La scatola in cui ero dentro inizió a salire.
Non so dove mi trovo, non so cosa sta succedendo. Non so nemmeno chi sono.
Cerco di ricordare, ma l'unica cosa che continua a passarmi di mente é la puzza di maiale che ho addosso per colpa di questi animali che mi stanno accanto.La scatola é completamente buia e quando si ferma e intravedo un filo di luce, é come se avessi per la prima volta una sensazione di libertà.
Cerco di alzarmi in piedi e di vedere attraverso e velocemente, la scatola venne apperta.
"Guardate! É una donna!"
"Come? Non ne abbiamo nessuna!"
"Un'altra novellina"
"Hey perché non vieni fuori?"
Molti ragazzi di avvicinarono all'apertura per vedermi.
Non erano in migliori condizioni rispetto a me, ma avevo paura di scoprire chi fosse quella gente che avevo davanti.Uscii piano piano sotto lo sguardo di tutti che bisbigliavano. Molti mi vennero incontro e l'unico instinto che avevo era correre. Correre a piú non posso.
Ma restai ferma, ad aspettare cosa dicessero.
"Benvenuta nella Radura..." mi disse un ragazzo con la carnagione scura.
"Dove mi trovo? Chi siete voi? Cosa volete?" dissi velocemente e risero tutti.
"Frena frena novellina" disse sempre quello che si era avvicinato e mi posó una mano sulla spalla.
Mi scansai e lo guardai storto.
"Non mi toccare" dissi e iniziai a camminare verso degli alberi."Non vuoi sapere dove ti trovi novellina?"
"No grazie" urlai di rimando e iniziai a correre proprio come non avevo mai fatto. A dire il vero, a quanto ricordavo, era la prima volta che correvo.
Mi addentrai nel piccolo bosco e quando fui sicura di non avere persone attorno, mi arrampicai su un albero e lí mi fermai.
Mi guardai intorno: era devvero un bel posto... Ma l'unica cosa che volevo fare era tornare a casa, anche se non ricordo di avercene una.
"Hey novellina!" mi richiamó all'ordine un ragazzo.
"Lasciatemi in pace"
"Senti, qui siamo noi che comandiamo, perciò vieni a mangiare, poi ti spiegheremo dove sei" disse e lo guardai.
Presi la prima pigna che trovai e gliela lanciai dritta in testa.
"Allora vuoi la guerra novellina?!" disse e rise.
Iniziò a salire e io anche ancora piú in altro, ma fece piú in fretta e mi prese la gamba.
"Lasciami!"
"No, perché ora vieni a mangiare e ci dici chi sei..."
"Come faccio a sapere chi sono?!" dissi e mi sbilanciai cadendo.Diedi una botta fortissima a terra e la testa mi iniziò a girare.
"Ti ci dovrai abituare novellina"
Disse il ragazzo e notai solo ora che aveva i lineamenti asiatici.
Mi porse una mano e mi aiuto ad alzarmi.
"Tu chi sei?" dissi quasi schifata.
Il ragazzo rise e poi iniziammo a camminare per tornare nella Radura, come la chiamavano loro.
"Io sono Minho. Tu hai già ricordato il tuo nome?" mi chiese e annuii. Non mi ricordavo il mio nome, ma non voglio essere debole. Non so chi sono, non so cosa ci faccio qui. Ma so solo che devo essere piú forte di questi ragazzi che ci abbitano.
"Dove ci troviamo?"
"A questo penserà Alby, io sono un Velocista, non la guida turistica novellina"
"Smettila di chiamarmi novellina, ho un nome"
"E quale sarebbe... Novellina?"
Sbuffai e iniziai a camminare piú veloce di lui, ma mi raggiunse in fretta.Arrivammo in un capannone dove già tutti i ragazzi erano seduti.
Appena entrai tutti si zittirono e iniziarono a bisbigliare piano piano.
"Ce l'hai fatta novellina" mi disse il ragazzo con la carnagione scura che mi aveva parlato la prima volta.
"Non ho fame, non potete costringermi a mangiare" dissi e feci per tornare indietro ma quel ragazzo mi bloccó di nuovo.
"Senti novellina, é successo a tutti quello che é successo a te e se c'é una persona che ne sa piú di te, quelli siamo noi, tutto chiaro?"
"Allora visto che sapete rispondete, dove mi trovo?"Mi accompagnarono ad un tavolo dove c'erano già altri ragazzi.
Uno di questi mi sorrise subito e mi salutò con la mano, aveva un sorriso smagliante e i capelli neri e corti, gli occhi erano verdi.
Gli feci un mezzo sorriso e mi sedetti tra Minho e quel ragazzo di prima.
"Io sono Alby, sono il primo ad essere stato mandato qui"
"Chi ci ha mandati qui?"
"Non lo sappiamo, ci hanno tolto tutti i nostri ricordi e lasciato solo il nostro nome" continuò Minho.
"Noi qui ci aiutiamo a vicenda per vivere, ogni mese ci arriva un nuovo compagno, ma mai prima d'ora era arrivata una donna"
"Uff, sai che divertimento..." dissi io e mi puntarono gli occhi addosso.
Alzai di poco lo sguardo per guardarli tutti e notai che solo il ragazzo che prima mi aveva sorriso aveva lo sguardo chino."Guai a voi se vi avvicinate a me, vi spacco le palle"
Tutti quelli a quel tavolo risero e poi iniziammo a mangiare.
Mi guardai intorno e notai che il posto in cui ci trovavamo era circondato da muri.
"Cosa c'é oltre ai muri?" chiesi e Minho mi guardò.
"Un labirinto"
"Un... Cosa?!"
"É stata la reazione di tutti" risero e mi sentii come presa dall'angoscia.
"Quindi, volete dire che non c'é modo di andare via?!"
"Ogni giorno noi velocisti andiamo nel labirinto per esplorarlo, é da tre anni che cerchiamo una via d'uscita "
"Mh.. Rassicuranti..."Finito di mangiare, un ragazzino di nome Chuck mi accompagnò in alto ad una costruzione pericolante. Non so quanto fosse sicura, ma ha detto che ci avrei dovuto dormire... E cosí fu, infatti la sera, mi riaccompagnò lí.
"Bene novellina, qualsiasi cosa scendi e quello che ti serve prendi"
"Perché proprio qui sopra?"
"Sono gli unici posti rimasti, gli altri sono in costruzione novellina" mi disse e sbuffai.
"Sono qui da un giorno ormai, per quanto mi chiamerete novellina?!" dissi e lui scese.
"Buonanotte" mi disse mentre scendeva.
Che faccia tosta, piú piccolo di me e si crede di essere padrone.Mi distesi su quell'ammasso di canne messo insieme cercando di non cadere e socchiusi gli occhi.
Perché mi hanno mandato qui?
Quando riaprii gli occhi sentii che qualcuno stava salendo le scale. Non mi interessava chi fosse, ora non mi interessava piú nulla. Se dovevo vivere qui, dovevo ambientarmi alla gente che ci viveva. Infondo, loro sono qui da prima di me.
"Ti disturbo?" mi fece una voce.
"Sei il primo che si preoccupa se mi disturba qualcosa o meno" dissi riaprendo gli occhi.
Sentii che si stava avvicinando e mi misi seduta.
Era di nuovo il ragazzo che al pranzo mi aveva sorriso.
Si mise seduto accanto a me e mi sorrise come prima.
"Perché tutti credono che sia il loro giocattolo?"
"Io sono arrivato il mese scorso, anche con me hanno fatto cosí. Il tempo di ambientarsi e non ti sembra nemmeno piú che ti trattano male" disse e mi prese la mano.Insicura se lasciarglielo fare o meno tirai il braccio a me, ma poi mi rilassai.
"Come ti chiami?" gli chiesi
"Thomas, tu ricordi il tuo nome?"
"Io... Io credo di si..." dissi e cercai di ricordare, poi un nome mi balenò in mente.
"Quindi... Come ti chiami?"
"Christina.." dissi e mi sembrava talmente strano dire quel nome.
"Bene Christina, io non so perché ti abbiano messo qui su quando abbiamo cosí tanto posto..." mi disse e mi lasció la mano alzandosi.
Penso che si meglio, almeno non c'é pericolo che mi facciano qualcosa, pensai.
"Oh, dimenticavo... Ti ho portato questi" disse e mi porse una focaccia con dell'acqua.
"Grazie Thomas" dissi e mangiai.A cena mi ero rifiutata di andare.
Stemmo in silenzio per un pó, poi decisi di fare a lui le domande che avevo fatti agli altri.
"Dove mi trovo? Chi siete voi? E... Perché ci hanno mandato all'interno di un labirinto?" dissi calma.
"Ho giurato di farti spiegare tutto dagli altri, ma mi sembri cosí insicura..." disse e mi sorrise.
"Questo posto é la Radura, non sappiamo perché ci abbiano mandato qui. Sappiamo solo il nostro nome e che se si rimane la notte nel labirinto, non si esce piú..."
"Cosa fanno esattamente i Velocisti?"
"Bhé, noi esploriamo il labirinto per trovare una via di fuga" dissi come se fosse la cosa piú normale del mondo.Dopo aver chiarito altre cose mi lasciò dormire.
Quella notte feci degli incubi stranissimi.
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Alone || The Maze Runner
FanfictionPer Christina é tutto nuovo. La radura e le persone che ci abitano sono a lei sconosciute, la sua memoria passata come cancellata, il che la porta sin dal primo giorno a pensare che forse sarebbe meglio andarsene a fare compagnia ai misteriosi Dolen...