Un piano pericoloso

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Lentamente apro gli occhi e, guardandomi intorno, noto di essere sdraiata su un divano di pelle nera; ho una coperta addosso, che anche se molto pesante non riesce a scaldarmi del tutto.
Quando alzo la testa scopro che il ragazzo che la sera prima mi aveva offerto da bere mi osserva come incantato.

"Mi piaci quando dormi: sembri una bambina." dice lui.
Sentendo quelle parole alzo un sopracciglio e dico sarcasticamente:
"Ragazzo, il fumo ti fa male."

Poco dopo riprendo:
"Mi vuoi spiegare perchè mi hai portato qui!"

"Okay...ora ti spiego: diciamo che saresti un po' una vittima del mio piano..."

"Quale piano? Che cosa stai dicendo?"

"Un po' di tempo fa ho litigato con i miei per una storia strana..."

Io lo interrompo dicendo:
"Voglio sapere la storia, d'altronde è la causa per cui hai inventato questo piano."

"Ok...ero fidanzato con una ragazza i quali genitori erano molto amici dei miei, troppo amici, tanto da essere soci nel lavoro. Un giorno litigai con la mia fidanzata procurando così una strage in famiglia: i miei iniziarono a dire che doveva essere la donna della mia vita solo perchè lo avevano programmato loro.
Dissi loro che non volevo più avere a che fare con la mia ex, così loro pensarono bene di buttarmi fuori casa giustificandosi con il fatto che io sono maggiorenne.
In conclusione il mio piano consisterebbe nel far finta che tu sia la mia ragazza, ad una cena, solo per convincerli che andremo a vivere a Londra, studieremo in un college lì e saremo felici. In questo modo capiranno che mi sono sistemato e non saranno più arrabbiati con me."

Rimango un po' stordita da troppe informazioni tutte insieme, poi realizzo una cosa, così domando:
"Tu lo sai che io non ho 18 anni ma ne ho appena 15?"
In verità ne ho quasi 16 ma esagerare non guasta mai.

Lui mi fissa sbalordito poi dice:
"Ok questo non me lo aspettavo, però se io ti ho preso per una diciannovenne lo faranno anche i miei."

"Convinto te."
Credo proprio che tutto questo sia un'idiozia, però ormai ci sono dentro e non posso uscirne.

"Tanto per sapere...quando sarebbe questa cena?" dico.

"Questa sera." risponde lui.

"Quando aspettavi di dirmelo! Devo prepararmi!"

Apro la borsetta e prendo il telefono per leggere l'ora: le 11:40.
Okay ho tutto il pomeriggio per prepararmi, ce la posso fare, la cena andrà benissimo e io me ne tornerò a casa dicendo che ero andata in campagna da alcuni amici e che non c'era campo perciò non li ho potuti avvisare...no non ce la farò mai.
Non so come comportarmi, cosa dire; andrà tutto malissimo!
Una cosa la so invece: se il padre possiede quella discoteca allora saranno una famiglia straricca.
Peggio! La ricchezza mi mette a disagio!
Ora basta, mi devo calmare.

Dopo aver mangiato una pizza e c'è da dire che di prima mattina non è il massimo, vado a prepararmi nel bagno di quella piccola casa.
Per fortuna mi ero portata qualche trucco e delle salviette struccanti.

Verso le 6:30 usciamo di casa. Sto per aprire la portiera della macchina ma Jack arriva subito e la apre per me.
Alzo lo sguardo e i nostri visi sono vicinissimi, lui fissa le mie labbra come un uomo nel deserto fissa dell'acqua.
A quel punto le nostre labbra si uniscono in un bacio delicato.
Io lo allontano di scatto ed entro in macchina sbattendo la portiera.

Nota autore:
Sono tornata! Mi dispiace veramente moltissimo: vi avevo promesso che avrei aggiornato più spesso ma in questo periodo mi sono successe talmente tante cose che non ho potuto scrivere.
Ne approfitto per augurarvi buon anno!
Un bacio💖
                                              ~Eleonora~

Kiss me through the phone (Sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora