Capitolo 18

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Il giorno seguente Ann prese l'autobus e andò a scuola, era un po' stanca perché la notte prima aveva dipinto fino a tardi; aveva deciso di finire il disegno del mare nella sua camera il prima possibile.
Nate, invece, aveva il giorno libero così decise di aiutare suo padre a fare dei lavori in casa: dovevano aggiustare un tubo del lavandino della cucina perché perdeva.
"Nathan passami le tenaglie!"
"Tieni papà."
"Okay ora prova ad aprire l'acqua."
Nate sistemò le tenaglie sul tavolo, si avvicinò al lavandino e aprì l'acqua. Un getto di schizzi bagnò completamente la maglia del padre e il ragazzo iniziò a ridere chiudendo il rubinetto.
"Cristo santo Nathan!!" si lamentò il padre.
"Ehi non dare la colpa a me" disse ridendo con un'alzata di spalle.
"Io proprio non capisco perché perda, ero sicuro che bastasse stringere un po' qui.." disse indicando un bullone che teneva uniti due tubi.
"Papà fa vedere a me, forse ho capito di che si tratta" rispose il figlio chinandosi per vedere meglio.
Prese il posto di suo padre sotto al lavandino e iniziò a legare del nastro adesivo isolante attorno al tubo.
"Prova ad aprire"
Il padre gli diede ascolto e l'acqua seguì il suo percorso senza schizzare fuori.
"C'è un piccolo buchino dietro" disse Nathan.
"Dannazione non l'avevo visto! Grazie figliolo"
"Papà non reggerà per più di una settimana il nastro quindi sarà meglio cambiare quel pezzo."
"Oggi lo andrò a comprare. Vieni dai Clark?"
A sentire quel cognome, il cuore di Nate accelerò il battito, poi si ricordò che Ann era a scuola e l'agitazione scomparve ma era comunque contento dell'invito, si trovava bene con quella famiglia.
"Sì ma prima sarà meglio che ti cambi" disse ridacchiando.
Una decina di minuti dopo erano in salotto da Tom Clark.
"Cosa posso offrirvi? Una birretta vi va?" disse Tom.
"Per me si grazie" rispose il signor Green.
"Io sono a posto grazie lo stesso Tom" disse Nate.
Clark annuì, andò in cucina e tornò con due bottiglie di birra: una per se' e l'altra per il suo amico.
"Allora, cosa dovevi dirmi?" disse Tom.
"Volevo proporre a te e alla tua famiglia di passare il weekend con noi nella nostra casa a Brighton" rispose con un gran sorriso.
A sentire quelle parole il cuore di Nate ebbe un sussulto.
"A Brighton?" chiese il ragazzo cercando di nascondere l'agitazione.
"Si tesoro, te ne avremmo parlato io e tua madre stasera" poi riferito a Tom aggiunse "era dei miei genitori, io sono cresciuto lì e ora di solito ci andiamo d'estate ma ci farebbe piacere trascorrere qualche giorno lì con voi"
"Ne parlerò con Agnes e mia figlia questa sera, grazie mille per l'invito! Brighton è bellissima, ci sono stato da ragazzo in campeggio."
Nate iniziò a perdersi nei suoi pensieri mentre Tom e suo padre continuarono a chiacchierare.
Non riusciva a credere che forse avrebbe passato un intero weekend con Ann. L'avrebbe avuta intorno tutto il giorno e la cosa non poteva non renderlo felice.
L'unica cosa che lo distolse dai suoi pensieri fu un saluto dolce.
"Ciao papà!" disse Ann entrando in casa.
"Ciao tesoro, abbiamo ospiti"
"Uh scusate" disse lei imbarazzata "come state?" aggiunse dopo aver salutato anche loro.
Il cuore di Nate sembrava volergli uscire dal petto.

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