Capitolo 9

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Simon si svegliò che era mattina, perché dalla finestra della stanza entrava molta luce che gli finiva dritta in faccia. Gli dava parecchio fastidio, come se gli penetrasse nella testa e gli scaldasse eccessivamente la pelle. Si alzò e molto velocemente chiuse le tende della finestra. Effettivamente non pensava di scattare così velocemente, soprattutto di prima mattina, ma pensò che fosse solo una sua impressione. Sentì bussare alla porta. "Simon? Sono io, Clary. Sei sveglio?" Andò ad aprire e Clary gli saltò al collo per abbracciarlo non appena lo vide. "Grazie al cielo stai bene... pensavo non ti fossi più ripreso dopo quello che è successo all'Hotel Dumort" "si tranquilla, sto bene!" Rispose Simon. In realtà stava bene fino a qualche momento prima che Clary lo abbracciasse, perché appena lei gli saltò addosso a Simon tornò la strana pulsazione alle orecchie e gli vennero i crampi allo stomaco, tanto da piegarsi in due. "Simon che succede?!" Urlò Clary in preda al panico appoggiandogli una mano sulla spalla. "Niente, tranquilla. Avrò solo un po' di fame, sai è da due giorni che non tocco cibo..." rispose lui tranquizzandola. "Si, hai ragione. Andiamo giù, Izzy ha preparato la colazione." Così dicendo, Clary trascinò Simon in cucina per il polso.

La prima cosa che sentì, fu un forte mal di testa. Alec era sdraiato sul letto di Magnus ed era consapevole del fatto che la sera precedente avesse bevuto, ma non si ricordava né come avesse fatto a finire a casa di Magnus né tanto meno perché era sdraiato affianco a lui mentre dormiva. Cercò di mettersi a sedere, ma il mal di testa glielo impediva. Ora che ci pensava, era la sua prima sbronza. Girò la testa per capire in che situazione si era cacciato, ma vide solo una bottiglia d'acqua e Magnus dormiente. Non aveva avuto occasioni per guardarlo bene. Stava dormendo rannicchiato su un fianco con le braccia sotto la testa e le gambe vicino al petto. Evidentemente la sera prima era disteso perché sul lenzuolo c'erano distribuiti glitter colorati. Si girò dall'altra parte e questa volta si mise a sedere. Notò che anche lui, su parte del petto e del braccio, aveva dei glitter. Non aveva la minima idea di che ore fossero, così decise di guardare sul telefono se non fosse per un piccolo problema: era scarico. "Buongiorno fiorellino" disse magnus strofinandosi gli occhi che da giallo/oro divennero verde/oro. "Ehm, si buongiorno..." rispose Alec imbarazzato "come ci sono arrivato qui?" domandò quest'ultimo "Davvero non ti ricordi niente?" Chiese Magnus ridendo "Ehm... no..." rispose Alec "Peccato.... comunque, ieri sera, hai avuto la brillante idea di andare in giro completamente solo a bere. Oltretutto in un bar malconcio! Per fortuna sono arrivato in tempo prima che bevessi un drink corretto, non so se mi spiego, e ti ho riportato qui." Rispose Magnus alzandosi dal letto e dirigendosi verso la sala. "Oh, beh... grazie" disse Alec cercando inutilmente di nascondere l'imbarazzo "Scusa per ieri, ma potevi anche non disturbarti a venirmi a prendere. Me la sarei cavato benissimo da solo, senza avere bisogno di una badante.... comunque ora devo tornare all'Istituto la spalla non mi fa più male ed è oramai da più giorni che sono qui. In più devo aiutare gli altri." Si spiegò Alec alzandosi, recuperando le sue cose e direzionandosi verso la porta d'ingresso. "È così che mi ripaghi? Ti ho salvato la vita due volte!" Si lamentò lo stregone "Ieri non mi hai salvato la vita, solo hai evitato che mi drogassero... e poi guarda che ti ho ringraziato!" Rispose Alec fermandosi davanti alla porta "se lo dici tu.... e comunque sei in debito con me, ricordatelo!" gli urlò Magnus dalla cucina "ah si? E sentiamo, come dovrei ripagare questo debito?" "Sii creativo Alexander" rispose lo stregone accennando dell'ironia "oh piantala...." sbottò Alec "eh va bene! Scherzi a parte.... ti voglio rivedere." Disse Magnus con voce ferma "cosa?" Chiese Alec pensando di non aver sentito bene "hai capito benissimo, voglio rivederti. E non per delle missioni o per tutto il resto" ripeté Magnus. Alec lo guardò negli occhi, e dopo una breve pausa disse "lo sai che non posso-" "oh si che puoi, solo non lo accetti" lo interruppe Magnus. "Senti devo andare, ok?" Continuò Alec facendo finta di non aver sentito "quindi è un si?" Chiese Magnus speranzoso "eh va bene, va bene!" Rispose Alec. Disse così per toglierselo dai piedi, ma non ci aveva riflettuto in fondo. Una parte di se lo voleva veramente, ma l'altra lo faceva pensare su tutto quello che riguardava la sua vita da shadowhunter: le missioni, la famiglia, la carriera, il clave.... non poteva certo sostenere una relazione, soprattutto con un ragazzo, soprattutto se quel ragazzo fosse un nascosto. Alec scese le scale e uscì in strada. Prese una boccata d'aria, chiuse gli occhi e si passò le mani tra i capelli corvini; dopodiché si direzionò verso l'istituto.

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