Erano passate oramai tre ore da quando Michael mi aveva lasciato solo in quel parco, e non avevo avuto neanche le forze di tornare a casa.
"Luke che fai qui?" dice una voce familiare, ma non la riconoscevo.
Mi giro e vedo il viso pallido post-sbornia, forse era l'ultima persona che volevo vedere, no quella era Harry.
"Louis." dico con un filo di voce, non sapevo nemmeno se mi aveva sentito.
Si siede accanto a me per poi far incrociare i nostri occhi azzurri ghiaccio.
"Che è successo? perché sei qui da solo?" dice con un filo di preoccupazione.
"Volevo prendere un po' d'aria." dico mentendo spudoratamente.
"iTu perché non sei alla festa?" continuai io senza che lui potesse farmi altre domande.
"Harry mi ha cacciato di casa, era in lacrime e non voleva farsi vedere." disse calando la testa verso la terra bagnata da qualche goccia che era venuta giù prima. Luke si strinse alla giacca che gli aveva lasciato Michael prima di lasciarlo lì da solo a morire dal freddo.
"Mi dispiace Louis. Ti direi di venire da me, ma non è il momento." avevo così paura che Michael potesse trovarsi a casa.
"Sta tranquillo Luke, però se vuoi ti ci posso accompagnare." disse mostrando uno dei suoi sorrisi, uno dei più belli che avessi visto, dopo quello di Michael.
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Eravamo davanti il mio portone e salutai Louis con un sorriso del tutto falso e scesi dalla macchina.
Prima di scoccare l'ultimo giro feci un sospiro ed eccolo li, in tutta la sua bellezza disteso sul divano che guardava la partita di baseball.
"Michael." dissi sottovoce, mi ero pentito di averlo chiamato, così speravo non mi avesse sentito.
"Luke." mi disse di rimando guardandomi e notando la sua giacca indossata da me.
La levai subito e gliela porsi "grazie." dissi solo.
"Oh no, tienila. Sei così bello con le mie cose." disse sorridendo, questo era il sorriso più bello del mondo.
"Io non..non credo tu lo voglia" dissi facendo fatica ad espellere quelle poche parole.
"Luke, sarei stato un egoista a non perdonarti, tu l'hai fatto con me e ora è il mio turno." disse avvicinandosi a me.
"Non ho intenzione di baciarti, quindi non andare fuori dai margini con l'immaginazione, ma adoro sentire il tuo respiro che si unisce con il mio." disse abbracciandomi da dietro e facendo unire la mia schiena perfettamente con il suo petto.
Non avevo detto nulla e Michael capiva il mio imbarazzo, forse perché c'era passato anche lui, così dopo qualche bacio lasciato sulla mia guancia, si sedette sul divano e mi guardò.
"Ti siedi? tanto non allunghi più giraffa." disse ridendo, quella risata era così angelica. La sua risata.
Annui solamente con la testa e mi posizionai sul divano, mantenendo le distanze, pensando ovviamente che non voleva avere un traditore tra i piedi.
"Che fai metti le distanze? Non mordo!" disse scherzando ancora, amavo il modo che usava per levare l'imbarazzo.
"Caro signorino Hemmings, vorrei un po' di coccole da parte del mio ragazzo." disse con tono formale che mi fece lanciare una risatina, una delle più spontanea che avessi mai fatto.
"Sono ancora il tuo ragazzo quindi?" dissi con tutte le forze che mi erano rimaste in corpo, sentivo caldo e poi subito dopo freddo.
"Se vuoi esco di casa e ne vado a cercare un altro" disse facendo spallucce cercando di non ridere.
"Permettiti e ti taglio i capelli Clifford." dissi, sapendo che i suoi capelli erano così importanti per lui e al pensiero risi da solo.
"Che hai da ridere?" chiese dubbioso Michael per poi emettere una risata così soave e leggera.
"Stavo pensando a quanto fosse strano che per te siano così importanti i tuoi capelli" dissi ridendo e mettermi più vicino a lui.
Michael mi strinse sul suo petto "Non sono importanti quanto il mio ragazzo. Sei la mia debolezza Lukey." disse attirandomi ancora di più a se, come se stessi andando via.
"Non vado da nessuna parte" dissi lasciandogli un dolce bacio sulle labbra per poi pentirmene subito.
"Scusa Michael, non..io non volevo." dissi guardando in basso per poi sentire due dita sotto al mio mento che mi invitavano ad alzare lo sguardo e poi sentire le labbra morbide del mio ragazzo sulle mie.
"Non rinuncerei mai ai tuoi baci, te l'ho già detto." disse sorridendo.
Mi accoccolai a lui e tra le sue dolci carezze disse "Appena vedo quel riccio, giuro che la mia faccia sarà l'ultima cosa che vedrà" disse apatico, senza nessun problema.
"Non farlo okay? io..io sono tuo e basta, ma non fargli del male." dissi terrorizzato.
Senza ricevere risposta tra le carezze del mio ragazzo, mi addormentai..era la cosa più bella del mondo.
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"Dio che effetto mi fai Luke." disse lasciando un bacio sulla guancia del piccolo e poi addormentarsi cullando il ragazzo tra le sue braccia.
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Mi sono presa qualche vacanza anche io, me la sono meritata eh :)
Non aggiornerò spesso come facevo prima dato che estate, ma mi impegnerò al massimo.
Vi voglio bene.
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Butterfly. -Muke Clemmings.
FanfictionMolte persone dicono che io sia malato per il mio orientamento sessuale, a volte lo penso anche io ma non posso farci nulla. Fino a pochi anni fa la mia mamma era il mio porto sicuro poi tutto scomparve all'improvviso. Adesso sono solo, non proprio...