Carlotta's pov
Le lacrime continuavano a rigarmi il viso e non accennavano a smettere,mentre camminavo senza meta per le strade di Milano.Mi sembravo una pazza,mentre imboccavo strade totalmente a caso.
Non ero arrabbiata con Marco,anzi.
Lui aveva avuto totalmente ragione nel cacciarmi via.Avevo portato in casa il ragazzo che aveva quasi distrutto la sua vita e quella di Beatrice.
Mi sentivo a pezzi.
Avevo lasciato che i miei sentimenti verso Riccardo avessero la meglio e ho messo da parte tutto il resto.
Persino il bene che volevo a Beatrice.
Sospirai,e mi resi conto che dovevo mettere un punto a quella storia,assolutamente.
Non potevo negare di essere ancora innamorata di lui,ma dovevo mettere fine al nostro rapporto.
In quell'ultimo periodo aveva dimostrato di non essere il ragazzo per me e di non essere in grado di amarmi fino in fondo.
Prima il tradimento,poi tutto il resto.
Se fossi stata con lui,avrei solo sofferto.
Improvvisamente mi tornó in mente Davide.
Il caro e dolce Davide.
Dopo la sera in cui Riccardo mi aveva portata via,non ci eravamo piú sentiti.
Sicuramente Marco aveva provveduto a riferirgli ció che era successo,ma io non l'avevo ancora fatto personalmente.
Nonostante tutto ció che era successo,in quei giorni avevo riflettuto molto ed ero arrivata alla conclusione che lui non era il ragazzo adatto a me.
Sicuramente era il prototipo di ragazzo ideale.
Bello,talentuoso,gentile ed incredibilmente dolce.Ma non era proprio il tipo di ragazzo per me.
Quella sera ero uscita con lui con l'intento di farmi un nuovo amico,di trovare qualcuno con cui sfogarmi e che mi capisse.
Non cercavo altro.
Smisi di caricare la mia mente di pensieri ed entrai nel primo bar che trovai lungo la strada.
Avevo camminato talmente veloce che mi facevano male le caviglie e avevo bisogno di sedermi:
Mi sedetti ed ordinai un drink alcolico di cui non ricordo il nome.
Non avevo nessuna intenzione di ubriacarmi,ma un po' di alcool mi avrebbe sicuramente fatto bene.
Forse avrebbe allontanato almeno una parte di tutti i pensieri che affollavano la mia mente.
Stavo bevendo in pace quando il mio telefono suonó.
Lo presi e subito capii che era mia madre.
Pensai bene se rispondere o meno.
In quel momento,era proprio l'ultima persona che avrei voluto sentire.
Alla fine cedetti.
"Pronto mamma?" risposi,controvoglia.
"Ciao tesoro,come stai?" mi chiese.
Sospirai.
"Tutto bene." dissi.
"Cosa stai facendo?" mi chiese.
Me lo sentivo,stava iniziando con l'interrogatorio.
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