Era domenica e ne' Ann ne' Nate sarebbero dovuti andare al lavoro quindi avevano in programma di mandare avanti i lavori in casa.
"Annie mentre io dipingo la cucina, tu potresti iniziare a fare il disegno in camera così oggi pomeriggio lasciamo la finestra aperta e stanotte non si sente quasi più l'odore della pittura. Che ne dici?"
"Okay Nate, ottima idea, se hai bisogno dimmelo"
"Vengo a spostarti il letto"
La cucina era tipicamente americana e avevano intenzione di pitturarla dello stesso colore della sala mentre il disegno in camera lo volevano fare nella prete dietro al letto.
Ann e Nate si diedero subito da fare, entrambi impegnati con le rispettive pitture ma quella mattina la ragazza non si sentiva molto ispirata a disegnare e non stava nemmeno molto bene ma iniziò lo stesso.
Ogni tanto si fermava per un lieve giramento di testa poi ricominciava.
Il lavoro stava venendo davvero bene e anche quello di Nate.
Fecero una pausa per pranzo e rincominciarono verso le tre del pomeriggio dopodiché Ann si sentì meglio.
"Amore puoi venire a vedere il disegno?"
"È meraviglioso Annie, sei proprio un'artista! Non vedo l'ora di riempirlo con le nostre foto"
"Anche io e devo dire di essere soddisfatta. La cucina come procede?"
"Bene ma è lunga da fare per via di tutti quegli angolini dietro ai mobili."
"Già, forse sarebbe stato meglio farla prima.."
"Eh lo so, ma è arrivata molto presto ed è stato meglio così alla fine"
"Vuoi una mano?"
"Si dai, così finiamo prima!"
Ann prese la scala e iniziò a pitturare nei punti più alti, Nate soffriva di vertigini quindi li aveva lasciati per ultimi nel caso la sua ragazza avesse finito presto col disegno.
"Amore come procede?"
"Bene.." si limitò a dire Ann.
Prese una pausa perché non si sentiva bene, i giramenti di testa erano tornati.
"Annie ti senti male?" ma non ci fu nessuna risposta.
"Annie?"
La ragazza svenne ma fortunatamente era riuscita a scendere dalla scala appena prima. Cadde sul pavimento e non diede più nessun segno.
"Annie!! Dimmi qualcosa, svegliati! Ann!" iniziò a darle piccoli colpi sul viso e in preda al panico si ricordò il corso sulla sicurezza che aveva dovuto fare prima di avere il permesso di aprire la sua officina.
Le tirò su le gambe e le tenne alzate per vedere se riprendeva i sensi ma niente.
Erano passati ormai diversi minuti e il panico si faceva sempre più intenso.
Nate la appoggiò delicatamente sul divano e si affrettò per chiamare un'ambulanza.
Una decina di minuti dopo arrivarono e la portarono via, ancora priva di sensi.
In ospedale Nathan chiamò i genitori di Ann e si sedette in sala d'attesa col cuore in gola.
Aveva già perso una ragazza e non poteva succedere di nuovo.
Un milione di pensieri passavano per la sua testa e il panico si stava impossessando di lui.
Qualche lacrima gli rigò il viso, era distrutto.
"Nathan! Cos'è successo?" chiese Agnes visibilmente agitata appena arrivò seguita dal marito.
"Agnes..io..non lo so. È svenuta e non riprendeva i sensi. Ho chiamato l'ambulanza e non mi hanno ancora detto niente."
"Oh santo cielo, la mia bambina.." la donna sbiancò e si sedette affianco al ragazzo.
"Tesoro calmati, andrà tutto bene vedrai, la nostra ragazza è forte." la rassicurò il marito.
Era passata un'ora e di Ann ancora nessuna notizia.
"Nate, caro vai a prenderti un the alle macchinette, ci siamo noi qui." disse Agnes.
"No..io non posso. Le ho promesso che non me ne sarei andato mai più e io..non posso." il nodo alla gola si faceva sempre più sentire.
"Allora stai qui Nathan, ci vado io a prenderti qualcosa." disse Tom appoggiando una mano sulla spalla del ragazzo.
Tornò con due the in mano, uno per sua moglie e uno per Nate.
Arrivarono anche genitori del ragazzo e poco dopo si presentò un dottore sulla quarantina.
"I signori Clarck?" chiese.
STAI LEGGENDO
Sorprendimi
RomanceDopo il trasferimento Ann incontra un dolce ragazzo di nome Nathan. Non è il tipico cattivo ragazzo che fa perdere la testa a tante ragazze: lui è semplicemente se' stesso. I due ragazzi si innamorano ma non possono ammetterlo perché a volte superar...