8. Glielo devo dire!

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Non mettevo piede fuori di casa ormai da una settimana.. Ero rinchiusa in me stessa.. Dovevo riflettere, ma senza dare ancora una spiegazione a tutto questo..

Perché proprio a me?
Voleva soldi per vivere con l'altra? Per crescere il loro bambino? Non mi ha mai amata!
Devo fargliela pagare! Lo rovinerò per sempre!

Mi chiedevo, sempre e ripetutamente, tutto questo.. Non rispondevo a nessuna chiamata, in particolare a Gerard... Dovevo reagire, ma non avevo la forza di farlo.. Dovevo riprendermi la vita in mano..
Iniziai, prima di tutto dai miei genitori che si preoccuparono tantissimo della mia assenza.. Pensavano che fossi partita da qualche parte.. Poi chiamai Gerard per venire a casa mia e accettò senza che finissi la frase..
Ero uno straccio, ma stava per arrivare l'amore della mia vita..
Dopo dieci minuti suonò il campanello e lo feci entrare..
"Ciao Gerard" dissi.
Lui mi abbracciò forte..
"Mi sei mancata tantissimo! Mi dispiace per quello che è successo, ma non dovevi lasciarmi in disparte!" disse Gerard.
"Mi dispiace!" risposi già con le lacrime agli occhi.
"Io ti amo! Lo devi capire!"

Mi ha detto 'Ti amo'? OH SIGNORE!
Glielo devo dire!
Dai Serena! Forza e coraggio! Siamo tutti con te!

"Anch'io ti amo, ma non ho mai avuto il coraggio di dirtelo.." dissi mentre gli diedi un bacio sulle labbra.
Il bacio aveva tantissime emozioni: rabbia, passione, dolore, leggerezza....
Iniziai a spogliarlo tutto.. Ammirai la sua bellezza e affermai che era bello da morire.. Continuai a baciarlo dappertutto fino ad arrivare al suo sesso.. Lo massaggiai mentre la sua erezione avanzava sempre di più..
Mi prese per alzarmi in piedi e mi spogliò...
"Preferisco vederti nuda.. Quando ti vedo vestita, cerco di immaginarti così.. Sei bellissima!"
"Te lo hanno mai detto che sei un dio dell'olimpo che si vedono sempre nei libri di storia? Sei magnifico!" risposi facendo un sorrisetto ambiguo "vieni con me".
Le presi la mano e lo portai nella mia stanza da letto.. Lo buttai sopra, senza le sue vesti, e iniziai a leccare il suo sesso oramai calato.. Si rialzò sempre più magnificamente e gemette di piacere che infondeva in tutta la stanza.. Dopo il servizio, salì sopra di lui e infilai il suo sesso dentro di me.. Salivo e scendevo con delicatezza mentre l'erezione si faceva sempre più sentire.. Lui prese i miei seni stringendoli così forte che provai più piacere.. La sua eiaculazione esplose dentro di me e dopo un paio di secondi, venni in un orgasmo così intenso che nemmeno il mare risultava così bagnato..
Crollai nel letto, accanto al mio grande amore..
"Prepariamo la cena? Perché ho una fame!" esclamò.
"Va bene.. Possiamo ordinare una pizza a domicilio, se vuoi.. Purtroppo questa settimana non ho fatto spesa.." risposi.
"A me va bene anche un pezzo di pane, se ci sei tu!"
"Oh che dolce!"
"Modestamente lo so già"
"Che vanitoso!" sorrisi.
Mi feci una doccia e si aggiunse anche lui.. Era una sensazione mai provata sotto l'acqua che scorreva sopra di noi.. Mi accarezzava dolcemente la schiena e sentì i brividi di piacere che scendevano verso il proibito.. Mi mise i capelli bagnati da un lato e mi baciò il collo, mordicchiando la pelle umida.. Sentivo tra le natiche la sua erezione tesa.. Mi eccitava ancora di più.. Mi allargò le gambe con il ginocchio e mi penetrò violentemente.. Il suo ritmo andava sempre di più veloce e io urlai dal piacere.. Mentre mi penetrava, si appese al mio seno, pizzicando le punte.. La mia femminilità era in fiamme e nemmeno l'acqua che scorreva le poteva spegnere.. Il mio orgasmo stava per esplodere..
"Tu sei MIA!" mi sussurrò all'orecchio, mentre mi penetrava sempre più forte.
"SI! SONO TUA!" urlai.
Quelle parole mi eccitarono ancora di più fino ad esplodere assieme..
Ci finimmo di lavarci e uscimmo dalla doccia.. Ci vestimmo con abiti puliti e ordinammo le pizze per cena.. Dopo mezz'ora arrivò il fattorino della pizzeria, pagai e andammo a mangiare..
"Come la hai presa?" chiese.
"Io frutti di mare e tu?" risposi.
"Prosciutto e funghi.. Vorresti scambiare un pezzo con me?"
"Si lo voglio" risposi sorridendo.
Gli diedi un pezzo della mia pizza e lui fece lo stesso.. Ci gustammo tutta la pizza, ci alzammo dal tavolo e ci mettemmo sul divano a guardare un film horror

Anche se adoro I film horror, farò finta di avere paura per avvicinarmi a lui.. Furba vero?

"Dormi con me?" chiesi.
"Che domande sono! Ma certo che si!" Esclamò.
"Allora sistemo il letto"
"Lascia così, amore mio" rispose.
Andammo a letto e ci addormentammo subito..

Mancava ormai un mese al processo per il divorzio con quello stronzo traditore...

Solo che mi sta ossessionando con le chiamate per scusarsi di quello che è successo e di tornare assieme a lui..

Ma non penso proprio! Schifoso!

Andai a lavoro tranquillamente come tutti gli altri giorni.. Dovevo concludere l'affare con degli investitori in una riunione e, dopo aver concluso e stipulato la quota degli azionisti, rientrai a casa..

Cosa cazzo ci fa seduto nel mio gradino di casa?

Era John con una faccia misteriosa..
"Ciao Serena.. Ben tornata a casa!"
"Non è più casa tua! Cosa ci fai qui John?"
"Cosa ci faccio qui? Oltretutto questa è ancora casa mia! Non credi?"
"NO! VATTENE DA QUI!"
"NO! Io non me ne vado!"
Tirò fuori una pistola e la puntò verso di me..
"COSA VORRESTI FARE CON QUELLA??!" urlai.
"Vorrei solo mandarti all'inferno! Mi vuoi rovinare? E io rovino te!" rispose mentre sparò quattro colpi sopra di me.
Finì di scaricare le sue cartucce rimanenti sulle vetrate di casa.. Mi sorrise e se ne andò come nulla fosse..
Caddi a terra, ricoperta di sangue.. Cercai di chiedere aiuto, ma le forze mi stavano abbandonando.. Sentivo da lontano "CHIAMATE L'AMBULANZA!", ma non capivo chi era.. Alla fine non capì più nulla e caddi in un sonno profondo..

Aprì gli occhi e trovai Gerard affianco a me:
"Dove mi trovo?" chiesi.
"Amore mio! Ero spaventato! Sei in ospedale perché ti hanno sparato.. Vorrei sapere chi ti ha ridotto così!" rispose.
"John....... È stato John..... " ansimai.
"IO LO ROVINO A QUEL BASTARDO!"
"No ti prego.. Non farlo.."
All'improvviso apparve un uomo sulla quarantina d'anni..
"Salve, sono il tenente Nelson della scientifica.. Vorrei farle alcune domande sul tentato omicidio"
"Si va bene" risposi.
"Allora mi spieghi tutto quello che è successo e chi è stato a causarle questo.."
Gli raccontai tutto quello che era successo: i 14 anni di fidanzamento, il matrimonio, la foto assieme ad un'altra, il bacio, lo scontro dentro il pub, la scoperta della povera donna che aspettava un bambino da lui, il divorzio e la sparatoria..

Non ho detto un piccolo particolare: lo tradivo con il capo! Sarà importante?

Il Capo Di Mio MaritoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora