Capitolo 20

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Sento la mano di Aryan sfiorarmi i fianchi.

Oddio sto sudando freddo... e se mi scoprono qui? Posso dire ciao ciao a questa scuola, temo.

«Ho tanta voglia di un dolcetto.» dico per sdrammatizzare un po' e per autotirarmi su di morale.

«Ma ti pare il momento?» mormora lui incredulo.

«Per il cibo è sempre il momento.» rispondo alzando le spalle.

Lo sento soffocare una risatina ed io mi sento già meglio.

Sento le mani del piccione afferrarmi con forza i fianchi. Ma che cazz...? E adesso che cavolo fa? Quasi urlo quando non sento più il pavimento sotto i piedi, ma mi tranquillizzo quando lo sento appoggiarmi sul suo letto. Mi accosta un dito sulle labbra, come per intimarmi di stare zitta, cosa che assolutamente farò. Credo che sia un desiderio di entrambi non farci beccare qui insieme.

Sento sulle gambe il movimento d'aria che causano le sue ali, segno che si è rialzato di nuovo in volo, per poi sentirlo atterrare quasi come una piuma poco più avanti, vicino alla porta in teoria.

Mi distendo sul suo letto, stanca per questa strana nottata. Chissà che ore saranno, è mattina inoltrata di sicuro.

Aryan non fiata, e quasi mi chiedo se sia ancora lì. Sto per alzarmi dal letto quando sento una donna cominciare a parlare pianissimo. La sento a fatica, ma se mi concentro riesco a seguire abbastanza bene il discorso.

«Crede sia stato lui?» sento inizialmente. Capisco che fuori ci sono effettivamente due persone quando una voce bassa e maschile risponde. Parlano così piano che non riesco a dare un volto alle voci, anche se potrei averle già sentite.

«No, non credo sia stato lui, non ho visto cambiamenti comportamentali nella sua cartella clinica».

«E i due ragazzi nuovi? Quella Catherine mi convince poco...». Oddio, stanno parlando di me?

«Non c'è niente di cui preoccuparsi. Non è lei il nostro problema» risponde la voce maschile.

«Piuttosto», continua l'uomo, «novità sul ragazzo scomparso?» dice marcando la parola "scomparso". E questo che vorrebbe dire? Chi cazzo sono questi due pazzi qua fuori? E io che c'entro?

«Ci stiamo lavorando» risponde la donna ridacchiando. Sta RIDENDO? Questa pazza sta ridendo di un ragazzo rapito?

«Bene, sai quel che devi fare. Mi aspetto che la cosa sia chiusa nel giro di due settimane» dice autoritario.

«Sarà fatto signore, me ne assicurerò di persona» afferma lei ubbidiente.

«Ottimo».

Sento che ricominciano a camminare.

«Andiamo, è tutto apposto qui» dice l'uomo.

E così entrambi si avviano, attraversando il corridoio polveroso e percorrendo le scale cigolanti.

Tiro un sospiro di sollievo quando non sento più niente. Aryan accende la luce e si riavvicina a me.

«Tutto ok?» mi chiede con lo sguardo ancora preoccupato e vigile.

«Chi erano?» dico ignorando la sua domanda. Tutto sommato sto bene, ho abbastanza sonno, ma solo questo.

«Cattive persone a quanto pare». Alza gli occhi al cielo. Che fa, mi prende in giro ora?

«Tu lo sai vero?». Incrocio le braccia. Voglio saperlo.

«Lo so, sì».

«E non vuoi dirmelo». Ora faccio anche lo sguardo incazzato, quello che funziona sempre, ma con lui come eccezione a quanto pare.

Mutations' Academy (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora