Preparazioni

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"Andreeee" urlo alla mia amica dalla finestra di casa mia vedendola arrivare di corsa.

Alza la testa, confusa.

"Arrivo, datti una calmata"

Da quando è partita da casa fino ad adesso l'avrò chiamata al telefono almeno 10 volte, sono una vera rompi palle.

Resto attaccata alla porta, con un occhio che guarda furtivo attraverso lo spioncino e appena vedo Andrea scendere dall'ascensore apro la porta di scatto e la trascino in casa e la porto al piano di sopra.

"Mi fai respirare?"

"Oggi. Thomas. Tra due ore. Non so che cavolo mettermi. Aiutami!"

Dopo il messaggio di ieri sera, avevo chiamato Andrea per dirle tutto e spiegarle com'era andata con Simone, di cui le avevo parlato tempo prima.

"Ti faccio bella ho capito. Intanto fammi vedere cos'hai nell'armadio" mi dice comprensiva.

Quanto le voglio bene.

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"Metti questo" mi ordina dopo alcuni minuti di ricerca.

"Sei sicura? Non è troppo...sexy?"

"Assolutamente. E poi lo devi conquistare"

"Ehy, cara, Thomas è già cotto di me da tempo" le ricordo alzando la testa orgogliosa.

Mi guarda sbuffando divertita.

"Adesso ti trucco e sistemiamo un po' questi capelli. Perchè tu sei proprio incapace"

"Grazie, sempre gentile"

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Dopo un tempo che sembra infinito, la mia amica mi passa lo specchio per farmi vedere la sua opera finita.

"Wow" sussurro.

"Ti piace eh" risponde Andrea compiaciuta.

"Te l'ho detto vero che ti amo?"

La abbraccio.

"Ok. Che ore sono? 16.15. Ci incamminiamo. Così vediamo un po' cosa devi dirgli. Io ci so fare". Mi fa un occhiolino.

"Veramente...lui viene a prendermi a casa"

"Che carinooo" urla facendomi spaventare.

"Abbassa la voce, capra!" rido.

Mi quilla il telefono.

Andrea, che è la più vicina, lo prende e guarda intensamente lo schermo luminoso.

"Chi è? Thomas?"

"Ehm..no...Simone"

Trattengo il respiro. Adesso cosa vuole?

"Che faccio? Chiudo?"

"No, rispondi. Metti il vivavoce" le rispondo.

"Pronto?" dice infastidita Andrea.

Non lo sopporta proprio, Simone. Le ho raccontato di tutto quello che ho provato per lui, dal primo momento in cui l'ho visto fino a ieri e di tutto quello che mi ha fatto. Praticamente lei lo detesta.

"Pronto. Ginevra?"

"No, sono Andrea, la sua migliore amica. Le volevi dire qualcosa?"

"Si, ma volevo farlo in privato...con lei"

"Caro Simone, sappi che ogni cosa che tu dici, lei lo riferisce a me, quindi è praticamente lo stesso"

Strappo il telefono dalle mani di Andrea, le dico di fare silenzio, tolgo il vivavoce e rispondo:

"Sono Ginevra. Che c'è?"

"Oh, ciao Gin" sento il suo sorriso dalla sua voce e mi viene da sorridere anche a me, ma non lo faccio. Quanto pagherei per vederlo sorridere dal vivo in questo momento. Piantala, è solo uno stronzo.

"Che vuoi Simone?" chiedo fredda.

"Ehm..ti va di andare oggi in quel bar dell'altra volta?" si sente il suo disagio nelle sue parole. Ha capito che sono ancora profondamente incazzata con lui.

E se lo facessi ingelosire? Fallo, ma ricordati che non ti piace!

"No scusami. Oggi devo uscire con Thomas, anzi tra poco mi viene a prendere a casa quindi, se devi dirmi ancora qualcosa, sbrigati".

Che stronza! Ma se lo merita.

Intanto guardo Andrea che, in silenzio, si sta sbellicando dalle risate.

"Ah ok. Chi è Thomas?" mi chiede...geloso?

"Perchè ti interessa saperlo?"

"È quel ragazzo di cui mi hai parlato?" mi chiede di nuovo senza risponde alla domanda.

"Si. Hai finito di fare l'interrogatorio? Non siamo mica alla centrale di polizia"

Sento un tu-tu continuo. Mi ha messo giù in faccia? Ma va sto stronzo!

Però l'ho ingelosito. Adesso però ho paura per Thomas. Non voglio che gli faccia del male.

"Sei stata mitica" ride ancora Andrea, asciugandosi qualche lacrima.

Suona il campanello.

È arrivato.

Troppo bello per durareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora