Me myself and I

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Suona la sveglia. Quanto odio questo rumore. Si per me è un rumore. Adoravo essere svegliata dai miei genitori. Ma da un anno la cosa non è più possibile. Sono morti in un incidente mentre venivano a prendermi dopo una festa. Mi sento ancora in colpa.

Vivo da sola da molto tempo qui a Milano e ormai ci ho fatto l'abitudine.

Scendo le scale e vado in cucina. Mi preparo la colazione e, dopo averla finita, mi lavo, mi vesto e mi trucco per andare a scuola. Decido di mettermi solo un velo di mascara e tiro fuori dall'armadio le prime cose che trovo: dei pantacollant neri e una maximaglia rossa con scritto <Fuck you>.

Arrivo a scuola e la prima cosa che vedo è lui. Cazzo quanto è bello. No cosa sto dicendo lui è solo uno stronzo. Ostuni è il classico ragazzo figo ma stronzo. Un tempo non era così. Io e lui eravamo migliori amici ma una volta arrivati alle superiori lui è cambiato.

"Ehi bellezza!"

Non lo guardo e passo avanti. Vedo in lontananza lei mie due amiche Giorgia e Veronica. Mi vedono anche loro e mi corrono incontro. Mi saltano addosso e mi abbracciano.

"Ehi Alex! Come mai oggi così in anticipo?"

"Ah veramente...? Probabilmente è perché non ho calcolato Ostuni!"

Suona la campanella. Entriamo ed ecco che arriva il solito momento imbarazzante. Sono la vicina di banco di Lorenzo. Ogni giorno non riesco a seguire la lezione per colpa sua.

"Signorina Lollini mi scusi può gentilmente ripetermi ciò che ho detto?"

Cazzo ero distratta. So che dobbiamo andare a fare una gita e mi butto su questo argomento. Per fortuna è giusto.

"Mmh...molto bene vedo che era attenta."

Si certo. Io attenta. Con questo pezzo di figo qua di fianco. Già rompe e non riesco a seguire; figuriamoci quando mi guarda e mi perdo nei suoi occhi marroni.

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