Sentimenti

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"No, no, aspetta" dice con le lacrime agli occhi per le troppe risate "E quella volta che sono caduto?"

"Ma sei serio?" rido come una disperata.

"Ti giuro. Praticamente tu stavi passando in corridoio e io ovviamente non potevo non guardarti perchè, dio santo, sei così bella" il mio viso diventa subito rosso "E allora ti sono passato accanto fissandoti e tu eri concentrata su un libro invece, e be' due secondi dopo ero a terra. Menomale che tu eri completamente nel tuo mondo, non avrei saputo neanche cosa fare se mi avessi visto" ride ancora.

"Sarebbe stato meglio secondo me" gli dico senza ridere, solo sorridendo.

"Ah si?" chiede stupito.

"Si, mi sarei accorta di te, ti avrei aiutato ad alzarti e ci saremmo conosciuti"

Mi sorride. È davvero bellissimo.

Abbiamo parlato tanto e ormai è quasi un'ora che passeggiamo nel parco dove mi ha portato prima di andare al bar.

Mi ha raccontato di tutte le figure di merda che ha fatto a causa mia.

Mi sento in colpa, ma allo stesso tempo sono divertita perchè non ho mai notato niente, e per questo mi sento anche un po' stupida. Ma dove ho la testa?

"Sai, è bello e allo stesso tempo strano" esclamo all'improvviso.

"Cosa?"

"Che tu non sia per niente imbarazzato a raccontarmi queste cose, a dirmi sei bellissima e queste cose..io non le direi mai, mi vergogno troppo"

"Neanche alla persona che ti piace?" mi chiede fermandosi e guardandomi dall'alto verso il basso. Si, sono una nana.

"Si, non ho mai detto ai ragazzi che mi piacevano 'sei bello' o altra cose così. L'ho detto ad alcuni miei amici, che mi stavano indifferenti"

Mi sorride di nuovo.

"Però a me l'hai detto"

Cavoli, me l'ero dimenticato.

Ricomincia a camminare e io lo seguo.

"Avrei voluto dirtelo tante di quelle volte". Si avvicina un po' di più a me. Le nostre braccia ora si sfiorano ad ogni passo.

Gli guardo il braccio. Le veneeee.

"Che cosa?" chiedo fissando il suo braccio.

"Che mi piaci" ritorno a guardare il suo viso e i suoi occhi, i suoi occhi perfetti.

Poi guardo di nuovo in basso, arrossendo.

"Solo che tutti mi avevano detto che sei fidanzata, così non potevo e non volevo mettermi in mezzo.." fa per continuare ma io lo blocco.

"Non sono più fidanzata"

"Davvero?" chiede stupito ma sollevato.

"Si" sorrido.

"Mi spiace..."

"Lo so che non ti dispiace" urlo divertita.

"Ok, hai ragione" ride anche lui.

Mi avvicino ancora di più a lui e gli sfioro la mano con la mia, ma non per sbaglio. Cerco davvero quel contatto.

Lui mi sta guardando, lo so anche se io ho lo sguardo fisso sulla sua mano.

Lo sento ridere silenziosamente, forse sorride, non so, sta di fatto che ha capito le mie intenzioni: prende la mia mano con la sua e fa intrecciare le nostre dita.

Sorrido, imbarazzata, ma non lo guardo. Punto lo sguardo sul vialetto che stiamo attraversando e mi viene un colpo quando vedo in lontananza una figura familiare.

"Oh no" sussurro fermandomi, ma non mollando Thomas.

"Che succede?" chiede allarmato Thomas.

"Torniamo indietro, ti prego" dico trascinandolo da dove siamo venuti.

"Ok ma dopo mi spieghi perchè..."

Non termina la frase che qualcuno urla il mio nome.

"Ginevraa"

Merda, penso.

"Volgare la ragazza" ride Thomas.

Possibile che dica sempre le cose ad alta voce?

Lo ignoro e mi giro.

Michael sta correndo verso di me e...stringe la mano ad una ragazza...ah...wow.

"Ciao Gin come stai?" mi chiede Michael col fiatone alcuni passi davanti a me.

"Tutto bene tu?" chiedendo a mia volta stringendo forte la mano di Thomas. Ho paura di stargli facendo male ma noto che anche lui ha stretto più forte.

"Mi fa piacere" un attimo di silenzio dove i due ragazzi riprendono fiato "Ah, volevo presentarti Vanessa, la mia ragazza" mi informa sorridendo.

"Piacere Ginevra" le sorrido.

Aspetta, Vanessa? Quella Vanessa? Quella appiccicata a Simone? La troia?

Cerco di informarmi.

"Tu vai alla scuola di danza?"

"Si. Ma oddio tu sei Ginevra. Non ti avevo riconosciuta" mi dice, intanto mi incenerisce con lo sguardo come per dire 'Prova a dire anche solo una parola e ti ammazzo'. Poi fa il sorriso più falso che io abbia mai visto

"E lui chi è?" chiede il mio ex alzando la testa per guardare Thomas. Ok, in confronto a lui, siamo tutti nani. Penso sia un metro e novanta.

"Sono Thomas" sorride

"E voi due state insieme?"

Thomas è sul punto di parlare ma rispondo prima io.

"No" dico forse con troppa forza.

Dai, ma allora sei proprio stronza.

Sento la tristezza di Thomas, che allenta la presa.

"Cioè, volevo dire, non ancora"

Lo guardo.

La sua presa torna ben salda con la mia mano e mi sorride, anche un po' stupito, ma felice.

"Be' mi fa piacere. Ora noi dobbiamo andare"

"Ci vediamo a danza". Vanessa mi lancia un'occhiata, ma sostengo lo sguardo.

Così Io e Thomas rimaniamo da soli e continuiamo a camminare.

"Lo pensi davvero?" mi chiede accarezzandomi dolcemente la mano con il suo pollice.

Lo guardo, interrogativa.

"Un soggetto mai eh".

"Dicevo di quella cosa che hai detto a quel ragazzo. Che non stiamo ancora insieme"

Mi blocco. In tutti i sensi. Lo penso veramente? Davvero voglio mettermi con Thomas? Si, se lo conoscessi di più lo farei adesso.

"Si, lo penso davvero" lo guardo e le nostre mani si intrecciano, ora tutte e quattro insieme.

Si avvicina a me.

Adesso mi bacia. ADESSO MI BACIA. E baciami però.

Stacco le mani dalle sue e circondo il suo collo. Dopo di che mi avvicino io e lo bacio.

Un bacio dolce e lento. Ci prendiamo tempo, insomma.

Per fortuna non c'è nessuno qua, mi sentirei in imbarazzo.

Ma se hai fatto tu la mossa decisiva, pff.

Dopo un po' ci stacchiamo e sorridiamo.

"Andiamo al bar, adesso?" mi chiede ancora sorridente.

"Andiamo".

Gli riprendo la mano e ci incamminiamo.

Troppo bello per durareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora