Capitolo 5

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"Ma dove avete la testa voi Nephilim? "

Magnus da che era seduto, si alzò in piedi gesticolando al suo solito.

"Prima fate quasi uccidere Alec, poi perdete un mondano che è a conoscenza del mondo nascosto.... La prossima mossa sarà quella di consegnare la coppa direttamente a Valentine?!"

"Senti, non ho idea di come sia sparito. Avevo notato che Simon non era presente durante lo scontro e pensavo che si fosse allontanato per non rischiare di rimanerci secco, non che se ne andasse per i fatti suoi!"

Isabelle esasperata, fece una pausa ma poi riprese

"Ascolta, io devo uscire a cercarlo. Jace e Clary probabilmente saranno ancora alla ricerca della coppa e Alec non può restare da solo. Non penso ci siano problemi se rimane qui.... Per quanto riguarda gli altri, li avviserò di raggiungerti una volta trovava la coppa"

Si alzò dal divano e andò verso la porta di uscita.

"Ma che bello! presto avrò la casa invasa da Nephilim feriti e moribondi che probabilmente non mi faranno chiudere occhio.... davvero fantastico!"

Magnus sospirando sulla soglia della porta, si massaggiò le tempie

"D'accordo, ma voglio ricordati che mi dovete ancora pagare e che voglio un aumento."

Così dicendo, Magnus si sbatté la porta alle spalle e si direzionò verso un vassoio pieno di bottiglie di vetro contenenti alcol. Se ne versò un po' nel bicchiere e si direzionò verso Alec, che era sul suo letto.

"Voi Nephilim mi farete impazzire...." e ingurgitò il liquido ambrato.

~

Simon aprì gli occhi senza riuscire a mettere a fuoco. Se li sfregò con le mani, e riuscì a capire che era sdraiato su un divano in una sala molto grande. Si guardò attorno e vide un ragazzo sui 17 anni fissarlo. Giurò di averlo visto alzare un angolo della bocca quando provò ad alzare la testa, fallendo miseramente.

"Hola querido"

Lo straniero sorrise, visibilmente divertito dalla sua figura. Gli occhi di Simon caddero subito sul sorriso candido del ragazzo.

"Ma t-tu.... i tuoi....!"

Simon provò a parlare ma aveva la bocca troppo impastata per riuscire a concludere la frase, così si indicò i denti con il dito.

"Cosa c'è? Ah questi? Si, sono un piccolo item che abbiamo noi creature della notte..."

Il ragazzo gli si avvicinò passandosi la lingua sui denti. Simon si mise seduto con un immenso sforzo, ma lo colpì una fitta alla testa che poi si rivelò essere un piccolo flashback di quando svenne: una voce maschile l'aveva insultato con un forte accento spagnolo.

"Comunque sono Raphael, grazie per averlo chiesto. Si beh, non che ti sia d'aiuto ma..... sei una delle poche 'prede' che ha cercato di scappare."

"C-cosa? P-preda hai detto?"

Raphael accennò un sorriso e annuì.

"Si beh... Ogni tanto ci piace 'cacciare' nei bar e divertirci un po'... Ah, a proposito! Tieni, sarai assetato"

Gli indicò un tavolino li accanto,  sul quale erano posati un bicchiere che conteneva un liquido giallognolo, probabilmente limonata e la rispettiva bottiglia

"Ma non li guardi i film? Ogni volta che il rapitore offre qualcosa da bere alla vittima , è perché la vuole avvelenare. Non ci casco mica..."

"Oh oh, fidati che se avessi voluto ucciderti, l'avrei già fatto! Ora bevi, non voglio farti del male o infrangerei gli accordi"

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