Capitolo 19

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Chiudo la porta della mia stanza più piano possibile. Il pavimento è freddissimo sotto i miei piedi nudi, ma non mi lascio scoraggiare da così poco.

Tutta la scuola è addormentata, non si sente alcun rumore, solo il mio respiro leggero e il legno che scricchiola mentre mi avvio attraverso il corridoio buio. Non una luce illumina l'ambiente, dando un aria tetra a tutto ciò che ho intorno a me.

Vado addosso a un mobiletto posto attaccato alla parete e per poco non faccio cadere la lampada -spenta- che c'è sopra.

«Cazzo! Cazzo che male!» dico sottovoce. Ho sbattuto il mignolo sulla gamba del tavolo porca miseria!

Grugnisco piano e vado ancora avanti, verso un oblio di oscurità e silenzio.

Neanche i tonfi mi fanno compagnia, cosa che un po' mi rincuora. Posso così andare in giro indisturbata.

Raggiungo le scale e mi fermo. Vado o non vado?

Ora, l'indecisione si fa strada nella mia mente. E se mi scoprono? Ho già rischiato tanto. Insomma, tra le gite segrete al "lago" e le scorribande notturne ne ho già combinate di grosse.

Sospiro, indecisa. Mi gratto la testa e faccio una lista dei pro e dei contro.

Questo non mi porta da nessuna parte e raccogliendo il coraggio necessario e mandando a quel paese -di nuovo- il regolamento, mi avvio su per le scale che mi conducono al quarto piano.

La cosa che noto subito è il leggero strato di polvere che ricopre lo scorrimani della scala in legno. Non viene mai nessuno a pulire questo posto? Bah...

Cammino lentamente cercando di non far cigolare il legno e nel frattempo mi guardo intorno.

Qui, al contrario dei piani sottostanti, le pareti sono ancora ricoperte di affreschi e arazzi, che riesco a notare solo grazie alla fioca luce lunare che entra timidamente da una finestra.

I piani dei dormitori maschili e femminili sono probabilmente stati ritinteggiati e modernizzati, mentre qui sembra ancora di stare nel diciottesimo secolo.

O almeno la polvere sembra non essere stata tolta dall'epoca.

Faccio una smorfia. Chissà quanti ragni ci sono in giro! Possibile che questo piano sia semplicemente disabitato?

Un leggero odore di muffa aleggia nell'aria, che però viene coperto dal profumo del legno antico.

Arrivo all'ultimo gradino e sono ancora circondata dal buio. Forse avrei dovuto portarmi una torcia...

Mi guardo a destra e a sinistra e non vedo altro che oscurità.

Faccio qualche passo verso la finestra a qualche metro da me, l'unico punto appena distinguibile in mezzo a questo mare di tenebra.

Riesco ad avvicinarmi a una parete senza finirci addosso e farmi male. Striscio attaccata ad essa e quasi lancio un urlo quando mi sembra di avere spiaccicato un ragno con il mio piede nudo.

Cerco di pulirlo dai resti dell'animale-che forse non ho neanche toccato, ma meglio essere sicuri- sul pavimento pieno di polvere, facendola alzare.

E starnutisco. Per tre volte. Porca miseria. Un applauso a me che riesco a farmi sgamare sempre e comunque. Accidenti a me!

Mi guardo ripetutamente intorno, un po' in panico e con la speranza di essere ancora sola su questo piano e di non essere stata scoperta, come mi era già capitato una volta.

Le uniche cose che vedo grazie al chiaro di luna sono una parte della parete davanti a me e una seggiola storta buttata a terra.

L'affresco che ricopre il muro è un po' scolorito ma ancora identificabile. Raffigura un uomo mezzo nudo, con addosso solo un telo sulle parti intime sostenuto dalla spalla destra. È in sella a un cavallo bianco imbizzarrito, con la criniera e la coda lunghi e curati e la bocca aperta. Le zampe anteriori sono alzate in modo minaccioso. Davanti al cavallo si trova una ragazza, molto bella e anchessa mezza nuda, con uno dei due seni che spunta dalla veste blu, morbida e sostenuta solo da una corda sui fianchi. Ha i capelli scuri semiraccolti e i piedi nudi. Sembra quasi una dea tentatrice, una dea che seduce il guerriero in sella al cavallo. Il paesaggio è bucolico, con alberi in frutto e cespugli tutt'intorno. Il cielo è sereno e senza nuvole, si vede solo una rondine volare in alto, incurante della scena che avviene metri più in basso rispetto a lei.

Mutations' Academy (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora