Da dove ho preso questo coraggio?

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Era l'1:30 di notte, e c'erano due perfetti sconosciuti in casa mia, forse uno e mezzo.
Già, era passata un'ora e mezza da quando avevo aperto la porta e mi ero ritrovato davanti ad un ragazzo perfetto, nelle sue vesti da liceale ed era così wow.
Nessuno di noi 3 aveva aperto bocca, perché nessuno di noi sapeva cosa volevamo dire.
Io ero tra le braccia di Michael che guardavo fisso Calum ma ero totalmente distratto dal telefono dato che Ashton mi continuava a tartassare per sapere se ero vivo.
Dopo qualche tentativo disperato e aver visto qualche occhiataccia volare tra i due decisi di prendere in mano la situazione, anche se diciamocela tutta Hemmings non sa mai la cosa giusta da fare, dato che era il suo migliore amico Ashton a sistemargli sempre tutti i casini.
"Quindi?" dico alzandomi e guardando prima Michael e poi Calum.
Michael mi risponde quasi subito con un "Non ti interessa principessa."
Lo guardo per poi allontanarmi debolmente e sedermi sulla sedia più lontana.
"No Luke, non era mia intenzione" dice venendo verso la mia direzione.
"È okay, davvero. Adesso, risolvete le vostre cose e poi andate via da qui." dico torturandomi le mani.
Si risiede sul divano per poi rivolersi verso Calum.
"Che c'è Hood?" dice freddo e distaccato.
"Volevo parlare" dice calmo, come se avesse ingerito Tequila Liscia prima di questa conversazione.
"Penso che tu possa ben vedere che io sia impegnato" dice stringendo i pugni.
"Sei impegnato con la principessa Hemmings" dice divertito.
Lo sguardo di Michael è totalmente serio, a differenza del mio che è totalmente
SANTO PANDA.
"Senti Calum, forse è meglio che esci da questa casa, adesso." dico serio e forzato.
"Da dove hai preso tutto questo coraggio Hemmings? sono davvero colpito." dice portandosi una mano al cuore "Ma si, vi lascio in pace. Però Michael quando è il turno di dargliele chiamami." dice ridendo per poi uscire fuori dall'edificio.
"Luke, lasciami spiegare. Sai che io non l'avrei fatto. Sei tutto quello che ho e tutto quello che voglio avere." dice avvicinandosi a me.
"Lo so, forse non lo so davvero però a volte mi dico che è così anche se non lo è." dico guardando altrove.
Mi ritrovo le sue mani sotto il mio mento ad alzare il mio viso ma stavolta non avevo paura avevo solo tanta voglia di baciarlo e non staccarmi mai.
"Sei bellissimo Hemmings" dice guardandomi negli occhi.
Penso di essere preso a fuoco.
"Anche tu lo sei." dico tremando per poi unirci in un dolce bacio ma il telefono fa sobbalzare ad entrambi.
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DA ASHTON:
Sto arrivando.
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Butterfly. -Muke Clemmings.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora