Un raggio di sole caldo s'impossessò del mio volto, era mattina ed era sabato il mio giorno preferito, fuori c'era un sole che riscaldava quella splendida giornata, la mamma non c'era, come ogni fine settimana andava a trovare i nonni, per vedere se era tutto ok.
Feci colazione con calma, mi lavai e mi vestii poi chiamai Travis per sapere i compiti che erano stati assegnati ieri, erano molti solito della signorina White, poi mi chiese se mi volevo fermare da lui per pranzo, dissi di sì era ora di staccare un po' da quella faccenda di Clara visto che anche stanotte l'ho sognata.
Mi presentai a casa di Travis alle 12.30 come previsto bussai alla porta, e mi aprì la mamma, la signora Sarah Cooper, salutai lasciai i pasticcini che ero andato a comprare e poi mi diressi in camera di Travis, bussai e quando sentii lui dirmi – avanti – entrai. Era seduto sul suo pouf blu e aveva il joystick in mano, stava giocando come al solito alla playstation, quando entrai, si girò mi guardo come se fossi saltato fuori da un fumetto e mi disse:
-ciao, signore solitario, come va oggi la giornata? – mi chiese – meglio di ieri, signore di compagnia – risposi io – allora ora mi spieghi cosa ti è successo in questi maledetti giorni? – corrugai la fronte – perché cosa mi è successo in questi maledetti giorni? – risposi io, ma lui disse – amico sei cambiato, tanto, dimmi stai crescendo? – sbottai non sapevo cosa dire quindi inventai – cosa no!? È che sono stanco, sai è la fine della scuola e incomincio a sentire la stanchezza di tutto l'anno, niente di che- cercai di tagliare corto non volevo far sapere a tutti che sono un povero ragazzo triste che pensa alla sua amica morta da anni, o così credo. Travis mi guardò con lo stesso sguardo che aveva quando sono entrato poi si ricordò qualcosa e mi disse:
- ah! Ha chiesto di te ieri – mi disse – chi? – domandai – Clara, la ragazza nuova – in tanto che alzava le sopracciglia – o ma piantala, piuttosto dimmi cosa voleva- dissi – non lo so, ma ha detto che era una cosa importante – il mio cuore sprofondò in un abisso – im...portan...te – domandai io con ansia – si amico importante, cioè non so cosa intenda una ragazza con importante ma lei ha detto che era importante, oddio ho ripetuto così tante volte importante che mi gira la testa – disse infine lui, ma ero curioso così che gli domandai – quanto importante? – ma lui sbottò – amico se vuoi sapere quanto importante vai chiederglielo tu, vuoi l'indirizzo – sapevo che Travis era un ragazzo con poca pazienza così tagliai corto – no scusa non volevo farti arrabbiare – dissi io infine, Travis era il mio migliore amico, un po' come Clara, lui la conosceva, prima che si addormentasse, non mi piaceva dire "morta" preferivo dire addormentata, perché ogni volta che ti addormenti ti risvegli, e questo, anche se di poco, mi sollevava. Non so se Travis si ricorda di lei, non l'ha vista molte volte, avranno parlato una decina di volte e mai di cose importanti, quindi non so se lui abbia capito il motivo del mio comportamento. – dai siediti – mi disse – vieni a giocare, lo sai che da solo non ce l'ha faccio a vincere – mi sedetti e presi di mano il joystick quello rosso, il numero 2, e solo in quel momento mi resi conto di quanto Travis fosse importante per me, di quanto io tenessi a lui, e lui tenesse a me – grazie – dissi lui mi guardò e il suo sguardo si addolci – amico non so cosa ti sta succedendo in questo periodo ma ho capito che hai bisogno di un po' di sostegno morale quindi, prego – Travis sapeva che odiavo le persone che pensavano che io non ce l'ha facessi da solo, io dovevo farcela sempre grazie a me stesso, perciò disse la frase con un po' di sarcasmo, anche se voleva aiutarmi realmente. – sai – mi disse – quando sto un po' giù di morale mi specchio – quell'affermazione mi suonò strana – cosa, e perché? – chiesi, ma lui con il volto più serio di quanto mi aspettassi di vedere mi rispose – perché mi ricordo che io sono fatto così con i miei pregi e miei difetti, con le mie tristezze e le mie gioie, e che nessuno mi può cambiare neanche in situazioni difficili, perché io, come sono, andrò avanti -
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La Mia Dolce Clara
SpiritualChi sono io? Questa domanda se la sono posti credo, milioni di letterati, scrittori, filosofi e forse anche scienziati, ma nessuno ha mai risposto correttamente. Chi sono io? Io sono io ma non credo che questa risposta sia sufficiente, ed ecco perc...