Capitolo 6

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Il pomeriggio seguente...

"Possibile che in questa casa non si possa mai riposare ?! Giuro che se è un venditore di qualche prodotto lo trasformo in due tappi per le orecchie e li uso per ottenere il mio meritato riposo !" furono le parole di un Magnus alquanto irritato dalla mancanza di sonno e dal campanello che continuava a suonare. "Chi è ?!" chiese "Magnus siamo noi Jace e Clary, forza smettila di urlare e apri, abbiamo novità!". Magnus non se lo fece ripetere due volte e aprì la porta.
"Ehi, devo ammettere che è carina casa tua quando non è piena di sconosciuti e non c'è bisogno di perdere la voce per farsi sentire dagli altri!" fu il primo commento di Jace appena mise piede nell'appartamento dello stregone. "Caspita, devo dire che tu ed Alec avete la stessa acidità nella voce.... Comunque ora dovrebbe stare bene, anche se vedo che non ti interessi più di tanto, e che se fosse per me potrebbe anche levare le tende" gli rispose Magnus in tono acido guadagnandosi un'occhiataccia da parte di Jace, il quale sembrava sul punto di saltargli al collo prima di essere interrotto da Clary. "Ragazzi smettetela di litigare, è stata una lunga giornata e purtroppo non è ancora finita quindi vedete di darvi una calmata tutti e due. Magnus grazie di tutto e casa tua è davvero accogliente; ma sappi che Jace è stato preoccupato per Alec tutto il tempo. Solo quando Isabelle ci ha detto che le sue condizioni erano stabili è riuscito a calmarsi un po'." "Non che la cosa mi riguardi più di tanto, ma bene!" Disse Magnus chiudendo la porta. "Jace!" Era Alec che aveva sentito delle voci familiari e che si era alzato dal letto per vedere chi fosse. "Alec!" Jace gli andò in contro e lo abbracciò. Alec, da dietro la spalla di Jace, guardò Magnus con la coda dell'occhio e vide che distoglieva lo sguardo come infastidito. "Come stai?" Gli chiese subito Jace "Ehm, si sto bene...." Alec continuava a tenere d'occhio Magnus, come per metterlo alla prova "Voi? L'avete trovata la coppa?" Chiese Alec, sta volta guardando Clary. "Si, l'abbiamo trovata ma in compenso abbiamo perso Simon..." Rispose Jace "Chi?" Chiese Alec "Il mondano, Alec" disse Clary infastidita "Ah già.... Beh, ma come avete fatto a recuperare la coppa?" Alec si sedette sulla poltrona, cercando di nascondere il dolore che la spalla gli procurava. "Siamo andati a cas-" disse Clary "Non l'ho chiesto a te ma a Jace..." La interruppe Alec. "Beh, siamo andati a casa di Clary e abbiamo trovato i tarocchi di sua madre.... Ora abbiamo la carta, basta tirare fuori la coppa. Clary ha avuto un ricordo in cui vedeva la madre mettere la mano dentro una tela sulla quale era disegnata una tazza di te e tirarla fuori; deve aver fatto la stessa cosa. Ha trasmesso la sua capacità a Clary. Insomma, il suo era il nascondiglio perfetto." continuò Jace. "Non sembra poi così difficile" rifletté Alec. Il telefono di Jace squillò. "È Isabelle...pronto Izzy..... Si..... Cosa?!..... No, non puoi..... Si è qui..... D'accordo...." Jace allontanò il telefono e lo passò ad Alec. "Izzy.... Si sto bene.... I vampiri? E come.... No no no, non se ne parla nemmeno.... Io non ho intenzione di-" Jace si riprese il telefono "Izzy, sono Jace, non ti preoccupare.... Si stiamo arrivando" così dicendo chiuse la chiamata. "Scusate, ma non tutti hanno assistito alla chiamata!" Disse Clary. "C'è una buona notizia e due cattive notizie.... La bella è che Isabelle sa dove si trova Simon. La cattiva è che l'hanno preso i vampiri, e per quanto riguarda l'altra cattiva notizia-" "Io non ho intenzione di lasciare mia sorella!" Alec interruppe Jace "Beh, questa è l'altra notizia.... Izzy non vuole che Alec affronti i vampiri nel suo stato" concluse quest'ultimo. "Non potete tenermi rinchiuso qui dentro!" Alec si alzò di colpo. Jace, sospirando, fece un passo in avanti e alzò il braccio per colpire Alec, il quale si difese alzandolo a sua volta. "Aah! Merda!" Esclamò Alec. "Ti faresti solo uccidere Alec, devi stare qui." Puntualizzò Jace. "E da quando dici parolacce??" Chiese Magnus divertito "Solo quando è particolarmente arrabbiato. " gli rispose Jace accennando un sorriso. Poi si rivolse ad Alec: "Ti chiamo se ci sono novità, ok?" Così dicendo, uscì dalla porta con Clary.

'Dove diamine può essere finito ?!' si chiese Isabelle tra se. Da quando Simon è scomparso, la cosa più logica che le era venuta in mente era quella di cercare indizi nell'ultimo luogo in cui l'avevano visto, ovvero il vicolo dove erano stati attaccati. Non trovò niente nel vicolo, ma poi le venne in mente una frase che aveva detto precedentemente a Clary. 'non sapevo che abitassi vicino ad un bar di Vampiri...' "Il bar!" Disse. così decise di andare a fare due chiacchiere con i figli della notte. Entrò sotto gli sguardi di molti vampiri, alcuni impauriti, altri sorpresi e altri ancora ammaliati. Si diresse verso il bancone con la speranza di estorcere qualche informazione al barista. "Ehi, potrei farti qualche domanda ?" gli chiese. "Certo dolcezza, ma prima ho io una domanda per te. Cosa ci fa una Nephilim carina come te in un bar di vampiri ?" le rispose lui appoggiandosi con entrambi i gomiti sul bancone. "Sto cercando un amico e mi chiedevo se tu potessi averlo visto. Un mondano: ragazzo alto, magro, capelli castani un po' ricci. portava degli occhiali." Izzy descrisse Simon al barista il quale, a quella descrizione, si irrigidì. "No, mi dispiace, non ho visto nessuno con questa descrizione; ora scusa ma devo tornare a lavorare". Isabelle capì subito che c'era qualcosa che non andava così decise di abbandonare le buone maniere e prese il ragazzo per il colletto della camicia. lo avvicinò facendolo sbattere contro il bancone. "Ascoltami bene figlio della notte, per me è stata una giornata stressante, io e i miei amici siamo stati attaccati da un demone, uno di loro è stato rapito e hanno quasi fatto fuori mio fratello! Ora, se non vuoi che io sfoghi la mia rabbia sul tuo bel faccno, ti conviene parlare e bada che tutto ciò non può infrangere gli accordi perché quello che è scomparso è un mondano a conoscenza del mondo invisibile. Ora parla o giuro che mi faccio un paio di orecchini con i tuoi canini!" lo minacciò lei. Erano talmente vicini che Isabelle, oltre a vedere il suo riflesso negli occhi neri del ragazzo, poté vedere anche la paura crescergli dentro. "D'accordo! Ma non voglio finire nei casini, sia chiaro! In effetti.... è entrato un ragazzino ieri notte. A quanto mi ricordo la descrizione è quella. Stava seguendo una ragazza e quando se ne stava per andare è stato ammaliato da due vampiri larghi come armadi a due ante e che l'hanno portato via di qui con il loro capo" il ragazzo confessò tutto, ma il più piano possibile per non farsi sentire. Izzy lo guardò con occhi finì per capire se mentiva, e infine gli chiese "dimmi il nome". Il vampiro fece una pausa, si guardò in giro e in fine disse "Raphael Santiago".

"Dannazione!" Disse Alec in tono esasperato sedendosi sulla poltrona "Cos'hai da lamentarti ora, Alexander?" Gli chiese Magnus sedendosi nella poltrona davanti a lui. Aveva l'ennesimo bicchiere in mano. "Niente, solo è un brutto periodo.... Da quando è arrivata Clary tutto sta andando storto nella mia stupida è banale vita! Jace sta perennemente attaccata a lei, ci ha quasi fatti uccidere più volte e continua a bacchettarlo come se fosse sua madre.... Grazie all'angelo ci siete tu ed Izzy-"commentò Alec, ma venne interrotto dallo stregone "Cosa?" "Isabelle! Volevo dire, grazie all'Angelo c'è Isabbelle...." Si corresse subito Alec. Magnus si mise a ridere. Fu una risata compassionevole perché aveva sentito benissimo quello che aveva detto Alec, anche se lui non lo voleva ammettere. Anche Alec sorrise. Sorrise perché aveva capito che Magnus l'aveva sentito e non gli importava. Era l'unica persona che lo accettava per quello che era veramente, ed una delle poche che era a conoscenza del suo segreto. Tranne sua sorella, ovviamente. "Se dici a qualcuno che sono gay, giuro che ti ammazzo!" Disse in fine Alec. "Prometto che non dirò niente a nessuno!" Rispose Magnus guardandolo e sorridendo. "A patto che..." "Ecco, lo sapevo! Voi stregoni volete essere sempre ripagati in qualche modo!" Si lamentò Alec "A patto che bevi qualcosa con me" disse infine Magnus alzandosi dalla poltrona. "Non puoi scegliere un altro mezzo di pagamento?" Gli chiese Alec. "Beh.... O bevi qualcosa con me o dovrò chiederlo a Clary.... Sai, mi sembra una ragazza molto disponibile e...." Disse Magnus rigirandosi il bicchiere tra le mani. "D'accordo, d'accordo! Non c'è bisogno che tu esca con la ragazzina." Disse Alec alzandosi anche lui. "Non avevo dubbi..." Sussurrò Magnus fra se e se. Mentre Alec si toglieva la benda che gli aveva messo Magnus la notte dell'attacco, quest'ultimo aveva versato del liquido viola in un bicchiere che poi avrebbe dato ad Alec. Nel suo invece, continuava ad esserci un liquido giallognolo/arancione. "Beh, a malincuore, direi che potresti rivestirti. La ferita non è guarita del tutto, ma la benda oramai non è necessaria." Disse lo stregone mentre si dirigeva con due bicchieri in mano verso Alec. "Sai, mi piacerebbe molto rimettermi la maglietta, ma qualcuno me l'ha strappata...!" Rispose lui. "Beh, ti conviene farci l'abitudine" disse Magnus alzando un sopracciglio e un angolo della bocca. La faccia di Alec, invece, esprimeva incomprensione. "Sto scherzando, se vuoi ti posso prestare qualcosa ma non garantisco che ti piaccia, conoscendo i vostri gusti cupi..." Così dicendo, Magnus appoggiò i bicchieri su un tavolino e si diresse in camera da letto. Nel frattempo Alec approfittò per guardarsi attorno. L'appartamento era arancione per via del tramonto e le colonne in pietra riflettevano la propria ombra sul pavimento in pietra più scura. Le vetrate nella sala erano enormi e permettevano di vedere la lastra di acqua che gli si proiettava davanti. Ora che lo guardava meglio, l'appartamento di Magnus non era affatto male. "Ecco, questa dovrebbe andare." Magnus tornò dalla camera con una maglietta a maniche corte apparentemente nera. "Magnus.... Non hai qualcosa di più sobrio?" Disse Alec mentre la guardava la girava verso lo stregone. La maglietta era nera con una striscia di arcobaleno sul torace. "Quella o niente!... Ora che ci ripenso.... Ridammi la mia maglietta!" Disse Magnus. Alec sbuffò e se la infilò senza fare altre storie. Magnus riprese i bicchieri e ne porse quello con il liquido viola ad Alec. "Alla sobrietà!" Brindò Magnus. "Non sei molto coerente se brindi con alcool alla sobrietà..." Detto questo Alec picchio il suo bicchiere con quello di Magnus, dopodiché bevve. Appena l'alcol entrò in contatto con la sua lingua, stropicciò la faccia come i bambini quando mangiano del limone. "Non bevi spesso, vero Alexander?" Gli chiese Magnus ridendo. "No per niente!" Rispose, quando gli squillò il telefono. "Pronto.... Izzy! Stai bene? Jace è con te?.... Si lo so che c'è anche Clary..... L'avete trovato?..... D'accordo.... Si, ciao." Così dicendo chiuse la chiamata, guardò Magnus e disse: "Hanno trovato il mondano"

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Spazio autrice

Ciao! Finalmente ecco il 6 capitolo..... Purtroppo ci sono veramente tante cose da scrivere e da raccontare, quindi i capitoli stanno diventando più lunghi del prevosto. Di conseguenza vi pregherei di lasciare un commento dicendo se la lunghezza va bene o ci sono dei problemi.
Ovviamente lasciate anche un voto!
Spero che vi piaccia :)

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