Hello

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Il terreno non è duro. Sono viva?

Due braccia mi tengono stretta e mi avvolgono. Mi sento protetta. Apro gli occhi e lo vedo.

"Lo...Lorenzo?"

"Cosa pensavi? Io non ti abbandonerei mai."

Mi lascia atterrare con i piedi ma subito mi prende per i fianchi e sono costretta ad avvolgere le mie gambe attorno al suo corpo magro.

Mi guarda con i suoi occhi grandi e splendenti. E mi bacia.

Le mie labbra calde si uniscono alle sue fredde e si crea una bellissima unione.

Le nostre lingue danzano la mia melodia preferita.

Lore si stacca da me e se ne va. Mi lascia così. Confusa e sola.

•••

Lorenzo Pov's

Voglio avere un bel ricordo della mia adorata.

Non so come dirglielo ma devo proseguire i miei studi a Los Angeles. Me ne dovrò andare via. Lasciarla sola. Ma non ho il coraggio di dirglielo. Se solo potesse venire con me.

Le sue labbra sulle mie mi mancheranno così tanto. Io non vivo senza di lei.

Ho paura di dirle queste cose. Quando siamo cresciuti le ho spezzato il cuore e sono diventato uno dei soliti ragazzi stronzi.

Io per lei cambierei. Lo giuro. Ma lei non capirebbe mai. Io non ho il coraggio di dirglielo e ora sembrerò solo un pervertito, ma lei mi eccita così tanto.

Il suo corpo perfetto da modella. Il suo sorriso difficile da vedere ma splendido quando c'è. Io...Io sono follemente innamorato di lei.

Vai da lei. Diglielo.

Sei pazza coscienza. Lei non potrebbe capire quello che io provo.

Almeno dille che te ne andrai. È giusto che lo sappia.

Sí. Hai ragione.

•••

Sono passati alcuni giorni e Lorenzo non si è ancora fatto vivo.

Suona qualcuno alla porta. Come non detto, è lui.

"Ciao LorOSTUNI"

"Bello il mio nuovo nome ahah"

"Non ridete cretino."

"Scusami piccola."

"Cosa sei venuto a fare? No sai perché non puoi confondermi più di così stronzo che non sei altro."

"Senti sta zitta e non fare la put*! Ascoltami."

"Parla."

Vorrei sbatterlo fuori a calci in culo ma non posso. Gli voglio troppo bene nonostante tutto.

"Andrò dritto al punto. Io mi trasferisco a Los Angeles."

"Cosa?! Quando? E perché?"

"Devo continuare i miei studi e partirò tra tre giorni."

"E pensi di potermi avvertire così tardi e in questo modo?"

Non ascolto la sua risposta e corro in bagno. Mi chiudo a chiave e strisciando con la schiena contro la porta mi siedo a terra.

Le lacrime continuano a scendere. Gocce salate e amare mi rigano il viso. Mi alzo e mi guardo allo specchio. I miei occhi. I miei occhi splendenti sono scomparsi. Sono ormai occhi scuri e spenti. Occhi di chi ha sofferto troppo e non gli resta altro che morire.

Sento dei passi.

"Aprimi."

"Vattene via."

"Ti posso spiegare."

"Vattene stronzo non devi spiegare proprio niente."

"Apri questa fottuta porta."

"Non rompere il cazzo e fammi il favore di andartene."

"No se tu non apri questa cazzo di porta io non me ne vado. Ti devo parlare porca tr*"

Ecco. Per questo lui è il mio ragazzo. Perché non è come tutti gli altri. Lui lotta fino in fondo.

Gli apro la porta e guardo le sue due pozze marroni. Sono come le mie, spente e "morte".

Appena mi vede col mascara colato mi abbraccia e io glielo permetto. Non ho bisogno di altro in questo momento.

Le sue braccia mi danno forza. Dentro loro mi sento protetta.

"Alex io..."

"Non parlare. So già cosa vorresti dire. Ora vai."

"Io... ecco io parto alle 9 di mattina se ti interessa."

"No non mi interessa. Ora vai per favore."

Lo guardo con gli occhi lucidi. Il mio sguardo implora pietà.

Ostuni fa una risatina isterica e se ne va.

Not only friendsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora