Capitolo 1

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Mutazione
mu·ta·zió·ne/
sostantivo femminile

1. Cambiamento rispetto al quale il concetto di 'variazione' si accompagna a quello di 'sostituzione'.

2. Ciascuno dei due gruppi di versi, uguali per numero, disposizione e rime, che nella ballata precede la volta e nella canzone la sirima.

3. In biologia, qualsiasi modificazione del patrimonio genetico di una cellula, capace o meno di esercitare un'influenza sul fenotipo; se interessa una cellula somatica, essa riguarda unicamente l'individuo colpito ( m . somatica ), se invece interessa una cellula riproduttiva, viene trasmessa ai discendenti ( m. germinale ).

4. In musica, il passaggio da un esacordo all'altro nella solmisazione.
Registri di mutazione (o mutazioni ), l'insieme dei registri dell'organo che producono i suoni armonici del suono fondamentale (ottava, dodicesima, quindicesima, ecc.).

5. In geologia, evoluzione degli stadi susseguentisi nei vari strati geologici.

6. In linguistica, rotazione (nel sign. 3).
Ho imparato a memoria la definizione ormai. Me la ripeto continuamente nella testa. Quale dei sei punti mi rappresenta? Ovviamente il terzo. Ho subito una mutazione al DNA al momento del mio concepimento. A dire il vero fino a tre giorni fa pensavo solo di essere particolare -un mostro, ma pur sempre non troppo diversa dalle persone che mi circondavano-, non pensavo di essere così diversa. Io non sono come gli altri. E la cosa un po' mi spaventa.

Quando ero piccola nessuno si era reso conto di quello che era successo al mio DNA, sembravo una bambina normalissima, che giocava e pensava solo a farsi nuovi amici. Le mie branchie, all'epoca, non si vedevano.

Poi, con il passare del tempo, venivo additata come strana. Da quando Jack, un ragazzo in classe mia si era accorto che avevo dei piccoli taglietti dietro alle orechie, circolavano voci sul fatto che io avessi una malattia strana. Era divertente, certo, perchè non era vero, ma poi la cosa ha iniziato a diventare anche pesante.

Quando alle superiori la mia professoressa di biologia aveva scoperto che molto probabilmente quelle dietro alle mie orecchie erano delle branchie e me lo aveva detto, lì, mi ero sentita un mostro. Così iniziò un mio piccolo periodo di depressione. I miei mi erano stati vicini e mi capivano, poi, però, iniziarono a insistere per farmi vedere da alcuni medici, perché ciò che avevo era davvero inspiegabile.

È qui che entrano in gioco i miei fratelli. Loro hanno avuto il ruolo più importante di tutti, e per questo non sarò loro mai abbastanza grata. Cole e Caine sono gemelli e più grandi di me di due anni e mezzo. Mi proteggevano perché io ero la loro piccola sorellina. Non sono mai stati disgustati da me, anzi a volte facevano battute sulla situazione in cui ero e mi facevano davvero ridere. Scherzavano sul fatto che un giorno mi sarei trasformata in un pesce e la cosa si faceva ancora più divertente quando facevano finta di essere due pescatori. Anche se mi ero ritirata da scuola e avevo messo un muro tra me e il resto del mondo, loro mi erano sempre stati vicini. Come ho già detto prima, sì, i miei genitori mi capivano, ma mai quanto i miei due fratelloni.

Poi tutto è successo all'improvviso: il giorno prima leggevo in veranda tra i miei fratelli, il giorno dopo, sempre tra di loro, ero seduta in macchina. Cioè sono. Sto raggiungendo ora la mia nuova scuola. Ieri è venuto a casa mia un uomo, il preside della scuola in teoria. È venuto a sapere del mio "dono", come aveva detto lui, e mi invitava caldamente -sì, beh, secondo me ha obbligato i miei- a diventare sua studente. La sua è una scuola particolare, lì tutti gli alunni sono mutazioni. Come me. E così ora sono in macchina, tra i miei fratelli che hanno una faccia più triste della mia.

Mia mamma, seduta sul sedile anteriore, sta piangendo da mezz'ora. Mio padre è serio e non ha il coraggio di incrociare il mio sguardo. Sa che io in quella scuola non voglio andarci. Voglio rimanere con Cole e Caine, con mamma e il mio gattino Silver.

Mamma, all'inizio, aveva provato a farmi vedere il lato positivo: "ma tesoro, ti farai nuovi amici! E poi ti verremo a trovare ogni terza domenica del mese! Non è una tragedia!" disse. Poi si mise a piangere. Credo stesse convincendo se stessa, non me.

Comunque non mi interessa un fico secco di farmi nuovi amici, è da due anni che non ne ho e non sono morta.
E poi sto posto è lontanissimo! Uffa.

Cole cerca di tirare su il morale di tutti facendo qualche battuta sconcia, ma non ride nessuno, neanche lui. La verità è che a me mancheranno tutti, e sono certa che a tutti mancherò io.

Non essendo più andata a scuola orami mamma e papà si erano sempre abituati ad avermi intorno. Sospiro ed inizio a mangiarmi le unghie. Mi blocco quando mamma fa un singhiozzo più rumoroso degli altri. Alzo lo sguardo e la vedo. La struttura più grande che io avessi mai visto. La mia nuova scuola. La "Mutations' Academy".

Mutations' Academy (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora