VENTISEI

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Luke stentava ancora a crederci. Non era possibile. Il suo pensiero si era rivelato realtà a tutti gli effetti.
Doveva ammettere che Michael era veramente bravo, sia a cantare che a suonare, ma se era venuto lì al provino era soltanto per farlo apposta. Probabilmente si trattava di un altro suo stupidissimo piano che aveva architettato con i suoi amici per prenderlo ancora un po' di mira. Michael doveva aver letto il volantino e, dopo aver riferito la novità agli altri, non soddisfatti di come era andato a finire il loro precedente piano, avevano ben pensato di riprovarci, contando sulle buone capacità di Michael.
Luke avrebbe dovuto seguire la prima proposta di Lorenza, e avrebbe dovuto cacciarlo via da lì. Maledizione alla sua curiosità, agli occhi verdi di Michael, alla sua bellezza, alle reazioni che gli provocava quando era vicino... Insomma, a tante cose. Invece aveva optato per la seconda proposta, e ora doveva pagarne le conseguenze.
Era esploso in una scenata, e chissà cosa avevano pensato Calum ed Ashton. Di certo avrebbe dovuto dar loro una spiegazione alla sua reazione.
Luke finì di camminare nervosamente avanti ed indietro per la sua stanza - dove si era rifugiato - e si lasciò cadere a peso morto sul letto, sbuffando.
Perché doveva essere tutto così complicato?
Proprio in quel momento sentì bussare alla porta, e il suo cuore perse un battito. Michael lo aveva seguito fino in casa, era salito al piano di sopra e aveva capito che quella era la sua stanza dalla finta targhetta automobilistica con scritto "Luke" che era appesa alla porta? Maledetta targhetta, se era veramente Michael la persona che aveva bussato.
<Vattene, Michael! Non voglio parlare con te, e poi non ti é permesso seguirmi fino a qui!> urlò, ancora un po' bollente di rabbia.
<Sono Lorenza, Lukey> gli rispose la ragazza. <Per caso ti va di parlare con qualcuno?>
Lui rifletté un attimo. No, non voleva vedere nessuno in quel momento. <Scusami, Lore, ma preferisco restare da solo, ora. Ti dispiace?>
<Niente affatto. Come preferisci.>
Dopo due secondi, però, l'australiano cambiò idea, e corse fuori dalla sua stanza per richiamare Lorenza. Lei era già a metà delle scale, quando sentì la voce del suo migliore amico, allora fece dietrofront ed entrò nella sua camera, chiudendosi la porta alle spalle.
Luke era seduto a gambe incrociate sul suo letto, appoggiato con la schiena alla tappezzeria bianca e con il naso rivolto verso il soffitto, pensieroso. Lorenza fece lo stesso, accomodandosi sull'altro letto. Guardò calma il ragazzo biondo di fronte a lei, aspettando una sua parola.
<Io...io mi chiedo perché l'ho fatto> disse quindi il ragazzo. <Perché non l'ho cacciato via dal ripostiglio come mi avevi suggerito tu, prima ancora che iniziasse a suonare e vi incantaste tutti? Perché l'ho lasciato fare?>
<Che ci incantasse tutti?> ripeté l'italiana, piuttosto divertita. <E chi é, uno stregone?>
<No, o forse sì, qualcosa di simile. Eravate proprio incantati, come se vi avesse ipnotizzati o se vi avesse fatto non so quale magia.>
<Okay, ma vuoi dirmi che allora solo i ragazzi ed io siamo stati colpiti dal suo incantesimo vudù, mentre tu ne sei stato immune?>
Oh, accidenti. La perspicacia di Lorenza Rossi colpiva ancora, parte prima.
<No, anche io ne sono rimasto sorpreso> ammise l'australiano. <Ma solo perché non me l'aspettavo. Non pensavo che fosse così bravo. Se l'avessi saputo, non sarei qui a rodere di rabbia, dopo aver sentito che volete farlo entrare nella band. Veramente, perché ho lasciato che cantasse quella canzone?>
<Ti ricordi quando mi hai confessato quello che provi per Michael, ed io ti ho detto che credo che la nostra vita, le nostre scelte e quello che ci succede siano determinate da un progetto creato da Qualcuno lassù?> continuò la ragazza. <Bé, io credo che quel Qualcuno, approfittando delle nostre selezioni, abbia fatto in modo che tutti i candidati venissero scartati, per far sì che Michael facesse bella figura ed entrasse nella band. Ed é stato sempre lui a suggerire al tuo cuore di mettere un attimo da parte la rabbia e il dolore e di ascoltare la bravura di Michael. Tutto perché, magari, in questo progetto é scritto che Michael deve fare parte della band, che noi dobbiamo diventare suoi amici, e anche che tra voi due dovrà nascere qualcosa. Può darsi che questa esperienza servirà anche a lui e per il suo futuro, per capire qualcosa o per trovare delle certezze. Chi lo sa.>
Luke però, non sembrava ancora del tutto convinto. <Vorrei poterti credere appieno, Lore, ma temo che quel...quello lì sia venuto qui solo per prendermi ancora un po' in giro. Me lo immagino già ora a casa sua, a farsi due risate con i suoi amici per telefono mentre racconta loro della mia reazione di poco fa.> Tuttavia, notò che Lorenza stava scuotendo la testa. <Perché fai così con la testa?>
<Perché, secondo me, non é come pensi. Se lo hai notato, e credo proprio di sì, per tutta la durata della canzone Michael non ha smesso un secondo di guardarti. Inoltre, i suoi occhi esprimevano un certo dispiacere, e sembrava come se supplicassero perdono o almeno di esser ascoltato. E credimi, almeno che lui non sia un bravissimo attore, non stava mentendo. >
<Ne sei così sicura?>
Lorenza annuì. <Sicurissima. Per non parlare poi di quando Cal gli ha detto che era lui quello che stavamo cercando. Ha sgranato gli occhi per la sorpresa più lui che noi appena ha iniziato a suonare. Secondo me Michael non é venuto qui per prenderti in giro e tanto meno per suonare con noi, ma con l'intenzione di parlare con qualcuno, e questo qualcuno é proprio davanti a me.>
Luke si mordicchiò nervosamente il labbro. E se Lorenza avesse davvero ragione? E se Michael volesse veramente parlargli come gli aveva detto quella mattina? <Lorenza, c'é una cosa che non ti ho fatto sapere. Ti ricordi venerdì mattina, quando mi ero accorto di aver dimenticato di mettere nello zaino il libro di chimica ed ero corso in casa a prenderlo? Quando stavo uscendo, ho incontrato Michael. Lui ha cercato di scambiare qualche parola con me e mi ha detto che voleva vedermi un pomeriggio per parlare, ma io l'ho liquidato dicendogli che non volevo andare da nessuna parte in sua compagnia, perché avevo perso tutta la fiducia in lui.>
<Davvero?> esclamò Lorenza. <Porca zozza, ma allora vedi che é vero?! Lui ha davvero qualcosa da dirti.>
<C'è sempre la remota possibilità che lui sia un bravissimo attore e voglia ancora farmi cadere in qualche suo stupido scherzo.>
La ragazza scrollò la testa. <Anche io quando l'ho visto entrare da quella porta ho subito pensato che volesse soltanto ferirti ancora, e doveva aver proprio una bella faccia da posteriore per presentarsi davanti a te dopo quello che aveva cercato di farti, ma non bisogna giudicare una persona con tanta velocità. Certe volte quando si é in gruppo si segue la massa, ma quando una persona la prendi individualmente é allora che capisci veramente come é. Fidati di me, Lukey, Michael é sincero questa volta.>
<Come fai a capire sempre tutto con un solo sguardo, e ad avere sempre queste pillole di saggezza da insegnarmi?> le domandò Luke, sorridendole.
<Bé, ho avuto qualcuno che le ha insegnate prima a me, queste pillole di saggezza, come dici tu, ed un po é anche quello che penso io. Per il capire sempre tutto, invece, sarà l'intuito femminile. Noi donne molte volte riusciamo a vedere certe cose prima ancora di voi uomini.>
Lorenza ridacchiò, e Luke fece lo stesso.
<Quindi ora cosa dovrei fare, secondo te?> le chiese poi il ragazzo.
<Dovresti andare a parlare con Michael, vedere cosa ha da dirti ed ascoltarlo. E dovresti anche dirgli che saremmo tutti molto contenti se lui entrasse a far parte della band, sempre se se la sente, ovviamente.>
Il diciassettenne spalancò gli occhi come impaurito, e gli parve di sentire nella sua mente una sorta di sirena d'allarme. <Oh, no, Lorenza, ti prego, no! Andrò a parlare con lui, lo ascolterò e mi scuserò per la scenata - ovviamente dopo che si sarà scusato lui per primo -, ma per favore non facciamolo entrare nella band!>
<Lukey, Michael é la nostra unica opportunità. Ha tutti i requisiti, ed é perfetto per essere il nostro chitarrista. Okay, ha quasi ventitré anni, ma chiuderemo un occhio.>
<Questo lo so, purtroppo. Ma non posso vederlo gironzolare intorno a me tutti i giorni dopo la scuola, suonare insieme, cantare le stesse canzoni. Tu riusciresti a lavorare accanto ad una persona che non riesci nemmeno a guardare talmente ce l'hai con lei?>
Questa volta Lorenza trattenne una risatina, e Luke la guardò perplesso.
<E ora cosa ci sarebbe di così divertente?>
<Niente. Ma...tu non vuoi che Michael faccia parte della band perché sei arrabbiato con lui, o perché lui ti piace?>
Oh. Già. Bella domanda, quella. La perspicacia di Lorenza Rossi colpiva ancora, parte seconda. Quale era il vero motivo per cui non voleva ritrovarsi Michael Clifford tra i piedi?
Luke ci rifletté su.
<Entrambi i motivi, credo. Anzi, lo ammetto, più il secondo.> Inutile dire che in quel momento era diventato rosso come un pomodoro. <Nonostante il modo in cui si sia comportato con me, mi accorgo che, rivedendolo, il mio sforzo per dimenticarlo é stato nullo. Michael mi piace ancora. E io dovrei cercare di fare il più possibile per evitarlo e dimenticarlo una volta per tutte. Primo, perché é sbagliato, secondo, perché a lui non piacerà di certo un ragazzo.>
<Luke.> Lorenza lo disse con voce ferma e decisa, come se fosse un ordine e gli stesse ordinando di guardarla negli occhi. Inoltre, non l'aveva chiamato Lukey, come suo solito. <Posso capire quanto tu sia spaventato, ma se quello che provi per Michael é vero, potrai fare tutto quello che vorrai ma non riuscirai a nasconderlo tanto a lungo.>
<Ma io non so ancora se i sentimenti che provo per lui ora li proverò per tutta la vita> obiettò l'australiano.
<Lo so, ed é normale e giusto. Non ci si innamora di una persona così da un giorno all'altro, anche per quanto riguarda i colpi di fulmine. Ci vuole tempo, non ci si può innamorare di qualcuno solo per il suo aspetto esteriore, perché questo non é amore, ma semplice infatuazione. Bisogna conoscersi, pian piano, passo dopo passo. Solo quando capirai che avete qualcosa in comune, ti ritroverai come un deficiente a fissare il cellulare aspettando una sua telefonata, quando non lo vedrai ti mancherà come l'aria che respiri, non potrai fare a meno di lui e ti renderai conto che ami tutti i suoi pregi e i suoi difetti, bé, allora sì che capirai di esserti innamorato veramente.>
Eccola di nuovo: Lorenza Rossi passione filosofa. E come ogni volta Luke restava senza parole e strabiliato. Ammirava molto Lorenza per questo. Era bellissimo avere delle riflessioni e dei sentimenti così profondi, e lo era ancora di più dal momento che non li teneva per sé ma li usava come consigli da elargire in caso di necessità. Luke spera di imparare molto da lei in questi otto mesi di convivenza.
<Calum mi direbbe che leggo troppi romanzi d'amore> terminò Lorenza con una battuta, e Luke sorrise. Poi ritornò seria. <Per il momento, Lukey, quello che devi fare é parlare con Michael. Dopo, quello che dovrà succedere, succederà. Adesso, invece, bisogna che tu dica la verità ad Ashton e Calum.>
Luke si sentì assalire dal panico un'altra volta. <Oh, no, Lorenza. Ai ragazzi no! Non me la sento.>
La ragazza sospirò. <Lukey, loro due sono tuoi amici, proprio come lo sono io. Non raccontargli un sacco di bugie. É meglio che lo sappiano ora anziché tra tre mesi, fidati, altrimenti ne resterebbero molto delusi. E poi, non avere paura di loro. Come ti sei fidato di me, fidati anche di loro. So già che non ti giudicheranno.>
Il diciassettenne era ancora un po' titubante, ma poi ragionò sul fatto che, tutto sommato, Lorenza aveva ragione. Non voleva ferire Ashton e Calum facendo loro pensare che fossero meno importanti di lei per lui. Voleva un mondo di bene a tutti e tre allo stesso modo. E se loro erano veramente suoi amici dovevano volergli bene per quello che era.
<Okay, questa é l'occasione perfetta per dirglielo> disse Luke.
Lorenza gli sorrise. <Ottimo. Allora, vieni. Devono essere giù di sotto. Togliamoci subito questo peso.>
Infatti era così. Dopo aver biascicato qualche scusa imbarazzata a Michael e dopo averlo invitato a tornare a casa sua, dicendogli che gli avrebbero fatto sapere per la band, Calum ed Ashton si erano ritirati in salotto ad aspettare qualche notizia di Luke e magari qualche spiegazione, seduti entrambi sul divano con i gomiti appoggiati sulle ginocchia e lo sguardo verso il televisore. Lorenza avrebbe scattato volentieri una foto, talmente aveva trovato la scena carina e quasi divertente.
Ashton, appena vide entrare Luke in salotto, si alzò subito in piedi. <Luke! Come stai? Tutto bene?> Povero Ash, era in ansia come se Luke fosse svenuto o si fosse sentito male.
<Ci hai fatto preoccupare, fratello. Perché hai reagito così?> gli domandò Calum, con molta cautela.
Prima di rispondere, l'australiano si voltò un secondo verso Lorenza. Lei, con un'occhiata amichevole, lo incoraggiò a parlare. <Ora vi spiegherò tutto, ragazzi> disse, allora.
Ashton si risiedette al suo posto accanto a Calum, Calum si mise più comodo incrociando le gambe a mo' di yoga, e Luke si accomodò con Lorenza sull'altro divanetto. Guardando i suoi amici, il diciassette iniziò a raccontare.
Incominciò dal principio, dicendo che aveva visto Michael per la prima volta appena arrivato a Canterbury, ma tralasciando momentaneamente le famose sensazioni che aveva provato. Poi raccontò dell'incontro nel vicoletto, del sogno che aveva fatto in cui cercava di presentarsi, del loro secondo incontro, questa volta al Warman's Music, e del loro terzo incontro davanti al supermercato dietro a casa, fino a giungere all'amicizia su Facebook, alla chiamata per le ripetizioni e a quel fatidico sabato pomeriggio. Descrisse Michael come un ragazzo cordiale, gentile ed affidabile, e persino un po' spiritoso, perché era quella l'opinione che si era fatto su di lui, prima di scoprire che era tutta una farsa. Non parlò ancora del fatto che lui gli piacesse molto, e tanto meno accennò a quel bacio che avrebbero già potuto scambiarsi.
Ashton e Calum lo ascoltarono con attenzione, e senza intervenire, come aveva sempre fatto Lorenza, e man mano che Luke si avvicinava nella sua narrazione allo stupido gesto di Michael, i loro volti si coprirono di sbalordimento, incredulità e disgusto.
<Quel bastardo figlio di un cane!> esclamò Calum, furioso. <Ma io dico, anche solo come si é permesso di comportarsi in quel modo, prima tanto da amico e poi come un gran bastardo!>
Ashton si sfilò gli occhiali dal naso. <Già. Non avrei mai pensato che fosse il tipo da fare questo genere di scherzi con i suoi amici come un quindicenne scapestrato. Non so, somo senza parole.>
<Sicuramente lui si é presentato ai nostri provini perché faceva tutto parte di un piano> continuò Calum. Era così arrabbiato che per poco ci mancava che avesse gli occhi infuocati. <Il furbo aveva progettato di entrare nella nostra band approfittando delle sue capacità e sicuro che noi non fossimo al corrente di quello che era successo tra Luke e lui, in modo da poter continuare il piano precedente andato in fumo. Deve essere così. Ma tu hai fatto bene a reagire così, Luke, quando gli ho detto che poteva entrare nella band, e hai fatto bene a a dirci tutto. Sono io quello che dovrebbe tenere la bocca chiusa certe volte.>
<Aspetta, anche adesso é meglio che tu chiuda la bocca prima di dire qualcosa di affrettato> lo fermò Lorenza.
<Ma é così! Io non lo voglio nella band uno che si prende gioco dei miei amici.>
Luke si ritrovò senza parole, e persino lusingato, per tutto quell'impeto di rabbia di Calum. Nessuno prima di allora, a parte i suoi genitori e i suoi fratelli, gli aveva voluto così bene da difenderlo come stavano facendo i ragazzi.
<Calum, é l'unico tra tutti quei ventinove candidati che si sono presentati oggi che abbia dimostrato di saper cantare e suonare la chitarra. Ci farebbe molto comodo averlo come quarto membro> lo fece ragionare la ragazza. <Non lo vorresti nella band nemmeno se Lukey gli parlasse, se venisse fuori che c'è stato solo un terribile sbaglio e si chiarissero?>
<Perché Luke dovrebbe parlargli dopo quello che gli ha fatto? Non vorrai per caso convincerlo a fare una cosa del genere?> Il ragazzo dagli occhi color cioccolato guardò prima la ragazza bionda seduta sul divano, che esitò un attimo a rispondergli, e poi il ragazzo dagli occhi chiari seduto accanto a lei, che arrossì e distolse lo sguardo trovando molto interessanti le sue mani.
<Oh, buon Dio! Lorenza Rossi, non ci posso credere! Dimmi che non é così. Ti non hai convinto Luke a parlare con Michael, vero?!>
<Sì, invece. Va bene?> rispose Lorenza. <Anche io all'inizio pensavo che fosse tutto un piano, ma poi, guardando Michael mentre cantava, ho capito che lui non era venuto da noi per prendere in giro con Lukey, ma per parlare con lui seriamente.>
<E cosa saresti tu, una medium? Ma fammi il piacere! Clifford é venuto qui per divertirsi ancora un po' approfittando dell'ingenuità di Luke, e magari, già che c'è, approfitterà anche della nostra amicizia.>
<Basta! Non é il momento di litigare, questo!> li zittì Ashton. <Michael é davvero l'unico ragazzo ad ad avere tutti i requisiti per entrare nella band, e chissà che non se ne intenda un po' più di noi in fatto di musica e riesca ad aiutarci a comporre la musica per le nostre canzoni. Su questo Lorenza ha ragione. Per quanto riguarda il parlargli, invece, credo che spetti a Luke la scelta di farlo o no. Noi siamo suoi amici, ed é giusto che lo aiutiamo e lo consigliamo, ma qui é lui l'unico interessato nella situazione. E parlerà con Michael solo se lo vorrà.>
Luke arrossì ancora di più, un po' in imbarazzo, e decise di intervenire. <Ragazzi, aspettate. Non voglio che ci siano malintesi. Lorenza non mi ha convinto e tanto meno obbligato a parlare con Michael. Mi ha semplicemente detto come la pensava lei, e mi ha consigliato cosa fare. Io sono d'accordo con il concedergli la possibilità di parlarmi e di farlo entrare nella band solo se lui sarà d'accordo.>
Ashton annuì, e gli sorrise rassicurante. <Certo, non avrei sospettato che Lorenza ti avesse costretto a fare qualcosa, tranquillo. C'è solo una cosa, però, che non capisco. Perché quando hai visto entrare Michael da quella porta lo hai lasciato suonare? So che sei timido e non faresti male ad una mosca, ma anche io al tuo posto non avrei resistito a mandarlo a quel paese e a dirgli che ha avuto proprio un bel coraggio a presentarsi davanti a me dopo il modo in cui si era comportato.>
Luke sussultò a quella domanda. Ripensò alle parole di Lorenza di poco prima, e a quello che provava per Michael. Ecco. Era giunto il momento.
<Bé, il motivo é anche... No, il motivo é quello che voglio dirvi da quando sono entrato in questa stanza.> Inghiottì un bel po' di saliva. Poteva farcela. Doveva farcela. Se faticava a dirlo ai suoi amici come avrebbe fatto a dirlo si suoi genitori, se avrebbe dovuto? <Io... Nonostante tutto, Michael mi piace.>
Oh. Ecco, finalmente. L'aveva detto. Evvai! Ora cosa sarebbe successo?
<Bé, anche a noi piaceva come persona> disse Calum. <Prima che ti trattasse in quel modo.>
Luke scosse la testa. <No, Cal. Io intendevo che mi piace...in quel senso.>
Lo scozzese, però, non aveva ancora afferrato il concetto. <In quale senso, scusa? Non capisco.>
Lorenza allora sospirò spazientita. <Come sei tardo di comprendonio, scozzese! Non vedi che Luke sta già facendo uno sforzo enorme per dirvelo? Quello che sta cercando di dire é che Michael gli piace come a me può piacere un ragazzo, o come a te e ad Ash può piacere una ragazza.>
Bé, più diretta e concisa di così si moriva.
Ci fu qualche secondo di silenzio. Ashton stava giocherellando con i suoi occhiali, ma si bloccò quando sentì quelle parole. Calum dilatò gli occhi e spalancò anche un po' la bocca, e finalmente capì. Luke non sapeva bene chi o dove guardare.
<Oh, scusami per prima, Luke> si scusò Calum. <Non sapevo che fossi dell'altra sponda.>
<Non lo sono> si affrettò a precisare l'australiano.
<Ma hai appena detto che ti piace Michael> osservò Ashton.
<Sì, e questo é vero. In tutti i miei diciassette anni di vita, però, non avevo mai trovato che un ragazzo fosse così bello e che io mi sarei sentito così attratto da lui, come faccio invece quando vedo Michael. Ho sempre guardato le ragazze, ed ho sempre pensato che forse un giorno avrei incontrato quella giusta per me, ma mai avrei pensato che mi sarei preso una cotta per un ragazzo.>
<Penso che possa succedere, Luke> intervenne Calum con molta cautela. <Cioè, intendo dire che fino ad un mese da credevi di essere etero ma ora hai scoperto di essere bisessuale. Non sono granché esperto sull'argomento, ma questa é l'età giusta per capire certe cose.>
Luke, tuttavia, non sembrava molto convinto. <Non lo so, Cal. Perché, vedi, se mi piacessero sia i ragazzi che le ragazze, e se vedessi su una rivista nella stessa pagina la foto di una bella ragazza e di un bel ragazzo, dovrei trovarli entrambi attraenti, dovrei pensare che, se potessi, me li farei entrambi... Insomma, tutto questo, credo. Invece davanti alla foto del ragazzo resto impassibile. Penso che sia bello, sì, ma niente di più. Come pensarlo di tuo fratello o del tuo migliore amico.>
<Ma...come può essere possibile che ti piaccia Michael Clifford, allora? Tutto ad un tratto sei diventato gay solo per lui?> gli disse sempre Calum, sul confuso andante.
E prima che Luke potesse balbettare qualcosa, o che Calum ed Ashton aprissero bocca, Lorenza se ne uscì con quel: < Sì>. In questo modo si guadagnò un'occhiata interagisti a da parte dei suoi tre amici.
<Sì, direi che é proprio così. Può sembrare insolito, ma Luke non é gay, e forse nemmeno bisessuale. Lo é solo per Michael, però.>
Calum la guardò a bocca aperta. <Cioè, aspetta...tu staresti dando ragione a quest'ipotesi?! Credi davvero che le cose stiamo veramente così, e che Luke non sia semplicemente bisessuale?>
<Io credo alle parole di Luke, ovvero che a lui non verrebbe voglia di baciare la foto di Leonardo DiCaprio o di chissà quale personaggio maschile come invece farei io. A lui verrebbe solo voglia di baciare Michael Clifford. Ma forse tu non credi ad un tuo amico?>
<Tutt'altro. Io credo a quello che dice Luke, solo che la cosa mi pare così strana. Magari adesso gli sembra di non essere attratto da nessun altro ragazzo, ma chi lo sa, può darsi che tra un mese cambi qualcosa.>
<Non hai tutti i torti a dire può sembrare strano, Cal, ma io, invece, dico che quel qualcosa che intendi tu non cambierà affatto. E ripeto: Luke non é bisessuale, così come io mi chiamo Lorenza Rossi.> Fece una pausa, in cui notò che Calum esclamò un "bah", ancora molto scettico. <Sapete una cosa?> buttò poi lì la ragazza. <C'è un modo per dimostrare a tutti gli effetti se é davvero così.> Quindi si alzò dal divano e si diresse verso la sua camera. Un paio di minuti dopo riapparve in salotto con una pila di riviste sotto braccio. Le fece cadere sul tappeto con un tonfo, e si accomodò a gambe incrociate davanti a quel malloppo.
<Luke, ti dispiace sederti qui davanti a me? Non dovremmo metterci tanto> disse dunque al suo amico.
<Hai intenzione di farmi fare uno di quei test che ci sono su Cosmopolitan e che piacciono tanto a voi ragazze?> le chiese l'australiano.
<No, nessun test. Però forse in questo modo avremo delle certezze, e qualcuno crederà una volta per tutte alle nostre parole.> Agguantò una rivista e nel frattempo lanciò un'occhiata a Calum, che fece finta di niente e continuò a guardare cosa lei stesse facendo.
Luke, sebbene un po' perplesso, di alzò dal divano e fece come gli aveva detto la sua migliore amica. L'esperimento praticamente consisteva nel mostrare al povero malcapitato scelto come cavia due foto allo stesso tempo, ritraenti ciascuna un uomo e una donna appartenenti al mondo dello spettacolo, o comunque dei modelli, e lui avrebbe dovuto guardarle bene per tutto il tempo che gli sarebbe servito per poi fare sapere ai tre "scienziati" chi aveva trovato più attraente tra i due. O lui, o lei, oppure entrambi.
<Questa mi sa tanto di un'idea bizzarra che si rivelerà una bidonata> commentò ovviamente Calum, ma Lorenza lo mise a tacere dicendogli che poteva confermare l'efficacia della tecnica, visto che l'aveva già messa in pratica quando dovette aiutare la sua migliore amica a capire se i ragazzi le piacevano ancora oppure no.
A quel punto Luke accettò quella strana proposta e iniziarono tutto.
Passarono circa mezz'ora dietro a questa specie di esperimento, Lorenza a mostrare foto a Luke e Luke a riferire la sua preferenza, che tutte le volte risultò essere a favore delle donne e mai degli uomini. Esattamente come avevano espresso poco prima Luke e Lorenza.
<Abbiamo quasi finito?> chiese il diciassettenne ad un certo punto, in tono un po' scocciato. Lui era venuto giù con la pura e semplice intenzione di dire tutto ai suoi amici, non di discutere per ore sul suo confuso orientamento sessuale.
<Sì, manca solo una coppia e poi ti lasciamo in pace> gli risposte Lorenza. Per concludere tutto ed essere certi al 100%, bisognava fare ancora un tentativo.
L'italiana sfogliò un'ennesima rivista alla ricerca della foto di chissà chi e, quando la trovò, afferrò il suo iPhone e ci smanettò un po'. <Ecco, questa é la foto di Katy Perry.> E gli tese la rivista.
Calum si illuminò all'istante come una lampadina. <Uh, Santissimi Numi, lei sì che é la mia donna ideale. É così dannatamente sexy! Se stessi giocando in una partita di calcio e lei passasse a pochi metri di distanza da me, non esiterei un istante a lasciare il campo e a correrle dietro, anche se stessi giocando con il Manchester United o se stessi per segnare un rigore. Lorenza, puoi far vedere a Luke tutte le foto che vuoi degli uomini più belli del mondo, ma con il viso di Katy sotto il naso sono più che convinto che sceglierà lei. Mi ci gioco 10 sterline.>
Ashton e Lorenza trattennero una risatina mentre Luke sorrise. <Chi é lui, invece?> chiese poi alla sua migliore amica.
L'italiana assunse un'aria seria e gli avvicinò il suo cellulare. <Michael Clifford.>
Calum ed Ashton sussultarono leggermente per la sorpresa, poi si voltarono verso Luke trattenendo il respiro, aspettando con curiosità la sua scelta.
Luke arrossì come suo solito al sentire pronunciare quel nome, ed allungò una mano un po' tremolante prendendo il cellulare di Lorenza, sotto gli occhi curiosi dei suoi amici.
Guardo prima la foto di Katy, studiandola un po'. Era molto bella, e avrebbe avuto tutti i requisiti per vincere il round. Poi guardò la foto di Michael che Lorenza aveva pescato dal suo profilo Facebook. Era la sua immagine di profilo, la stessa che lui stesso aveva tanto ammirato in precedenza. E anche questa volta non poté fare a meno di ammirarla estasiato.
Quegli occhi verdi, che avrebbe fissato all'infinito, perché non si sarebbe mai stancato di farlo. Quella labbra carnose, che moriva dalla voglia di unire alle sue in un dolce, romantico bacio. Quelle guance, che desiderava accarezzare. Quei capelli scompigliati, in cui voleva passare le mani durante un lungo bacio. E poi quella pelle candida, quel sorriso, la sua voce quando parlava e quando cantava, la sua risata. Il modo in cui gli rivolgeva la parola, il modo in cui scherzava, il fatto che si ricordasse che lo aveva scambiato per un maniaco durante il loro primo incontro.
Per Luke tutto era attraente in Michael Clifford, e questo tutto lo attirava inevitabilmente come una calamita.
<Katy é bellissima> incominciò a dire, <e io sceglierei lei senza esitazioni...però Michael é speciale. Non so cosa mi faccia ogni volta che lo vedo o gli sono vicino. Michael... É semplicemente Michael. Calum, non mi ammazzare, ma io scelgo lui.>
Lo scozzese lo guardò con gli occhi spalancati e la bocca aperta per lo stupore, chiedendosi se aveva sentito bene o no, mentre Ashton sorrise divertito per la reazione del moro. Lorenza, invece, rivolse all'australiano il suo solito sorriso amichevole, sicura già dall'inizio che sarebbe stato così. Poi, si voltò verso Calum, sfoderando il suo migliore sorriso soddisfatto. <Ora credi alle nostre parole, scozzese?>
Lui esitò un istante, sbatté un po' le palpebre, e alla fine alzò i palmi in segno di arresa. <Okay. Vi credo a tutti gli effetti. Credo che Luke non sia gay e che stranamente non sia nemmeno bisesex, ma lo é solo per Michael Clifford. Credo anche che abbia proprio una gran bella cotta, di quelle colossali, per preferire Clifford a Katy Perry.>
Luke arrossì di nuovo, in imbarazzo.
<Bé, ora che abbiamo finito con questa sceneggiata e che Cal ha smesso di fare il San Tommaso, sarebbe meglio che passassimo alle cose serie> propose Ashton. <Abbiamo discusso per più di mezz'ora se Luke fosse bisessuale o no, ed abbiamo tralasciato ciò che forse lui voleva sentire dire da noi, ovvero come la pensiamo. Luke, io ti posso dire che, sia che a te piacciano solo le ragazze o solo i ragazzi, sia che a te piacciano entrambi o anche che tu preferisca le ragazze ma ti sei inspiegabilmente preso una cotta per un ragazzo, bé, sappi che questo per me non cambia niente. Tu sei sempre mio amico. Ti do la mia parola.>
A quel punto diede una leggera gomitata a Calum. <Non é vero?>
<Eh? Ah, sì.> Il moro si schiarì la voce e si fece serio. <Anche per me vale quello che ha detto Ash, Luke. Tu rimani sempre uno dei miei migliori amici, insieme a questo quattrocchi americano che crede di non essere bello, e anche a questa bionda italiana molto loquace ed intraprendente, nonostante sembriamo sempre come cane e fatto.> Ridacchiarono tutti e quattro. <Inoltre, sappi che noi tre ti staremo vicini, e se avrai bisogno, ti aiuteremo a conquistare il principe azzurro. Non sarà poi così tanto diverso dal rimorchiare una bella pollastra, penso, e ti prometto che non faremo casini.> Allora si portò una mano sul cuore prima di esclamare: <Parola di lupetto!>
<Facevi parte degli scout?> si incuriosì Lorenza.
<Bé, quando ero più piccolo, sì. Non era così male. Ti divertivi, e imparavi anche a cavartela in mezzo alla natura o in certe situazioni.>
<Avrei voluto vederti nelle vesti di lupetto> ridacchiò sempre l'italiana. <Con i pantaloncini di velluto e il foulard intorno al collo, a piantare tende insieme a Qui, Quo e Qua e a salutare sull'attenti il Gran Mogol.>
Luke rise divertito a quella battuta, l'aveva trovata carina. <Siete così fantastici, ragazzi. Sapete passare dall'essere seri, al fare battute stupide, dal bisticciare di nuovo e poi subito dopo ridere e scherzare ancora. All'inizio avevo un po' paura a dirvi tutto, ad aprirmi con voi. Fino ad oggi l'unico a sapere tutto questo era Lorenza, voi siete i primi a cui lo dico. Temevo che mi avreste preso in giro, che mi avreste giudicato, che l'amicizia che avevamo instaurato si sarebbe rovinata. Non perché non mi fido di voi, ma semplicemente perché avevo paura e mi vergognavo. Grazie a Dio, é successo tutto il contrario. Grazie ragazzi, per la vostra amici amicizia e il vostro appoggio.>
<Non devi ringraziarci,  Luke. É tipico dei veri amici comportarsi così> gli sorrise Ashton.
L'australiano si sentì invadere da un'immensa felicità, non sapeva se fosse più perché ai ragazzi stava bene che a lui piacesse un ragazzo o perché Ashton aveva definito lui, Calum e Lorenza dei veri amici. <Sono molto felice di avervi incontrato.>
<E noi siamo molto felici di avere incontrato te, Lukey> gli disse Lorenza, anche a nome dei ragazzi.
<Bé, gente, mi dispiace interrompere questo momento strappalacrime tra amici, ma sarebbe anche ora di riempire lo stomaco. É da oggi a pranzo che non tocco cibo> fece loro notare Calum.
Ashton ridacchiò. <Ottima idea. Così dopo cena ci resta ancora del tempo per andare a dire a Michael che può fare parte della band. Prima glielo diciamo, meglio é. In questo modo, se lui accetta, potremmo incominciare a provare già da domani pomeriggio.>
<Oppure può andare da lui solo il nostro Luke. Gli comunicherà la notizia, ma nel frattempo potranno chiarirsi e passeranno del tempo da soli. Noi saremmo solo d'impiccio> ammiccò Calum. Luke divenne rosso come un pomodoro per l'ennesima volta. <Pero, amico, se quell'inglesino osa di nuovo ferirti con i suoi scherzi, questa volta vado veramente da lui e gli taglio i gioielli di famiglia.>
<Aspetta prima di passare all'azione. Lascia che lo intorpidisca prima io con la mia speciale mossa di autodifesa. Credimi, funziona> intervenne Lorenza.
< Bé, io non vorrei essere violento, ma se volete una mano...> concluse Ashton.
Luke guardò i suoi amici un tantino spaventato. <Ma state dicendo sul serio? Volete davvero fargli del male se farà lo stronzo?>
Calum scoppiò a ridere. <Ma no! Siamo dei bravi ragazzi, non passeremo mai alla violenza. Ma alle parole, sì. Quando ci vuole, ci vuole.>
Luke si sentì subito più sollevato ma roteò lo stesso gli occhi, per poi mettersi a ridere con i suoi amici mentre uscirono dal salotto e si avviarono verso la cucina.
Proprio in quel momento Lisa uscì dalla sua stanza, in pigiama e vestaglia di flanella. <Ragazzi, ma siete qui? Io penavo che foste ancora fuori nel ripostiglio. Ma quando siete rientrati?>
<Più o meno più di mezz'ora fa> le rispose Ashton. <Davvero non ci hai sentito parlare?>
La donna scosse la testa. <Eppure ero in camera. Però ero davanti al computer, quindi ero tropo concentrata su quello che stavo facendo.>
<E cosa stavi facendo di bello> le chiese l'italiana, puramente per curiosità.
< Ah... Stavo parlando via Skype con un mai cugina che vive a Manchester. E per sentire meglio avevo indossato le cuffie> balbettò lei, mentre un timido rossore iniziava a comparire sulle sue guance e che purtroppo non sfuggì agli occhi attenti di Lorenza. La ragazza fece però finta di niente e pronunciò un: <Ahh, capito.>
A quel punto Lisa andò a riempirsi una tazza con del té caldo e poi si rintano nuovamente in camera sua.
<Se fosse entrato un ladro, avrebbe potuto rubare la refurtiva con calma e prepararsi addirittura un té, perché tanto Lisa non avrebbe sentito niente> scherzo sotto voce Calum entrando in cucina, prova cado un attacco di ridarella ad Ashton.
Luke affianco Lorenza. <non le credi, vero?>
<Nooo! Mi dispiace per lei, ma ha sbagliato per soma a cui raccontare bugie. Magari era intenta a chattare con qualcuno su un sito di incontri, alla ricerca del principe azzurro. Quello é il classico imbarazzo di una donna quando le piace un uomo.>
<Io continuo a pensare che la vedrei bene con Thomas Boone.>
<Anche io. Entrambi maniaci dell'ordine, lui del giardinaggio e lei del pulito. Peccato che non vadano d'accordo.>
<Bé, anche tu e Cal vi punzecchiate di continuo> se ne uscì Luke con quell'osservazione. <Però ho scoperto che avete qualcosa in comune, ovvero che entrambi volete un mondo di bene ai vostri amici e fareste qualsiasi cosa per loro, per difenderlo e vederli felici.>
Lorenza lo guardò come se avesse detto la castroneria più grande mai stata detta in precedenza. <Io e lo scozzese dalle sembianze di un asiatico?! Insieme?!> Scoppiò in una risatina isterica. <Oh, Lukey, questa era davvero bella. Sei così divertente quando vuoi! Dovresti farci ridere più spesso.> Detto questo gli diede una piccola pacca sulla spalla e sgattaiolò in fretta in cucina.
Le labbra di a Luke si schiusero in un sorriso divertito. "Mia cara Lorenza, amica mia, credo proprio che, purtroppo, anche tu hai sbagliato persona a cui dire bugie" pensò il diciassettenne. "Vivendo insieme a te, ho imparato dalla maestra, modestamente."
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SPAZIO AUTRICE
Ce l'ho fatta, people!!!! Guardate che brava! Ho fatto i triplici salti mortali, tra valigie da preparare, mia mamma che é già paranoica di suo ma che lo diventa ancora di più quando dobbiamo partire, e con gli occhi che mi bruciano perché ho portato gli occhiali dall'ottico, ma volevo aggiornare questa storia SOLO PER VOI (😂😂😂) prima di partire per la Francia. Quando ritornerò vi farò leggere il prossimo capitolo, con i muke!!!' 😍
Devo correre, ora, scusatemi!!!
MGCheart , anche questo capitolo é per te, e per la tua Pallina ❤️e anche per mukeakalife , che pensò vedrà questo aggiornamento a settembre ma Vabbé. Buona vacanza, Vic!!!! 😘😘
Ciao, people!! A presto!!!

Solo Per Te (Muke)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora