Carlotta's pov
La suoneria del mio cellulare,che suonava ininterrottamente sul mio comodino,mi sveglió.Mi pentii immensamente di non averlo spento la sera prima.
Aprii lentamente gli occhi.
Non avevo idea di che ore fossero o di quanto avessi dormito.
A dire il vero,non mi importava piú di nulla.Lentamente mi misi a sedere sul letto.
Sarei rimasta a dormire tutto il giorno,ma non potevo.
Cosí mi alzai e raggiunsi il salotto.Trovai Marco e Beatrice ad aspettarmi.
"Buongiorno,dormigliona." disse Beatrice,sorridendomi.
"Buongiorno." risposi,fredda.
Apprezzai il suo tentativo di fare finta che non fosse successo nulla,ma purtroppo le cose non stavano in quel modo.
Il ragazzo che amavo con tutta me stessa mi aveva tradita,e il dolore che provavo era cosí forte che per un momento ebbi paura mi potesse divorare.
A quel punto Beatrice si alzó e mi si avvicinó.
"Senti Carlotta...so quanto sia brutta la tua situazione e quanto tu ne soffra ma...che ne dici di uscire a fare un giro in cittá con me e Marco? Potrebbe aiutarti a distrarti e..."
"Grazie per l'interessamento Bea,ma oggi non ho la minima voglia di uscire di casa." dissi.
"Carlotta...stare in casa da sola a non fare nulla non ti aiuterá a superare tutto questo." mi disse.
"Bea,sono in grado di badare a me stessa e di decidere cosa è meglio per me." dissi.
Mi dispiaceva comportami in quel modo con lei.
Stava solo cercando di aiutarmi.
Ma in quel momento avevo solamente bisogno di isolarmi dal mondo.
"Come vuoi..." disse.
Nel suo tono colsi una punta di delusione.
A quel punto prese le sue cose e,seguita da Marco,uscí di casa.
Mi sedetti sul divano,sospirando.
La veritá è che non volevo che i miei problemi diventassero anche i suoi.
Stava vivendo un momento meraviglioso con Marco ed io ero tanto felice per lei.
L'ultima cosa che volevo era rovinare quella felicitá.
Rimasi lí ferma,a fissare il muro,per un tempo che mi sembró interminabile.
Non mi riconoscevo piú.
Non avrei mai pensato che sarebbe stato cosí difficile e,invece,ogni minuto che passava era sempre peggio.
Il dolore che sentivo nel petto aumentava sempre di piú,fin quasi a togliermi il respiro.
Era come se mi avessero trafitto con un coltello.
Non ero sicura che sarei riuscita a ricucire quella ferita,nemmeno con l'aiuto di Beatrice.
Ad un certo punto il campanello di casa suonó,risvegliandomi dai miei pensieri.
Subito andai nel panico.
Ero in condizioni a dir poco inaccettabili.
La sera prima ero andata a letto senza nemmeno cambiarmi,quindi avevo ancora addosso i vestiti del giorno prima che oramai erano tutti spiegazzati,il trucco era colato su tutto il viso e i capelli andavano ovunque fuorchè al loro posto.
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