La partenza per Miami

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È passata quasi una settimana da quando, quella sera, papà ci ha detto del viaggio, ma non mi sono ancora abituata all'idea di condividere la casa con Blake.

Mi alzo dal letto goffamente e vado in bagno a lavarmi la faccia.
Poi scendo in cucina per fare colazione e trovo i miei che mangiano.
Sto per sedermi a tavola quando mia mamma dice:
"Bianca, vai a svegliare tua sorella."

"Perchè ci devo andare io?" Dico.

"Vai." Ribatte lei.

"Okay, okay."

Mi alzo e vado in camera di Carly.
Non la vedo perchè è sommersa dalle coperte.

"Carly svegliati! Oggi si parte." Dico facendo finta di essere entusiasta.
Nessun segno di vita da parte sua.
Allora mi metto a saltare sul letto dicendo:
"Svegliaatiiii!!!!"

Ad un certo punto vedo la sua testa spuntare da sotto le coperte.

"Come fai a stare sotto le lenzuola con questo caldo?" Chiedo.
La sua risposta è una cosa incomprensibile.
Il mio stomaco brontola ricordandomi che dobbiamo fare colazione, così decido di prenderle il braccio e trascinarla, alla fine lei dice:
"Okay, vengo!"

Dopo aver mangiato mi preparo, poi carichiamo le valige in un taxi e andiamo all'aeroporto.
Quando arriviamo vedo la famiglia di Blake che si avvicina a noi, ma io evito lo sguardo del ragazzo.

"Eccoci, possiamo andare!" Dice suo padre.

Passiamo tutti i controlli e saliamo sull'aereo: io mi siedo vicino a Carly.

"Perchè sei così contenta di andare a Miami?" Le chiedo.

"Non lo so, però è una città che mi ha sempre attratto."

Ad un certo punto...lo so, è una cosa imbarazzante da dire, ma mi scappa la pipì.
Così dico:
"Devo andare un secondo in bagno."

"Fai presto." Dice mia sorella.

Vado in bagno e quando torno trovo Blake al posto di Carly.

"Che cosa ci fai qui?" Dico confusa.
Sono in piedi tra una fila e l'altra di sedili, così una hostess mi dice:
"Per favore signorina si sieda, stiamo per decollare."
Sono costretta a sedermi e poco dopo una voce che esce dagli altoparlanti dice di allacciare le cinture; io lo faccio e a quel punto la paura di volare mi divora.

"Che c'è? Hai una faccia terrorizzata!" Dice Blake.

"Io non sono mai salita su un aereo prima d'ora."
Le parole mi escono spontanee dalla bocca.

Lui afferra la mia mano e la accarezza, poi dice:
"Tranquilla, non è poi così male."

In questo momento è come se il resto dei passeggeri fosse scomparso, ci siamo solo io e lui.
Ci guardiamo negli occhi per un po' e solo dopo mi accorgo che stiamo volando.

Dopo un'oretta dedicata a leggere un libro mi addormento.
Quando mi sveglio vedo la faccia di mia sorella.
Io la guardo con rabbia e lei dice:
"Senti me lo ha chiesto lui di scambiare i posti. Io all'inizio ho rifiutato, poi mi ha detto che sarei stata vicino ad Austin e..."

"Okay, ho capito."
È sempre la solita.

Dopo essere usciti dall'aeroporto chiamiamo due taxi.

Ad un certo punto mio padre dice:
"Noi abbiamo pensato che un taxi sia per i ragazzi e l'altro per i genitori, se vi va."

Eccola là!
"Certo." Dicono in coro Austin e Carly.

"No, perchè non facciamo un taxi a famiglia?" Propongo io.

"No dai siamo in maggioranza, vada per quello che ha detto papà!" Dice mia sorella.

Quando arrivano i taxi carichiamo le valige e poi Carly si fionda sul posto del passeggero.
Io sto per aprire la portiera, ma al posto mio lo fa Blake che mi fa entrare per prima.
È gentile, ma se pensa che lo possa perdonare per queste cose si sbaglia di grosso!

Ad un certo punto mi accorgo che alla mia sinistra è seduto Austin e adesso sta entrando Blake da destra.
Cavolo! Mi ha fregata anche questa volta!
Per tutto il tragitto sono intrappolata tra quei due.

Il taxi si ferma in un viale enorme, pieno di villette e una di queste deve essere sicuramente la nostra.
Mentre noi stiamo scaricando i bagagli arrivano i genitori.
Quando escono dal taxi io mi precipito da mio padre per chiedergli quale è il numero della casa.
Lui risponde:
"È la numero 21."

"Posso avere le chiavi?" Gli chiedo facendo una faccetta da cucciolo smarrito.

"Si eccole." Dice lui porgendomele.

Le mie valige sono sul marciapiede, ma non me ne importa nulla, ora voglio soltanto prendermi la camera migliore.

Il civico in cui ci hanno lasciato i taxi è il 10, quindi c'è un po' di strada da fare.
Faccio un corsetta guardando i numeri delle case e dopo un po' trovo finalmente la nostra.
È una costruzione magnifica: ha due piani e una piscina.
Speriamo che sia ancora meglio all'interno!
Apro la porta e trovo un immenso salotto con una TV bellissima, da questo posto si può accedere alla piscina tramite vetrate scorrevoli.
Poi vedo la cucina, anche essa magnifica.
Al primo piano c'è anche una lavanderia e un bagno.
Vado al piano di sopra e trovo le varie camere con bagno privato, ne scelgo una molto luminosa.

Mi siedo sul letto e poco dopo sento la porta che si apre.
Scendo al piano di sotto e vedo Carly che porta valige e borsoni, tra cui anche le mie cose.
Io lo avevo detto che sarebbe arrivata la vendetta per aver guardato nel mio telefono!
Dopo un po' arrivano tutti.

Io porto le valige in camera e sistemo la mia roba.
Decido di scendere in salotto e vedo un biglietto sotto la porta, lo prendo e vedo che c'è scritto:
Da Matthew Espinosa (civico 22)
X la ragazza carina del 21

Civico 22...è la casa di fronte.
Non so se si riferisce a me o a Carly.
Va be, leggiamolo comunque!

Ti ho visto che sei corsa qui con delle chiavi in mano, pensavo fossero quelle del mio cuore, ma mi sbagliavo.
Hai aperto la porta e sei scomparsa.
A me piacerebbe tanto rivederti, quindi
vorrei invitarti (se preferisci porta anche i tuoi amici) ad una festa, questa sera. È a casa mia quindi ti aspetto!

Matt💕

Okay, adesso siamo sicuri che si riferiva a me.

Kiss me through the phone (Sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora