolo» mormora, cercando di togliersi la sabbia da dosso.

A questo punto sento la gola serrarsi e tutto quello che so fare e raccogliere le nostre cose e farle strada verso la macchina.
«Va tutto bene?» mi chiede lei, raggiungendomi di corsa.
«A meraviglia... È solo che mi stavo domandando se tu volessi condividere una stanza d'albergo con me, questa notte» dico, chiudendo il bagagliaio.

 È solo che mi stavo domandando se tu volessi condividere una stanza d'albergo con me, questa notte» dico, chiudendo il bagagliaio

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Lei sorride «Ma certo! Che domande sono? Abbiamo già dormito sotto lo stesso tetto, Kai. Anzi, ad essere precisi, abbiamo anche condiviso lo stesso letto» mi risponde lei con ovvietà, posizionandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Ecco fatto. Mi sono espresso male. Non vorrei passare dalla parte del maniaco sessuale, voglio dire, mi hanno attribuito innumerevoli aggettivi negativi, ma maniaco sessuale proprio no.

«Sarà la prima volta che dormiremo insieme da ... Aspetta, com'è che si dice? Quando due persone si legano sentimentalmente, cos'è che diventano?» dico, corrugando la fronte.
«Fidanzati, coppia?» mi suggerisce lei,
«Esatto. Te la senti di dormire con me?».
«Mi stai invitando nel tuo letto? Perché in tal caso, lascia che ti dica che mi sarei autoinvitata comunque» mi risponde lei, dandomi una pacca sulla spalla ed entrando in automobile come se nulla fosse.

Che sia matta quasi quanto me?

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 24, 2019 ⏰

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