5

305 16 0
                                    

"Non possiamo tornare indietro"
Si, Gally aveva ragione.
Mi catapultarono nella scatola e da lì iniziò la mia vita.
"Perché ci fanno tutto questo Newt?"
"Per testarci, ma tanto non ricorderemo piú nulla" disse prendendomi la mano.
"Un test, perché?"
"Andrà tutto bene"
La dottoressa prese Newt e non riuscii a dirgli addio.
Intanto immagini sfocate di persone contagiate dall'Eruzione e della mia famiglia scorrevano davanti ai miei occhi.
Pian piano riuscivo a ricordare.

Quando mi risvegliai, la luce che penetrò nei miei occhi mi fece mugugnare.
Girai lentamente la testa e vidi che Gally stava dormendo su una sedia accanto alla mia, aveva un occhio nero per chissà quale ragione, e Newt che guardava fuori dalla finestra.
Non riuscivo molto a muovermi, perciò allungai il braccio toccando quello di Gally che si svegliò.

"Newt, Newt é sveglia"
Il ragazzo di avvicinò a me.
"Vorrei tanto sapere che caspio ti ha detto il cervello" mi disse il ragazzo avvicinandosi a me e mettendosi seduto.
Sorrisi e scossi la testa indolenzita.
"Come ti senti?" mi chiese Gally accarezzandomi la mano.
Con la forza che avevo in corpo ancora, aprii del tutto gli occhi e mi misi a sedere.
Sentivo tutte le gambe molli e la schiena a pezzi.
"Per quando ho dormito?"
"Dieci giorni circa. Pensavamo che con te la Mutazione non avrebbe funzionato" disse Newt in tutta tranquillità riavvicinandosi alla finestra.
"La cosa che ha subito Gally? Non mi avete ancora detto di cosa si tratta" dissi con voce lieve.
"La Mutazione é il momento da quando vieni punto da un Dolente fino a quando non ti svegli" mi spiegò dolcemente il mio presunto fratello.

"Io... Credo di aver ricordato qualcosa..." dissi e tutti e due mi guardarono.
"Scommetto che hai voglia di parlarne..." disse sarcastico Newt.
"Perché non dovrei?"
"Perché nessuno dopo aver subito la Mutazione vuole parlare dei suoi ricordi"
Gally mi sorrise e continuò a temermi la mano.
"Ho visto mamma e papà, sai..." dissi al ragazzo accanto che mi sorrise.
"E poi?"
"Poi... Ecco... Altre immagini di una cosa chiamata Eruzione, una sorta di malattia. É questa la causa del perché ci hanno mandato qui"
"Per testarci? Pft, quelli ci vogliono solo far morire" intervení Newt.
"Pensa che sei stato proprio tu a dirmelo la prima volta che te lo ho chiesto"

Sentii che le forze stavano tornando, cosí dopo aver parlato con Newt e Gally, mi ritirai come al solito a lavare i vestiti.
"Posso?" mi chiese una voce alle mie spalle. Mi girai e riconobbi subito il ragazzo dal sorriso smagliante.
"No Thomas, va via"
"Perfavore, devi capire perché lo ho fatto!"
"Hai picchiato mio fratello Thomas!"  dissi alzando la voce.
A quelle parole il ragazzo sbarró gli occhi.
"Cosa... Cosa hai detto?"
"Vattene" dissi dura.
"Tu e Gally siete fratelli?!" disse non facendo caso a ciò che gli avevo detto.
"Vattene, non lo ripeteró un'altra volta. Ringrazia che ancora non lo ho detto ad Alby..." dissi e Thomas finalmente se ne andò. Non mi piace fare la dura, ma picchiare una persona che non sta nemmeno dando fastidio a te stesso, mi pare un po' esagerato...

Mentre cominciavo a lavare ripensai ai ricordi.
Perché ero sempre con Newt nei miei sogni? C'era qualcosa che ci legava?
"Christina, é pronto il pranzo" mi venne a chiamare Alby dopo un pò.
"Oh... Si arrivo" dissi risvegliandomi dai miei pensieri, lanciando un'occhiataccia al ragazzo dalla carnagione scura. Dopotutto è solo colpa sua se sono stata in coma per più di una settimana.
"É tutto okay? Sicura?"
"Oh si, apparte il fatto che ci hai mandato dentro il labirinto"
"Sentimi, sappiamo piú di chiunque altro qui che sei stata mandata per una ragione, che però é ancora da svelare..." disse e mi guardò serio. Seriamente siamo arrivati a pensare questo?
Mi alzai e dopo aver lanciato un'altra occhiataccia ad Alby, scendemmo per il pranzo.
"Christina, come ti senti? Vuoi che ti preparo qualcosa apposta per te?" mi chiese gentilmente il cuoco.
"Sto bene Frypan, grazie" dissi e mi sedetti accanto a Minho.

Il pranzo fu veloce e potei tornare a stendere i vestiti nel pomeriggio.
Quando ebbi quasi finito, Gally salí e mi osservò finire di sitemare anche gli ultimi.
"Sappiamo entrambi che non hai raccontato tutto dei tuoi ricordi. Sopratutto la parte in cui si parlava di Newt..."
"Era così evidente?"
"Io lo sapevo perché anche io ho subito la mutazione e ricordo, ma secondo me gli altri non hanno capito che hai tralasciato una parte, tranquilla" Mi sedetti e lo guardai.
"É che tutto sembra cosí confuso... Insomma nei ricordi ci sono immagini sfocate che ancora non riesco a mettere a fuoco. Di Newt ricordo solo che ci volevamo molto bene"
"Piú di quanto credi"
"Cosa intendi?"
"Nei miei ricordi tu e Newt siete insieme, ma non solo come amici" disse quest'ultima frase con un lieve sorrisetto "Non potevate sopportare il fatto di restare lontani l'uno dall'altra" disse e mi prese la mano.

Io rimasi paralizzata. Non sapevo cosa rispondere. Più che altro mi veniva da ridere,
"Io e Newt? Dici sul serio?!"
"Si..."
Pensai e effettivamente tutto aveva un senso. Riuscivo a collegare perfettamente ogni mio sogno con quello che mi aveva detto Gally.
"Ora vado, quando é pronta la cena ti vengo a chiamare"
"Va bene"
Quando Gally se ne andò, scesi e andai nella stanza delle Mappe. Minho me la aveva mostrata il pomeriggio che Alby mi aveva detto di andare nel labirinto.
I velocisti non erano ancora di ritorno e potevo ancora prendermi tutto il tempo.

Presi un foglio e iniziai a disegnare il posto in cui avevamo visto i dolenti io e Newt.
Disegnai ogni particolare. Utilizzai tutti i colori possibili per evidenziare ogni cosa.
Quasi tutta la parete era piena di questa mia mappa e man mano che mi venivano in mente delle cose le trascrivevo.
Nulla era chiaro, ma perché non tentare di poter risolvere qualcosa?
Quando uscii lasciai lì la mappa in modo e i che velocisti la potessero vedere e magari arrivare a qualche risposta che io non ero riuscita a trovare.

Me ne tornai di sopra alla dimora e dopo aver ritirato i panni, li andai a mettere apposto come sempre.
"Christina..." sentii alle mie spalle ad un tratto.
"Minho?"
"Tu devi... venire con me..." disse ancora con il fiatone.
"Cosa é successo?"
"Alby... Ha indetto un'adunanza... Vuole... Che partecipi anche tu..." disse e lo seguii.
Arrivammo fino al casolare e lì c'erano già tutti gli intendenti seduti, poi ci sistemammo anche io e Minho.
"Bene, dichiaro aperta questa adunanza" disse Newt.
"Eh no pive, oggi tu sei come Christina.. Quindi va a sederti accanto a lei e Minho viene qui. Dichiaro io aperta l'adunanza" disse Alby e vidi Newt con uno strano ghigno in faccia.

Newt si sedetta accanto a me e mi guardó.
"Siamo nella merda"

Alone || The Maze RunnerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora