La casa puzzava di muffa ed era di un grigio pallido, i mobili pieni di polvere e negli angoli della stanza si trovavano qualche ragno qua e là che costruiva la propria ragnatela. Ma non mi interessava di quanto fosse sporca la casa io miravo solo ad una cosa, la stanza di Clara, corsi su per le scale a chiocciola, conoscevo quella casa a memoria e anche se non funzionava la luce sapevo esattamente dove andare, corsi per il lungo corridoio e arrivai alla stanza prima del bagno la stanza che mi avrebbe fatto ricordare, la stanza in cui ogni domenica giocavamo al giro del mondo, a nascondino, a essere piccoli, dove sognavamo di diventare grandi, dove piangevamo e ridevamo a modo nostro, dove parlavamo, dove ci ascoltavamo, la stanza in cui non ero sicuro di entrare. Mi guardai attorno sperando che fosse solo un incubo, sperando che adesso la sveglia che avevo impostato per le 7.00 mi svegliasse e che Clara fosse sotto casa mia ad aspettarmi per percorrere la strada che portava a scuola insieme, ma la sveglia non suonò, e Clara non era lì con me. Guardai la porta dove era ancora appiccicata la mia mano, e solo allora accettai il fatto che Clara non c'era più, una lacrima bagnò il mio viso, e con quel dolore al petto entrai nella stanza.
Era come me la ricordavo, il suo letto con le coperte rosa sotto la finestra davanti alla porta d'ingresso, alla mia destra il suo grande armadio bianco che conteneva ancora qualche batuffolo di stoffa intrecciato con la polvere dei suoi anni. Il tappetto rosso ricopriva la maggior parte del pavimento in parquet e la sua scrivania alla sinistra della porta. Non mi aspettavo di trovare ancora tutto al proprio posto, ma fu un sollievo che non avevano buttato via i ricordi miei e suoi. Mi sentivo triste in quel momento ma tutto cambiò quando lo vidi, vidi quello che avrei preferito non vedere, quello che non mi fece sentire triste, ma disperato, vidi il nostro libro. Il nostro libro, era un piccolo quaderno con un lucchetto, con una combinazione di quattro cifre, la data in cui ci eravamo incontrati la prima volta 4989 il 4 settembre del 1989 il primo giorno di scuola alle elementari, misi la combinazione e sentii un "tic" e i nostri ricordi si aprirono ritornando alla realtà. Sfogliai quello che mi sembrava un tesoro appena trovato, e la prima pagina si presentò in modo doloroso. C'era un cuore disegnato al centro del foglio bianco, colorato per metà fucsia, il colore preferito di Clara e per l'altra metà blu il mio colore preferito, dentro il cuore la nostra frase, la sua e la mia la frase che dice: noi due per sempre insieme. Con il nostro libro in mano mi appoggiai sul letto di Clara, pieno di polvero ma non mi importava, mi sdraiai, appoggiai la testa sul cuscino rosa e incominciai a piangere il più forte possibile, buttando fuori tutto il dolore, e con le lacrime che scendevano giù dagli occhi mi addormentai.
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La Mia Dolce Clara
SpiritualChi sono io? Questa domanda se la sono posti credo, milioni di letterati, scrittori, filosofi e forse anche scienziati, ma nessuno ha mai risposto correttamente. Chi sono io? Io sono io ma non credo che questa risposta sia sufficiente, ed ecco perc...