La lezione di danza

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"Bene ragazzi. Prima di presentarmi vorrei fare i complimenti a tutti quanti per esservi aggiudicati un posto nella nostra accademia e darvi il nostro benvenuto. Io mi chiamo Simone e loro sono i miei colleghi. Noi saremo i vostri insegnanti. Ognuno avrà la sua lezione individuale e oggi decideremo quando saranno le vostri lezioni e chi di noi sarà il vostro insegnante per quest'anno".

Spero davvero che il mio insegnante sia Simone.

Anche gli altri ballerini sono molto belli, e senza maglietta....già...

Me ne sono accorta adesso: sono tutti maschi, neanche una ragazza

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Me ne sono accorta adesso: sono tutti maschi, neanche una ragazza.

Beh meglio per me penso divertita.

Ma comunque Simone resta sempre il più bello.

"Ok adesso vi chiameremo uno ad uno e vi assegneremo il vostro insegnante".

La sua voce mi riporta alla realtà.

"Per il momento vi divideremo in gruppi con a capo il vostro insegnante con il quale affonterete l'anno. Oggi faremo la prima lezione collettiva. Quando sentite il vostro nome andate verso uno dei miei colleghi o da me".

Passa qualche minuto e finalmente sento il mio nome.

È la sua voce che mi chiama e mi sorride mentre pronuncia il mio nome.

È così bello quando fa così.

Mi dirigo da lui che alza la mano aperta per darmi un cinque e io ricambio con il mio cinque e un sorriso.

Un brivido mi percorre quando la sua pelle viene a contatto con la mia.

Questo ragazzo mi fa un effetto...non ho mai provato sensazioni del genere.

Il nostro gruppo è al completo così ci dirigiamo in un stanza tappezzata di specchi e qui inizia la nostra prima lezione.

Simone ci fa vedere alcuni passi che dobbiamo imparare e dopo un'ora sono morta.

Non pensavo fosse così impegnativo.

"La lezione è finita. Se volete potete fare la doccia qua. Trovate i bagni maschili a destra e quelli femminili a sinistra".

Decido di andare a casa.

Così posso stare quanto voglio sotto il getto d'acqua a pensare a Simone.

No, okay, piantala.

Faccio per uscire dalla stanza quando un mano mi stringe il braccio e io d'istinto mi giro.

"Puoi restare un attimo? Devo parlarti".

Oh si, Simone vuole parlare con me, in privato.

Okay stai tranquilla, non puoi aver già fatto schifo il primo giorno.

Annuisco semplicemente perchè chissà cosa potrebbe uscire dalla mia bocca se parlassi.

"Bene"

Quando rimaniamo soli Simone si riavvicina a me.

Io che faccio finta di star guardando il telefono alzo lo sguardo e gli chiedo senza dare troppa importanza a quello che seguirà: "Cosa volevi dirmi? Ho fatto qualcosa di sbagliato? Ho ballato male o..."

"No no stai tranquilla" ride e i suoi occhi si incontrano con i miei.

Trovo alcuni secondi per osservarli bene.

Sono blu cielo con delle sfumature più scure.

Penso di non aver mai visto degli occhi così belli.

"Quindi cosa vuoi dirmi?".

Distolgo lo sguardo, imbarazzata.

Si avvicina un po'.

"Ehm..volevo chiederti se una di queste sere ti va di uscire oppure fare un giro prima della lezione".

Sembra quasi timido quando lo dice...ma aspetta un attimo: l'ha detto sul serio? Ceh, lui mi ha invitato ad uscire. Aspetta trova una risposta sensata.

"No". Come no? Ho detto no??

"Ah okay, come non detto..."

Abbassa lo sguardo..è..triste?

"No no aspetta. Non era per te il no. Va benissimo per me. Quando vuoi."

Sul suo viso torna il suo bellissimo sorriso.

"Ti lascio il mio numero così ci mettiamo d'accordo" mi propone.

"Si certo".

Cerco nella borsa il telefono ma lui mi ferma prima che io possa trovarlo.

"No. Così non è divertente".

Ride mentre tira fuori un pennarello nero indelebile.

"Allunga il braccio"

Io lo faccio e lui mi si scrive il numero sulla mia pelle bianca.

Troppo bello per durareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora