POV KatnissSono scappata dritta a casa mia. Non voglio vedere nessuno. Chissà come ci sarà rimasto male Gale!
Sono andata via così, senza nemmeno dargli una spiegazione. Ma cosa potevo dirgli? Nemmeno io so perché l'ho baciato. Credo che sia collegato al modo in cui mi ha trattata Peeta.
Mi sembra di essere tornata nel Distretto 2 quando, dopo che Peeta era tornato depistato, avevo rinunciato a lui e mi ero buttata fra le braccia di Gale.
Ma Peeta non sta più male come all'epoca. In questi due mesi che abbiamo trascorso insieme ha avuto pochi episodi e durante nessuno di questi momenti mi ha mai aggredita o mi ha mai detto cose cattive come oggi. Credo dipenda molto dalla presenza di Gale qui. So che non è colpa sua ma sono arrabbiata con lui per le cose che mi ha detto.
Questo però non è un buon motivo per baciare Gale. Sempre se l'ho fatto perché ero arrabbiata con Peeta. E se l'ho fatto perché è lui che amo? È lui che voglio? E allora perché sono scappata via così? Perché c'è una parte di me che sentiva che quel bacio fosse sbagliato?
Non ci capisco niente! La presenza di Gale qui complica tutto!
Ero riuscita a trovare un mio equilibrio grazie a Peeta. Mi ha aiutata ad andare avanti. Mi ha protetta dai miei incubi. Anche se non riuscirò mai a cancellare tutto il dolore che mi porto dietro ogni giorno, è grazie a lui se sto meglio. E io come lo ripago? Scappando mentre sta male e ha dei flashback. Arrabbiandomi con lui. Sono egoista. È questa la verità. Penso solo a me stessa e non a lui che ne ha passate molte più di me.
Devo vedere come sta. Non mi importa se mi aggredisce di nuovo. Devo aiutarlo. È il minimo che gli devo.Busso alla sua porta in maniera esitante. Non so quello che mi aspetta e non sono più convinta che sia una buona idea. La porta si apre lentamente. Peeta è sorpreso di vedermi ma non ha più lo sguardo oscurato dai ricordi depistati. È sempre il suo bellissimo sguardo anche se carico di tristezza.
- Katniss -
- Posso entrare?-
- Certo, entra- dice scostandosi dalla porta e facendomi passare.
Ci dirigiamo nel salone dove mi siedo sul divano mentre lui si accomoda su una poltrona di fronte a me. Non vuole sedermi accanto. È la prima cosa che registro.
- Come stai?- chiedo. Non so se sia la domanda più opportuna ma è l'unica cosa che mi viene in mente.
- Meglio. Grazie –
Non credo sia in vena di parlare. Forse dovrei andare via.
- Senti Katniss- mi dice guardandomi negli occhi e io scorgo ancora la profonda tristezza che li abita – mi dispiace davvero per le cose che ti ho detto. Non sono riuscito a controllare i miei ricordi modificati. Ti ho detto delle cose orribili e me ne rammarico –
- Peeta non è colpa tua. Non puoi controllarli. So che non era il vero Peeta a parlare non devi scusarti di niente – dico appoggiando una mano sulla sua.
Peeta si sofferma a guardare intensamente le nostre mani l'una sull'altra. Lo sento respirare più profondamente come se volesse dirmi qualcosa ma non ci riesca.
- Sai Katniss, da quando è tornato Gale non mi riconosco più. Pensavo di avere fatto molti progressi con i miei flashback ma la sua presenza mi ha portato a galla molti ricordi modificati. Cose che mi avevano fatto credere a Capitol, molte immagini modificate di voi due –
- Mi spiace Peeta. Io non ti ho di certo aiutato passando del tempo con lui e facendolo rimanere a dormire a casa mia. Ma ti assicuro che l'ho fatto solo perché era molto tardi e lui non sapeva dove andare. Ci siamo messi a parlare ed è volato via il tempo. Ha dormito sul divano – non riesco a non far trasparire dalla mia voce il senso di colpa che pesa dentro di me. Un senso di colpa che sospetto essere più legato al bacio che ho dato a Gale che alla notte che lui ha passato da me.
- Non devi giustificarti con me Katniss. Io e te non stiamo assieme. Ho sempre saputo che fra te e Gale ci fosse qualcosa che andava al di là dell'amicizia. Come ho sempre saputo che tu non hai mai provato per me quello che provavi per lui –
Questa cosa mi colpisce dritto nel petto. Non è così. Io ho sempre provato qualcosa per Peeta. Non so cosa precisamente ma so che è qualcosa di molto intenso.
- Peeta– è tutto ciò che dico. Perché non riesco mai a trovare le parole giuste? Il problema è che neanche io so cosa dire.
- Katniss. Tu ami Gale. Vero o falso?-
La sua domanda mi spiazza. Cosa? Io non lo so! So solo che tengo sia a lui che a Peeta.
- Ecco, io ...- balbetto e poi rimango in silenzio.
- Lascia stare. Scusa non avrei dovuto chiedertelo – dice scuotendo la testa.
Io non so davvero cosa dire. Non riescono ad uscirmi le parole. Peeta mi guarda aspettando che sia io a dire qualcosa ma non lo faccio. Sono inutile.
Peeta si alza e si dirige verso la cucina. Quando rientra ha in mano un cestino.
- Queste le ho preparate per te. Tienile –
Io mi alzo e prendo il cestino. Ci sono le focaccine al formaggio e non so per quale motivo mi viene da piangere.
- Forse ora è meglio se vai a casa. Vorrei restare un po' solo-
Non mi sta cacciando come prima mi sta solo chiedendo di dargli spazio e l'unica cosa che posso fare è concederglielo.
Peeta mi accompagna alla porta ma prima di aprirla si avvicina a me, mettendo le sue mani sulle mie spalle. Mi sta guardando negli occhi con un'intensità perforante quasi volesse imparare a memoria il mio viso. Poi lentamente fa salire le sue mani sul mio collo e poi sul mio volto. Questo semplice gesto fa esplodere in me tanti piccoli brividi che partono dal punto in cui le sue mani hanno toccato la mia pelle e si irradiano in tutto il corpo. Peeta si avvicina lentamente al mio viso e appoggia la sua fronte alla mia. Il suo sguardo così intenso mi rapisce totalmente, sento un fuoco nascere dentro di me.
- Katniss – sospira piano. Il mio nome pronunciato dalle sue labbra assume un suono dolce, quasi sensuale. Mi fermo ad osservare le sue labbra, così piene, morbide e che tante volte ho baciato. Ne sono attratta come la Terra al Sole.
Sembra tutto immobile intorno a noi, quasi come se il tempo si fosse fermato.
Peeta si allontana dolcemente da me ma non troppo e proprio quando penso e desidero ardentemente che stia per baciare le mie labbra, lui lascia un profondo e caloroso bacio sulla mia fronte. Sono delusa dal fatto che non mi abbia baciato. Mi sento privata di qualcosa.
- Ciao Katniss – mi dice allontanandosi definitivamente da me.
- Vieni a cena stasera?- chiedo quasi con disperazione. Questo suo brusco allontanamento ha lasciato in me un vuoto così intenso che mi sembra quasi di precipitare in un baratro.
- Stasera no – risponde tristemente.
Io vorrei controbattere ma non lo faccio. Lascio la sua casa con una profonda tristezza. Provo la stessa sensazione che ho provato sulla spiaggia quando ho salutato Peeta e poi non l'ho rivisto più per mesi.
STAI LEGGENDO
A Love In District 12
FanfictionSopravvissuti alle molteplici sfide e torture che il destino ha posto lungo il loro cammino, Peeta e Katniss tornano nel distretto Dodici dove desolazione e silenzio regnano incontrastati. Lo sfarzo che precedentemente ha colmato le loro vite, lent...